Percy

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Preparai lo zaino con tutte le cose necessarie per un impresa e guardai la mia capanna chiedendomi,per la milionesima volta,se L'avrei più rivista.

Salutammo i nostri amici semidei e salimmo sull'imbarcazione. Il viaggio proseguì abbastanza tranquillo fino alle colonne d'Ercole. La cosa risultava molto strana perché nessun mostro si era mai avvicinato alla nave e non tirava nemmeno un filo di vento,era fin troppo perfetto...

Scesi le scale per vedere come stava Annabeth e la vidi immersa nella lettura di uno dei suoi libri scritti in greco antico.
"Ei" dissi dolcemente
"Ciao Percy" rispose Annabeth in tono gentile
" Cosa stai studiando " chiesi curioso
" Delfi,il luogo dove era situato l'oracolo dedicato ad Apollo. Prima lo spirito di Delfi parlava attraverso la pizia,una sacerdotessa anziana.
Praticamente Delfi era anche chiamata l'ombelico del mondo perché le decisioni più importanti venivano prese in base a ciò che ti diceva l'oracolo." Disse Annabeth
"Ah,capisco. Quindi non stai facendo nulla di importante" dissi in tono malizioso
"Ma sei proprio un testa d'alghe,certo che é qualcosa di importante! La prima cosa da fare è studiare il luogo dell'impre...."
La zittii baciandola, succhiai il suo labbro inferiore e iniziai a baciarle il collo. Lei mi strinse le sue gambe intorno alla vita e io la stesi sul letto,ma proprio quando stavo per toglierli la maglietta Clarissa entro senza preavviso.
"Una tempesta,stiamo per schiantarci sulle colonne d'Ercole!" Urlò mia sorella in preda al panico,poi fece una faccia che era un misto tra schifo,dispiacere e imbarazzo.
"Ho interrotto un momento..." Disse Clarissa
Annabeth si alzò di scatto cercando di pettinarsi i capelli con le mani e,come ai vecchi tempi, corremmo insieme sul pontile e ciò che vidi mi fece sbiancare: onde alte trenta metri si scagliavano sullo stretto di Gibilterra, chiudendo lo stretto passaggio.
"Mentre voi eravate intenti a fare sesso io e Leo abbiamo combattuto contro un'onda anomala e voi non ve ne siete nemmeno accorti" disse mia sorella con la sua solita calma impenetrabile.
"Noi non abbiamo fatto l'amore... Comunque mi sembra strano che non abbiamo avvertito niente..." Disse Annabeth
"Clarissa,possiamo provare a contrastarle con i nostri poteri" dissi io tenendomi al parapetto per evitare di cadere in mare.
"Credi che non ci abbia già provato? Questo non è il potere di Poseidone..." Disse Clarissa preoccupata
"l'antico signore dei mari é tornato e,non vuole di certo facilitarci l'impresa"
"Bene,come facciamo?" Chiese Leo sorridente,emergendo dalla sala macchine
"Ma tu dovresti es..." Clarissa non finì la frase che Leo la interruppe mettendole il dito sulle labbra
"Calma bellezza,questa piccolina è pronta ad affrontare la tempestina del signore dal culone blu"disse Leo allegro
"Leo non mi sembra il momento di ridere poi..." Annabeth venne interrotta da Clarissa che si aggrappò a una fune della nave per via dello scossone causato da un'onda.
"Senti nanetto,a me nessuno mi chiama bellezza!"
"Io posso dire quello che voglio" rispose Leo con aria di sufficienza
"FINITELA, ADESSO! Non mi sembra questo il momento di litigare,adesso lasciamo parlare Annabeth che avrà sicuramente un piano" dissi intrecciando la mia mano con la sua
" dobbiamo sfruttare la spinta dell'onda per entrare,ovviamente bisogna prenderla quando non si sta per infrangere e serve una precisione millimetrica altrimenti ci schianteremo sulla scogliera." Spiegò Annabeth
"È un piano folle e con poche percentuali di successo,ma non ne abbiamo altri"" commentò Leo
"Ditemi quando andare" proseguì il figlio di Efesto
"Aspettate,ma alle colonne d'Ercole non ci dovrebbe essere Ercole a guardia?" chiesi con aria da scemo
"Come ho fatto a non pensarci prima" disse Annabeth
"Ercole è stato rapito" concluse la mia ragazza

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