Okay,eravamo in un bel casino!
Si,la miniera l'avevamo trovata ma non abbiamo pensato a dei dettagliucci:
~è una miniera fondamentale per l'economia americana
~4 adolescenti a bordo di una delle navi più belle del mondo e armati come tutto il continente europeo,attirano un pò l'attenzione
Quindi fuggimmo in un tunnel che,con la nostra solita fortuna,crollò confinando me e Percy in uno spazio DECISAMENTE TROPPO PICCOLO per due persone.
"State bene,ragazzi?" Chiese clarissa
"Si,ma non resisteremo ancora per molto,c'é poco ossigeno"risposi
Mi girai verso Percy che era svenuto. Iniziai ad esortare Leo e clarissa a sbrigarsi ma non si combinò nulla.
"Sono una figlia di Atena,apriti mente,escogita qualcosa" e ,infatti, mi ricordai di quando Frank mi disse che dovevo sempre cercare la soluzione più facile,allora mi venne in mente un'idea
"Cercate il centro del crollo,il masso posto al centro,credo che sia una "volta" del crollo"dissi
Iniziai a spingere verso l'esterno con l'aiuto di Leo e Clarissa,Percy aveva iniziato a respirare con difficoltà,questo significa una cosa:POCO TEMPO.
Ad un certo punto si udì una voce: " cucù,chi sono? Sono tornato per uccidervi giovani semidei,siete caduti nella trappola in maniera perfetta. Preparatevi a una morte dolorosa"
"Chi sei?se hai fegato mostrati e combatti da uomo o da automa..." Disse Leo
Stava iniziando a salire l'acqua,ma era diversa,di un colore giallognolo e odorava di zolfo,con bollicine per niente rassicuranti. Tenevo nelle mie mani,sporche di fango,la testa di Percy.
Iniziai a piangere,Percy non si riprendeva,il livello dell'acqua saliva ed io ero li,inerme, senza nessun potere
Una vena di rabbia mi percorse la schiena: "non morirò senza combattere!"
Estrassi il mio pugnale e iniziai ad incidere la parete crollata con tutta la mia forza,stava funzionando,lo spazio si liberava e l'aria passava,continuai a scavare fino a riuscire a fare una passaggio,l'acqua mi arrivava al naso... Spinsi Percy fuori e poi uscii io.
Ma quello che vidi non fu affatto piacevole:
C'era quel liquido ovunque e un odore ancora più acuto di zolfo,clarissa e Leo erano abbracciati sopra una protuberanza delle rocce;avevano il fiatone e stavano battendo i denti,probabilmente si stavano scaldando l'un con l'altra...
La bellezza di clarissa era stata consumata da quella poltiglia con le bollicine.(con questo vi ho detto tutto)
Accostai Percy al muro e ,dopo aver cercato lo zainetto di Leo,diedi a Percy l'ambrosia che agì subito e infatti Percy iniziò a riacquistare colore:
"Leo, clarissa." Chiamai i loro nomi
Leo si girò improvvisamente con una faccia color cadavere
"Ciò che ho visto oggi non lo rivedrò mai più" disse
Mise la mano sul petto di Clarissa( non fatevi illusioni) e cercò di capire se il cuore batteva con ritmò normale...(ci fu un momento di tensione)
Abbozzò un sorriso. Dopo numerosi tentativi falliti riuscì a farli avere l'ambrosia e con Percy,che si era ripreso abbastanza bene ,riuscimmo a tirarli giù senza farli infilzare tra le stalattiti.
Io e Leo andammo a prendere i topazi mentre Percy assisteva sua sorella. Non fu una cosa facile staccare un kilo di pietruzze incastonate nella roccia viva son un coltello e del fuoco ma alla fine ne avevamo una fetta consistente.
"Leo,se non ne vuoi parlare non ti biasimo, ma cosa avete visto?" Chiesi mentre cercavo di far uscire un 'altro topazio
"Preferirei parlarne quando saremo tutti insieme"rispose cupo mentre faceva entrare le pietre nella sua cintura
" okay" dissi
Sentii un vocio proveniente da un corridoio non lontano,incrociai lo sguardo di Leo che udì le solite cose; trovammo un nascondiglio dentro una roccia scavata.
I passi si facevano più vicini,dovevano essere persone robusti perché i loro passi erano molto pesanti, ad un certo punto non si sentì più niente:
"John,fra quanto arriveremo dal padrone?" Chiese uno
"Zitto e cammina,Carl!" Rispose l'altro
Scostai un po' la testa e mi resi conto che erano due automi ,perfettamente identici.
Poi altri passi sempre dello stesso genere e mi pentii di essermi affacciata di nuovo:
Un'orda di automi che marciavano dietro a Carl e John,si riversava a fiumi verso il corridoio inverso rispetto a quello percorso da noi.
Nessuna interruzione,sempre,solo,esclusivamente automi color bronzo; Leo mi guardò con un punto interrogativo disegnato sul viso e gli feci cenno di affacciarsi,per poco non urlò...
A quel punto capii una cosa:
IL LABIRINTO non era mai stato distrutto,continuava a vivere con l'essenza del grande capo degli automi. Questo significava che eravamo bloccati nel labirinto di nuovo.
