Capitolo 20: un messaggio inaspettato

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Il sole iniziò ad illuminare la città della grande mela.
La luce era accecante, tanto da riuscire ad interrompere il sonno di Ash.

Eiji era abbracciato al torso del biondo, continuava a dormire beato, senza che quella luce lo potesse disturbare. Aprendo gli occhi, il felino notò il volto addormentato del moro e non riuscì a trattenersi dal sorridere compiaciuto da quel viso così angelico e beato. Poi, con un sospiro profondo, le sopracciglia di Eiji si aggrottarono e lentamente, aprì gli occhi. ≪Buongiorno...≫ con voce roca dal sonno, Ash salutò il ragazzo, continuando a giocare con i suoi capelli scuri arricciati e scompigliati. Eiji arrossì leggermente, rendendosi conto di come si era risvegliato. ≪Oh... scusa, non volevo-≫ immediatamente, Eiji ritrasse le braccia verso il suo petto, lasciando il dorso del biondo. ≪Ehy, è tutto ok. Anzi, mi piace quando mi abbracci.≫ sussurrò Ash, stringendo in due piccole fessure le sue iridi color smeraldo. Eiji rimase in silenzio, poi si ributtò sul ragazzo, catturando il suo petto un'altra volta. Ash spalancò gli occhi, sorpreso dalla reazione del moro. ≪Potevi dirmelo prima...≫ borbottò Eiji, alzando lo sguardo verso quello del biondo. I due poi risero, continuandosi ad abbracciare.

≪Che ore sono..?≫ chiese assonnato Eiji, stropicciandosi gli occhi. ≪Non lo so... prendo il mio cellulare, aspetta.≫ Ash si allungò verso il comodino per prendere il suo smartphone, lo accese e non appena lo schermo si illuminò, il suono della notifica di un messaggio, colse di sorpresa il biondo. Il ragazzo si bloccò, iniziando a leggere quel messaggio. ≪Ash... tutto bene?≫ chiese preoccupato Eiji, notando il silenzio troppo prolungato, dell'altro.

"Ho scoperto il piano di mio fratello.

Incontriamoci alle 13 al vecchio HONG KONG SUPERMARKET nella parte abbandonata di Chinatown.

Ci sentiamo dopo."

Quel messaggio era stato inviato da un mumero non salvato nella rubrica del suo telefono. Ma Ash, immaginò che si potesse trattare di Sin.
≪Ash..?≫ Eiji cercò nuovamente di catturare l'attenzione del biondo. ≪Ah- sono le otto e trentadue... forse è meglio se ci andiamo a preparare, no?>> il biondo appoggiò velocemente il suo cellulare, con lo schermo rivolto verso la superficie di legno del comodino, voltandosi verso il moro. ≪Certo, allora... mi vado a lavare.≫ Eiji si alzò dal materasso, ancora incerto per quel silenzio così strano da parte di Ash. Il biondo guardò il ragazzo allontanarsi da lui, sorridendo nervosamente. ≪Sei sicuro che stai bene..? Se vuoi, possiamo uscire un'altra volt-≫
≪NO! No... sto bene, sono solo un po' addormentato ancora, tutto qui... vatti a cambiare Eiji, non ti preoccupare, ok?≫ il moro annuì, incerto, uscendo poi dalla stanza. Non appena la porta della camera si chiuse, Ash sospirò rumorosamente, buttandosi di nuovo sul suo cuscino. ≪Dannazione...≫ si portò le mani al volto, stropicciandosi gli occhi, digrignando i denti. Quel messaggio non ci voleva proprio!

[...]

