Capitolo 2: pioggia di petali

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20 Aprile

I ciliegi giapponesi erano in fiore. Riempivano di petali rosa tutte le strade del continente, rendendo ancora più fantastica l'atmosfera serale. Il leggero vento primaverile, soffiava fra i rami degli alberi, oltre che fra le ciocche di capelli corvini del giovane Eiji, intento a scattare foto a quello spettacolo che si ripeteva ogni primavera.
《Ehy, com'è venuta?》Sin, il primo ragazzo così giovane divenuto capo della mafia cinese, si avvicinò all'amico per vedere com'erano venute le foto che aveva scattato agli alberi.

Erano passati due anni da quando Eiji aveva lasciato il continente americano, ma non si era certo dimenticato ciò che aveva passato durante quel periodo buio della sua vita. Ma quello che non riusciva proprio a dimenticare invece, era quel ragazzo così agile e sfuggente come una lince, dagli occhi smeraldo che ti pungevano nell'anima: Ash. Ricordava perfettamente ogni singolo secondo che aveva passato insieme a lui. Gli mancava averlo al suo fianco, poter guardare quegli occhi meravigliosi, così cristallini che scappavano ogni volta dalla morte.

Dopo essere tornato in Giappone però, Eiji non era più riuscito a mettersi in contatto con Ash, nemmeno con Max. L'unica persona che rimase al suo fianco, fu proprio Sin. Il ragazzo era diventato un pezzo grosso nel mondo della malavita cinese, ma si era promesso di prendersi cura di Eiji, una volta venuto a sapere di ciò che il fratello Lao, aveva combinato. Sin sapeva cosa era successo alla lince, ma quello che non sapeva era che quel felino maestoso, non era morto anzi, si stava riprendendo.
Sin si sentiva talmente in colpa per ciò che il fratello aveva fatto, che decise di trasferirsi in Giappone, raggiungendo Eiji, per prendersi cura del ragazzo.

《Sono venute bene.》Eiji sorrise leggermente all'altro, divenuto più alto di lui di parecchi centimetri. Entrambi erano cresciuti, maturati.

In quel pomeriggio tardo di primavera, erano usciti, avevano raggiunto un parco non molto distante dal loro appartamento. Erano stesi sull'erba, mentre i petali degli alberi in fiore coloravano la giornata.《Sei davvero bravo con quella, eh?》ridacchiò Sin, puntando gli occhi sulla macchina fotografica di Eiji.《Beh, è tutto merito di Ibe se adesso sono ciò che sono...》per qualche motivo però, quella frase uscì dalla bocca del ragazzo con una punta di nostalgia e Sin sapeva il perchè.《Ti manca, vero?》ad un tratto, i due amici rimasero in silenzio. Eiji esitò leggermente prima di rispondere, intuendo di chi si stava parlando.《Sin... sono passati ormai due anni dall'ultima volta che l'ho visto, sto iniziando a preoccuparmi ma da un lato cerco di restare calmo perchè... so che lui è forte abbastanza per sopravvivere in quel mondo ma... non sentirlo da così tanto tempo mi impedisce ancora di dimenticarlo. Non posso farlo, e non lo farò mai. Mi manca da morire, Sin...》Eiji abbassò lo sguardo verso la sua macchina fotografica, cercando di non far notare i suoi occhi colmi di lacrime pronti ad esplodere in un pianto frenetico. Sin raggiunse la mano dell'amico, stringendogliela saldamente in un pugno.
《Ash è sempre stato un ragazzo con un animo indistruttibile e so che mancherai un sacco anche a lui, ne sono certo. Ma anche se non si è fatto sentire, ciò non vuol dire che non ti pensi ogni giorno, proprio come fai tu con lui. Vedrai che prima o poi vi rivedrete.》

《Lo spero, Sin... lo spero tanto...》

Una folata di vento solleticò i rami degli alberi in fiore, facendo piovere goccie soffici di petali rosa sulle strade, sull'erba e sui capelli dei ragazzi. Eiji prese in mano la sua macchina fotografica e iniziò a scattare alcune foto ai petali in volo, sembrava che Ash fosse lì, insieme a Eiji e a Sin, sembrava che la lince li avesse sentiti.

Ma proprio mentre quei petali rosati, stavano cadendo delicatamente sulla città natale di Eiji, a New York, Ash stava ancora combattendo contro quella ferita così profonda inflittagli da Lao.

《Dove... dove sono..?》

Nel contempo che i dottori e infermieri stavano visitando il ragazzo per controllare come stesse, Ash riaprì gli occhi, dopo un intero anno di coma. Il biondo si guardò attorno per capire la situazione. Vide il suo corpo collegato da dei tubicini, alle macchine ospedaliere. Con gli occhi poi, si spostò verso la finestra della stanza, dal vetro entrava una luce terribilmente accecante: sembrava che qualcuno lo stesse illuminando come una figura divina. Ma dopo il suo risveglio, tutti i dottori e infermieri lo pensarono veramente: il ragazzo possedeva una buona stella che aveva vegliato su di lui per tutto quel tempo senza lasciarlo solo per un istante.
《Ciao, Aslan. Adesso sei in ospedale. Un anno fa sei stato ferito all'addome da un malvivente. Ti abbiamo ricoverato e sei caduto in un coma farmacologico indotto, ma adesso che sei vivo la strada è ormai in discesa. Vedrai.》un dottore di routine che stava analizzando la situazione, iniziò a parlare con il ragazzo cercando di consolarlo. Ash non rispose subito, era ancora un po' intontito per il lungo sonno che si era fatto.《Sono a New York?》chiese con voce ferma, il biondo. L'uomo in camice bianco annuì sorridendo.《Sai che giorno è oggi?》andò avanti il dottore. Ash abbassò lo sguardo verso le sue mani.《Oggi è il 20 Aprile, 2020.》concluse l'uomo, scrivendo qualcosa sulla sua cartellina clinica.《Quando potrò uscire da qui?》Ash spostò nuovamente lo sguardo fuori dalla finestra.
《Presto.》
《Voglio andare in Giappone.》Ash, anche se aveva la testa indolenzita e i muscoli praticamente atrofizzati, nel petto aveva voglia di alzarsi e di correre. Voleva raggiungere ciò che per lui non era altro che il suo unico scopo di vita: Eiji.
《Aslan caro, ci vorrà ancora un po' prima che tu possa riprendere la tua quotidianità. Vedrai che comunque, il tuo sogno si avvererà.》
Il medico e gli infermieri uscirono dalla stanza. Il dottore andò verso la segretaria del terzo piano.《Aslan Callenreese si è svegliato. Contatta il padre.》 l'infermiera recepì l'ordine e così fece.

Max era di nuovo nel suo studiolo, alle dodici in punto sarebbe dovuto tornare all'ospedale per lasciare un saluto al povero Ash, ma quel giorno andò diversamente.
Ad un tratto, il cellulare dell'uomo iniziò a squillare.
《Pronto?》incastrando lo smartphone fra la testa e la spalla, Max rispose alla chiamata. 《Signor Lobo, Aslan si è sveliato.》non appena la donna concluse di parlare, Max fece cadere a terra il cellulare. In viso aveva un espressione incredula, esterefatta. Non ci poteva credere: il miracolo era avvenuto per davvero.

I will always be on your side ~ Banana Fish Fanfiction - Happy EndingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora