Capitolo 5: ritorno nella Grande Mela

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Dopo dodici ore di volo, finalmente i due ragazzi asiatici, atterrarono all'aereoporto di New York.

Per raggiungere l'hotel, si fecero accompagnare da un taxi giallo, tipico di quella città. E proprio mentre l'auto sfrecciava fra quelle vie così trafficate, Eiji iniziava a ricordare quei momenti trascorsi fra quelle strade malavitose che si nascondevano dietro quelle migliaia di grattacieli luccicanti.

《Sono venti dollari...》

《Ecco qui. Grazie.》Sin ringraziò il taxista, mentre Eiji iniziò ad osservare l'hotel dove avrebbero alloggiato per due settimane.《Sono stanco morto...》disse Sin, portandosi una mano alla fronte.《Entriamo, dai.》

《Due camere singole, con prima colazione, giusto?》chiese la signorina della reception. Sin annuì, concludendo il check-in dell'albergo. Una volta prese le chiavi delle stanze, i due ragazzi si avviarono ai propri alloggi.《Senti... io vado a fare un giro a Central Park, ho bisogno di restare un po' da solo con i miei pensieri e... con lei.》Eiji indicò la sua macchina fotografica. Sin annuì, sorridendo.《Certo, io mi farò una doccia rinfrescante e guarderò un po' di tv. Ho bisogno di rilassarmi.》Sin si stiracchiò la schiena, una volta arrivato davanti alla sua camera.
Così, i due amici si separarono.
Eiji prese la custodia della sua macchina fotografica e un cappotto leggero, quel sabato mattina faceva un po' freschino, nonostante fosse già piena primavera.

Il giovane prese la metropolitana, dopo un paio di fermate arrivò a destinazione. Si ricordava tutto, ogni minimo particolare di quella città, sembrava che non se ne fosse mai andato da lì, ormai quella metropoli apparteneva al suo cuore.

Una volta arrivato nel famoso parco più conosciuto al mondo, la voglia di scattare qualche foto al paesaggio, iniziò a farsi sentire. Eiji prese in mano la sua cara Canon digitale, ad obbiettivo bifocale, e iniziò a cliccare sul tasto nero di questa. Ogni albero, ogni panchina, ogni cespuglio aveva qualcosa da raccontare in quella giornata fredda di primavera, per il ragazzo. Gli sembrava di essere ritornato nel 2018, quando ancora girovagava per i quartieri più malfamati d'America insieme ad Ash. Poi, gli occhi color pece del ragazzo, si andarono a posare su di una coppia seduta ad una panchina. Erano rivolti verso il sole, si stavano riscaldando sotto i suoi raggi luminosi, per prepararsi a quello che sarebbe stato un nuovo sabato di primavera. Sembravano felici, lei aveva apporggiato la testa sulla spalla sinistra di lui, mentre il ragazzo le aveva messo un braccio intorno al collo. Il calore del sole li avvolgeva ancora di più, in quello che era per loro un momento di intimità, quasi come un abbraccio sincero che tranquillizzava, il classico posto sicuro dove ti vai a nascondere quando hai il mondo intero, contro di te.

*CLICK*

Eiji fece l'ultima foto a quella coppia, poi si andò a sedere su una panchina di ferro libera. Si mise a guardare anche lui l'orizzonte, accarezzato dalla prima luce mattutina. Chiuse gli occhi, una brezza leggera mosse i suoi capelli corvini, che gli cadevano svogliatamente sulla fronte. Il ragazzo sorrise, avrebbe voluto Ash al suo fianco in quel momento, invece era da solo. Ma l'atmosfera, l'odore della citta, gli ricordavano il biondo, lui era sempre stato accanto ad Eiji, anche se non fisicamente.

Intanto nell'hotel, dopo essersi fatto una doccia rinfrescante, Sin decise di scendere in strada per fare due passi. Iniziò a camminare lungo il marciapiedi di cemento che sottostava l'albergo. Poi, dopo un paio di isolati, il ragazzo arrivò davanti alla via che portava a Chinatown. Rimase fermo davanti a quei palazzi colorati di mattoni rossi, con vistose insegne cinesi che indicavano i numerosi ristoranti della zona. Sospirando, il ragazzo entrò in quel quartiere a lui molto familiare, fermandosi poi davanti al ristorante gestito dalla tremenda famiglia dei Lee. Prendendo coraggio, Sin entrò nel locale. Non appena il ragazzo mise piede dentro alla sala, venne accolto da una ragazza mora, con un taglio di capelli molto corto.《Buongiorno, benvenuto.》non appena la ragazza alzò lo sguardo verso il cliente che era appena entrato, il sangue le si gelò nelle vene.《S-sin...》il ragazzo sorrise, aprendo le braccia.《Ciao, Nadia.》la sorella di Shorter si commosse, riconoscendo il ragazzo, buttandosi fra le sue braccia.《Da quanto tempo...》la voce della donna iniziò a tremare. Sin ricambiò l'abbraccio, stringendo forte Nadia al suo petto.《Sono passati ormai due anni dall'ultima volta che ci siamo visti...》

I will always be on your side ~ Banana Fish Fanfiction - Happy EndingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora