I will always be on your side ~ Banana Fish Fanfiction - Happy Ending

Capitolo 7: ospiti importanti

Quella domenica sera, in casa Lobo, si stavano preparando pietanze tipiche statunitensi, miste a quelle tipiche giapponesi.
Ad un tratto, Ash rientrò in casa camminando sulle sue gambe ancora un po' fragili, con l'aiuto delle sue due stampelle.
《Ciao...》la voce del ragazzo, fece sobbalzare i due coniugi, intenti a sistemare tutto il salotto al meglio per accogliere gli ospiti di quella sera.《Oh ciao, tesoro.》salutò Jessica, alzando al cielo un mestolo sporco di pomodoro. Max sorrise a sua volta, andando verso il ragazzo.《Stiamo aspettando qualcuno per cena?》chiese confuso Ash, notando tutto quel trambusto, in cucina.《Vieni, ti devo parlare.》Max allungò un braccio sulle spalle del biondo, portandosi con sè quel corpo esile verso la camera da letto del più giovane.《Stiamo aspettando la regina d'Inghilterra per cena, forse?》scherzò ignaro, Ash.
Max sogghignò alla sua battuta.《In realtà.. è ancora più importante. Una persona davvero importante per me e... per te.》non appena l'uomo finì di parlare, lo sguardo di Ash si spense immediatamente. Il biondo aveva capito perfettamente di chi si stava parlando.《Ma ora non voglio metterti troppa ansia nel scoprire chi sarà. Su, va' a lavarti e mettiti dei vestiti eleganti, questa sera sarà indimenticabile! Per tutti quanti!》Max lasciò il biondo da solo, ancora seduto sul suo materasso senza la forza necessaria per poter reagire. Ma proprio mentre le numerose domande all'interno della mente della lince, stavano correndo selvaggiamente da una parte all'altra del suo cervello, il fratellastro di Ash, Michael, entrò nella stanza. La porta si aprì lentamente, sembrava che non volesse farsi sentire dall'altro. 《Ash...》la voce del piccolo Michael, interruppe la confusione che aveva in testa, il biondo. Il più grande spostò le pupille sulla figura del piccolo.《U-umh? Dimmi, Michael...》Ash appoggiò le stampelle su di un bordo del letto per non farle cadere a terra, spostandosi su di un lato del materasso per far sedere il più piccolo.《Come stai?》il ragazzino si avvicinò lentamente al più grande, puntando le sue pupille scure sulle stampelle di Ash.《Oh... ora sto meglio, finalmente ritornerò a camminare molto presto.》il biondo sorrise leggermente, toccando i due bastoni metallici che lo aiutavano a sorreggersi in piedi. Michael però, non intendeva quello.《E... adesso? Come stai?》il bambino si andò a sedere sul materasso di Ash, proprio di fronte al ragazzo. Il biondo rimase per qualche istante in silenzio.《Beh... a dirla tutta... ho un po' di paura...》Ash non aveva mai avuto paura in vita sua ma in quel momento, per quello che sarebbe accaduto quella sera, si sentiva impotente, terrorizzato dall'idea di poter rivedere quella persona così importante per lui, che aveva abbandonato.《Sai già chi verrà a cena da noi questa sera, vero?》a quanto pare, Ash non era l'unico ad aver intuito la situazione in qui si trovavano tutti quanti quel giorno.《Sì... nessuno è mai riuscito a nascondermi un segreto, tantomeno tuo padre.》sorrise leggermente, il biondo.《Già, lui non è molto bravo con i segreti...》ridacchiò Michael, stringendosi all'interno delle sue spalle. Entrambi risero di gusto.
Max era un padre fantastico, sia per Michael che per Ash, ma alla lince non si poteva nascondere proprio nulla.

...

Il pomeriggio passò in fretta.
Ormai mancavano pochi minuti alle otto di sera.
Tutta casa Lobo era pronta per accogliere i due ospiti speciali di quella sera.
《Michael! Ash! Venite qui, presto!》la voce di Max, rieccheggiò in tutto il corridoio. Lentamente, Ash riprese in mano le sue stampelle, dopo essersi specchiatosi nuovamente per vedere se quel che indossava quella sera, gli piaceva o meno. Percependo la tensione del fratellone, Michael raggiunse una mano di Ash con la sua e gliela strinse. Il biondo rimase impalato, con occhi increduli ma con un senso di rasseneramento all'interno del suo petto. Quel ragazzino aveva ereditato la capacità di trasmettere tranquillità agli altri, dal suo vecchio.

《Andiamo...》sorrise Ash, iniziando a muovere i primi passi verso la porta della stanza.
Una volta arrivati nella sala da pranzo, Max e Jessica rimasero in silenzio ad osservare i loro figli, entrare nella stanza. Ash, per quella sera così importante, aveva deciso di indossare un paio di pantaloni di seta nera, con una camicia bianca immacolata, con tanto di cravatta sottile annodata al collo. Michael invece, aveva cercato di imitare il completo del fratellone, infilandosi le cose più eleganti che possedeva nell'armadio: un paio di jeans neri con la sua maglietta preferita degli Avengers.
《Siete bellissimi! Vi devo fare assolutamente una foto!》Jessica non aveva mai visto suo figlio e Ash così uniti, immersi in quei panni di fratelli affiatati che erano diventati, non appena la lince era entrata a far parte della loro famiglia.
《Ah... ferma! Odio le foto...》arrossì imbarazzato, Ash, coprendosi il volto con una mano, mentre Michael sorrideva fieramente, davanti alla fotocamera del cellulare di sua madre. Ad un certo punto, il campanello di casa Lobo, suonò, interrompendo ciò che stavano facendo in quel momento.
Ad un certo punto, tutti e quattro si congelarono sul posto.
I nervi di Ash si tesero per l'angoscia che provava in quel momento. 《Siete pronti?》chiese Max, puntando subito gli occhi sul giovane biondo. Ash rimase in silenzio. Prese un bel respiro e annuì. Aveva le mani che gli sudavano, le gambe erano ancora più molli del solito mentre il cuore gli batteva forte, come un cavallo selvaggio che corre libero nella selva.

Max impugnò la maniglia della porta principale poi, la girò. L'uscio si iniziò ad aprire. Ash fremeva al sol pensiero di poterlo rivedere ma, d'altro canto, aveva anche paura di farsi vedere in quello stato: fragile.

Finalmente, la porta si aprì del tutto. Due figure maschili si presentarono sullo zerbino scuro della casa. Entrambi erano vestiti eleganti.

《Ash...》ad un tratto, la voce di uno dei due, interruppe il silenzio che si era creato nella stanza.
La lince rimase impietrito, incredulo di ciò che i suoi occhi stavano vedendo.