Okay,avevo capito che quei due automi erano abbastanza scemi che,se li avessero rubato un braccio,non se ne sarebbero accorti. Decisi di giocare d'astuzia,potevo farmi dire dove si trovasse di preciso Ecate.
"Ehi,ragazzoni,sapete dirmi qualcosa a proposito di quell' insulsa maghetta di nome Ecate?" Chiesi
"Oh,si. Scommetto che siete abbastanza intelligenti da sapere ogni particolare su di lei!" Disse clarissa,che capì subito il mio gioco e mi appoggiò.
"È una stupida titana! Ci ha smontato migliaia di volte! E,credo che sia sulle nostre tracce, chissà perché non si schiera mai con la sua stirpe..." Gli automi ci mollarono a terra e dopo un millesimo di secondo esplosero davanti. Dal fumo provocato dall'esplosione emerse una bellissima donna che poteva essere soltanto Ecate:la dea della magia.
Ci inchinammo alla Dea e lei si mise a contarci con il dito e poi rise.
"Bene,siete arrivati in 4,come speravo..."disse Ecate
"Divina Ecate,noi dobbiamo affrontare le predizioni di Cassandra,abbiamo bisogno dell'antidoto" disse Clarissa.
Ecate frugò nella soffice veste greca e estrasse una boccetta trasparente,contenente un liquido di colore acqua marina.
"Ecco" disse Ecate
Rimasi sbigottita,non avevamo affrontato prove,sofferenze o scelte difficili,era lì,nella mani di Percy.
"Grazie,divina Ecate" dissi
Lei scomparve senza salutare,in una nebbia, ma non era svanita solo lei :anche Leo.
"É accaduto così in fretta,cosa facciamo adesso?" Chiese Percy
"Forse non accetterete la mia decisione e mi reputerete cattiva,ma dobbiamo proseguire,abbiamo i minuti contati e,anche se non conosco questo campo mezzosangue, dobbiamo difenderlo dall' esercito del signore dei Titani"disse Clarissa in tono calmo.
Erano successe talmente tante cose in così poco tempo che mi resi conto soltanto adesso di quanto fosse bella e regale Clarissa,lei era nata per essere una leader lo si vedeva da come si comportava,riusciva a mantenere la calma anche nei momenti di panico totale. Non avevo ancora metabolizzato che lei era nata da Sally e Poseidone,propri come Percy di come era così lontana dal suo luogo Natale... La vita di Clarissa conteneva centinaia di punti interrogativi per me.
Poi pensai anche che era da secoli che non avevo un momento romantico con Percy e probabilmente non ne avrei avuti altri.Era incredibile,Leo era Svanito nel nulla, era successo proprio come aveva predetto Clarissa uno di noi sarebbe rimasto con Ecate.
Arrivati sulla nave nessuno aveva voglia di parlare. Percy prese il comando della nave e prese una rotta larga,per aggirare il triangolo delle bermuda.Andai a farli compagnia,mise il pilota automatico e mi baciò.
"Vinceremo anche questa volta"mi sussurrò all'orecchio,intanto mi stringeva la vita.
"Si testa d'Alghe,avremo il nostro trofeo"dissi
Rimasi abbracciata a Percy per un po',nessuno parlava perché non osavamo rompere quel silenzio che ci teneva uniti,sennò avremmo iniziato a parlare di cosa era accaduto oggi e tutto si sarebbe rovinato.
Pov's Clarissa
Entrai nella mia Cabina e riflettei sui giorni precedenti. Avevo lasciato la Mia scuola in Brasile e avevo scoperto che mio fratello era vivo e vegeto. Avevo lasciato casa a 2 anni circa,quando mi venne a prendere mio padre Poseidone e mi lasciò in Brasile. Lo odiavo per ciò che aveva fatto,mi aveva scacciato di casa per far vivere Mia madre e Percy in pace. Ero felice per loro,erano vivi e stavano bene ,ma sembra anche che mia madre mi abbia dimenticato. Tanto ormai ero abituata a cavarmela da sola,non avevo bisogno di nessuno. Sfiorai il mio bracciale d'argento che si trasformava nella mia amata faretra. Pensai a quel ragazzo del massaggio iride,era così non so,carino? Lo so,sembrerà strano,eppure mi é entrato in testa. Decisi che volevo vedere il campo mezzosangue,era una maga,chi me lo impediva?!