La porta principale del palazzo di Lao, si spalancò. La luce del sole era davvero accecante quella mattina.
Sin si portò una mano verso il volto per coprirsi gli occhi dal bagliore di quei raggi prepotenti, iniziandosi a guardare attorno. Le voci della gente che camminava lungo il marciapiede, le ruote delle auto che scricchiolavano sull'asfalto bagnato di Chinatown, e proprio mentre il ragazzo stava respirando quell'aria cittadina, due scagnozzi di suo fratello lo sorpassarono. Sin li guardò passare di fianco a lui con occhi scrupolosi, tutti gli scagnozzi di suo fratello erano alti almeno due metri, quasi tutti con delle cicatrici sul volto.
≪Sin...≫ ad un tratto, una voce fece sussultare il moro. ≪Buongiorno... tutto bene?≫ i capelli lunghi di Yut scivolarono sulle sue spalle, mossi dal leggero vento che soffiava sulla città quella mattina. Sin sogghignò, appoggiandosi contro il muro dell'edificio, con le spalle. ≪Da quando ti interessa della mia vita..?≫ Yut si pietrificò davanti a quel sorriso sinistro di Sin. ≪Ormai ci siamo dentro tutti e due... fino al collo.≫ il moro si iniziò ad avvicinare a Sin. ≪E poi... tu ed io siamo uguali alla fine...≫ gli angoli della bocca di Yut, si alzarono verso l'alto. ≪Non è vero...≫ ringhiò Sin, alzando lo sguardo verso gli occhi scuri dell'altro. ≪Andiamo... lo so che anche tu vorresti ritornare alla vita che facevi prima, in Giappone... solo tu ed Eiji...≫ la voce sussurrante di Yut echeggiò nella mente di Sin, rimbombando rumorosamente. ≪In effetti hai ragione, quando vivevo con Eiji in Giappone, non dovevo pensare a nulla se non a prendermi cura di lui... invece adesso mi tocca vivere con un tiranno del potere e un serpente velenoso che sputa acido ogni volta che apre bocca... già, hai proprio ragione: si stava meglio prima.≫ sorrise malvagiamente Sin, avvicinandosi ancora di più al volto di Yut. Il ragazzo dai lunghi capelli scuri si bloccò, quasi come se Medusa l'avesse fissato nelle pupille. ≪Lo so che ti piace...≫ sussurrò nuovamente Yut, ormai spinto con le spalle al muro. Sin aggrottò le sopracciglia. ≪Intendo Eiji... lo so che ti piace, e sapere che al piccoletto giapponese piaccia quel felino raffinato di Ash, ti manda fuori di testa, tanto da farti alleare con tuo fratello e con me.≫ i muscoli della mascella di Sin si contrassero, facendo ringhiare il ragazzo brutalmente. Ne aveva abbastanza di quel serpente velenoso e di quei suoi discorsetti provocatori.
Velocemente, afferrò le spalle esili di Yut, sbattendolo con forza contro il muro dell'edificio, poi tirò fuori dalla tasca della sua giacca, la pistola che gli aveva prestato Lao, puntando la canna metallica contro la gola dell'altro. ≪Prova a dire una stronzata del genere un'altra volta e ti giuro che ti faccio saltare in aria il cervello...≫ il tono di voce di Sin era diventato cupo, pieno di rabbia e rancore. ≪Ah... alla fine tu e tuo fratello non siete poi così diversi...≫ sorrise Yut, sentendo quel metallo congelato spingere contro la sua pelle candida. Ma quelle parole scivolate dalle sue labbra, fecero tornare in sè Sin. Il più giovane liberò dalla presa Yut, abbassando l'arma verso il suolo. ≪Guardati, Sin. È inutile che cerchi di fare il duro con me. Non sai nemmeno cosa significa impugnare una pistola... figuriamoci premere il grilletto.≫ Yut sogghignò, spostandosi i capelli dietro le spalle. Poi, lentamente si riavvicinò al ragazzo. ≪La prossima volta, se vuoi davvero spaventarmi, almeno usa un'arma carica.≫ detto ciò, il ragazzo asiatico dai lunghi capelli corvini, ritornò all'interno dell'edificio, lasciando la mente di Sin in uno stato confusionale.

I will always be on your side ~ Banana Fish Fanfiction - Happy EndingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora