Calipso fu la prima a calarsi dalla voragine,con l'ausilio di una corda che Annabeth aveva miracolosamente tirato fuori dal suo zaino.
"Come va laggiù?" chiesi prima di calarmi
"È buio" Rispose
La raggiunsi dopo qualche istante ed appurai che aveva perfettamente ragione, non riuscivo a vedere più in la del mio naso. Allungai la mano, non sicuro che la figura vicino a me fosse Calipso.
"Freddino quaggiù" disse Clarissa accendendo la torcia elettrica.
"Che direzione prendiamo?" chiese Leo infuocandosi le mani per avere altra luce. Ovunque la luce arrivava si intravedevano pareti rocciose.
"Dove non ci schianteremo sulla roccia. Calipso, credo che debba essere tu a farci strada" Disse mia sorella facendo cenno alla ninfa di andare avanti. Calipso iniziò lentamente a camminare , cambiando spesso direzione. Sembrava sicura di ciò che stava facendo e a me andava bene, finché non ci saremmo spiaccicati sulle pareti. Sentivo le gocce di acqua che si infrangevano sulla roccia e, ogni volta che infilavo il piede in una pozza, rabbrividivo dal freddo. Il paesaggio non cambiò fino a che non ci trovammo in un corridoio strettissimo e grigio, molto luminoso.
"Bene, adesso iniziamo a divertirci" Disse Calipso cercando passare tra le due strette pareti.
"Se lo sapevo mi mettevo a dieta" Fece Leo seguendo Calipso.
Trovai difficoltà a muovermi ed era frustrante rimanere chiusi in uno spazio così piccolo, un incubo per uno claustrofobico.
Il Corridoio si aprii in un enorme sala, adornata come se fosse un'antica villa greca. Esitai ad entrarvi, temendo di poter incontrare qualche trabocchetto.
"L'istinto mi dice che siano sulla buona strada "Fece Leo
"Infatti "Ripose Calipso
"Adesso muovetevi cautamente,senza fare niente di affrettato" disse Annabeth.
Alla nostra destra vi era una fila di colonne doriche,adornate da importanti fregi. Vi erano bassorilievi,statue e arpe. Era uno spettacolo fantastico,un opera d'arte di arredamento. Un enorme tavolo di legno,lucido e nuovo,si trovava al centro della sala. Seduto su di esso c'era uno strano tipo ricurvo su un foglio,che sembrava ripetere freneticamente qualcosa. Era troppo lontano per descriverlo,ma notai subito una cosa che non andava.
"Oh Dei" sussurrò Annabeth che ci fece cenno di nasconderci dietro ad un divanetto assieme a lei.
"ha due teste"Dissi schifato
"Credete che..."Clarissa non riuscì a finire la frase,le parole le morirono in gola. Soltanto adesso capii il perché di tutta quella agitazione,il tipo non era proprio un...tipo. Era un dio,ossia Giano,storico guardiano di tutto ciò che riguarda un inizio e una fine.
"Si è lui"fece Calipso senza fare nomi
"Perché non si è ancora accorto di noi?"Domandò Leo a bassa voce.
"Certo che mi sono accorto di voi,però sono troppo impegnato a fare altre cose per darvi importanza"La voce che parlò non apparteneva a nessuno di noi,quindi supposi che fosse Giano.
Noi rimanemmo immobili,nascosti dietro il divanetto e non osammo muoverci.
"Si è subito accorto della nostra presenza?"Domandò Annabeth schiarendosi la voce come per farsi coraggio.
"Certo che si,figlia di Atena"Fece il Dio,senza alzare lo sguardo dal tavolo.
"Che facciamo adesso'"bisbigliai agli altri