Ho impiegato ore prima di decidermi a prendere un foglio e scrivere questa mia parte, perché è giusto che voi sappiate, che tutti sappiano che cosa sono capaci di fare.
Il dolore, la rabbia e la tristezza che provai furono i sentimenti più forti che avevo avvertito in tutta la mia vita.
Vedere Percy accasciato a terra, consumato dal dolore di aver perso una cosa che aveva appena ritrovato.
Calipso che cercava di trattenere le lacrime e di consolare Leo, che non ne poteva più di soffrire.
Poi c'ero io, troppo sconvolta per parlare o per dare qualche segno di forza, ero troppo stanca e scoraggiata per prendere le redini del gruppo.
Continuavo a tenere tra le mani il volto della mia amica appena scomparsa, sperando in un miracolo divino.
Sentii un rumore in lontananza però non ci badai troppo, ero impegnata a concentrarmi sulla mia sofferenza. Quando una mano straordinariamente calda mi toccò la spalla decisi che forse era meglio girarsi a controllare.
Vidi un volto femminile bellissimo, che sembrava cambiare ad ogni sguardo. Ci scrutava dallo splendore della sua regalità e sembrava allegra, felice e soddisfatta. Non mi ci volle molto a comprendere che quella era una visita divina, da una delle dee che sopportavo di meno:
Afrodite.
Percy le rivolse una sguardo colmo di rabbia, come se avesse già intuito quello che stava per dirci.
L'aura che sprigionava illuminava tutta la zona e mi sorpresi quando guardò Clarissa e sorrise in modo orgoglioso.
"Cosa ci fa lei qui?" Domandò Leo, rivolgendole lo stesso sguardo triste e confuso che tutti avevamo.
"Sono venuta a comunicarvi una cosa molto importante, che di sicuro vi farà piacere sentire. Però adesso, voi piccoli semidei, dovrete ascoltarmi senza interrompermi e lasciarmi spiegare tutto quanto" disse sospirando soddisfatta e accomodandosi su una roccia piana, mettendosi a posto le pieghe del candido vestito bianco.
Non ero sicura di volere ascoltare le parole della dea, me purtroppo ero costretta. Ignorarla mi sarebbe stato impossibile, anche se l'avevo tanto desiderato.
"Sono felice di dirvi che avete passato tutte le prove" Percy fece per parlare ma Afrodite lo zittì con un veloce, ma terrificante gesto. Si schiarì la voce e poi riprese la parola" Niente di tutto ciò che avrete affrontato era reale, sono state tutte simulazioni per vedere le vostre abilità. Non c'è nessun nemico, nessun automa e nessun Crono in attacco. Le guerre che minacciavano il Campo Giove e il Campo Mezzosangue erano delle false, per comprendere quanto voi siate effettivamente preparati all'imminenza di tale pericolo. Non è incredibile quanto sia realistica la foschia?
in realtà voi non avete affrontato nulla, era tutto frutto della nostra creazione. Niente di ciò che avete incontrato era reale, noi stavamo sull'Olimpo a pilotare ogni vostra mossa.
Purtroppo nemmeno la vostra amica è reale, quindi non è neanche morta. Lei, semplicemente, non è mai esistita.
Adesso, grazie alle vostre prove passate con il massimo dei punteggi, siamo certi delle vostre competenze e ci rivolgeremo a voi quando si presenteranno eventuali catastrofi.
Che onore, no?" Disse la dea ridacchiando e scrutandoci uno ad uno , come se si aspettasse qualche nostra reazione.
Io ero troppo sconcertata per parlare, non mi ero mai sentita così debole e impotente in tutta la mia vita. Adesso capivo cosa provato i burattini ad essere comandati in tutto e per tutto.
Sentivo la rabbia crescere in me, però non volevo dare quella soddisfazione agli dei.
Percy sembrava stare bene fisicamente, ma gli occhi vitrei e la posizione immobile mi comunicavano che provava i miei stessi sentimenti.
Calipso rivolse uno sguardo di spiegazioni alla dea, ma quest'ultima ridacchiò in modo frivolo, felice di aver messo insieme una coppia impossibile come l'ex maga e Leo.
Il figlio di Efesto si guardava le mani; sembrava che stesse cercando i fili immaginari ai quali eravamo stati appesi fin dall'inizio.
Fin dalla nostra nascita.
Perché abbiamo scritto tutto questo? per mettere in guardia voi eroi del domani, per farvi capire che non siamo altro che delle stupide marionette, pilotate da sempre a piacimento degli Olimpi.
E dopo che avete letto tutto ciò, forse vi starete facendo la mia stessa domanda e forse tanti altri si sono già dati anche la mia stessa risposta :
Chi è il vero nemico in questo mondo?
Gli Dei.
fine.
Spazio autrice : semidei, purtroppo questa storia è finita e sono felice di tutti i traguardi che ha raggiunto. Vi ringrazio con tutto il cuore, per il supporto che avete dato alle mie righe e anche per l'affetto che avete dimostrato nei confronti di questa storia.
Il vostro supporto è stato fondamentale per me e sono felice di aver condiviso i miei pensieri con voi!
Però io non ho finito di scrivere, anzi ho appena iniziato:
Per questo propongo a voi, miei lettori, ma alla fine che miei compagni di crescita, di leggere la mia nuova storia "FASHION ADDICTED: THE RULES OF A PINK CRIME"