Era esattamente come i miei compagni me lo avevano descritto: fantastico,un luogo adatto ai semidei! Non vedevo l'ora di arrivare la per poter finalmente... Ma poi mi fermai e mi resi conto che forse non ci sarebbe più stato, forse era già stato distrutto.
Erano successe un sacco di cose in così poco tempo che non potevo riflettere su una e ne arrivava un'altra. Ad essere sincera non conosco bene la mia vita,ma si stanno aggiungendo altre tessere al mio puzzle.
Mi addormentai e feci l'incubo peggiore di sempre.
Mi trovavo in una caverna buia e con le pareti umide. Provai ad alzarmi ma ero incatenata alla parte. Una risata gelida riecheggiò nella caverna.
"Finalmente la figlia del dio del mare é incatenata nella ex prigione di un mio fedele compagno.tu non sai quanto le tue lacrime possano essere pericolose,ma anche preziose...
Tu sei sempre sempre controllata,sei una ragazza tutta d'un pezzo,non sei impulsiva come gli altri mezzosangue,pensi sempre prima di agire. Questo é il tuo difetto fatale:la calma sarà anche il motivo per cui morirai tu e anche i tuoi amichetti"
Volevo ribattere,dire che mantenere la calma spesso non ti fa uccidere e che rimanere lucidi ti permette di pensare prima di agire ma, qualcosa mi bloccò.
vidi un ragazzo che stava per essere ucciso da una stalattite ,volevo gridarli di spostarsi ma non lo feci e lui rimase ucciso. Le catene si aprirono ed io ero libera,andai a vedere il cadavere del poveretto:era Percy.
Scoppiai a piangere, la calma mi ha impedito di urlare a mio fratello di spostarsi,io avevo ucciso il mio fratello.Mi svegliai all'improvviso ed ero tutta sudata. Decisi di farmi una doccia (anche se erano le cinque del mattino),l'acqua mi faceva stare bene e mi rasserenava, quando ero a contatto con l'acqua essa portava via con se le mie preoccupazioni,facendomele scivolare sulla pelle;pungevano più degli aghi.
Raggiunsi Annabeth e Percy in sala da pranzo,per fare colazione. Quando mi affacciai vidi terra,eravamo già arrivati a Panama.
Annabeth e Percy bisbigliavano qualcosa tra di loro e,dalle loro facce,intuii che c'era qualcosa che non andava.
"Stanotte ti abbiamo sentito urlare,Clarissa." Disse la figlia di Atena.
"Erano urli disperati,hai avuto un'incubo?" Chiese mio fratello.
Glielo raccontai,D'altronde lui era ciò che rimaneva della mia famiglia e aveva tutto il diritto di sapere.
"Io ho fatto un'incubo simile,su di te" disse Percy
"Era il solito luogo giusto? Deve significare qualcosa. La voce del re dei titani ti ha detto che era la prigione di un suo fedele compagno?" Chiese annabeth
"E chiudere a chiave la prigione dell'ignoto" disse Percy
"Ma come ho fatto a non arrivarci prima?! Crono utilizzerà l'Etna per riprovare a far risorgere i suoi fratelli!" Disse Annabeth
"E noi dobbiamo trovare le chiavi per chiuderla"dissi io
"I-io credo che in quella prigione qualcuno di noi morirà o si farà molto male.sennò cosa potrebbero significare quei sogni?" Chiese Percy
"Forse,oppure Crono voleva mettere in guardia voi sui vostri difetti fatali,proprio come è accaduto la prima volta. " disse AnnabethTornammo alla casetta di Cassandra senza incontrare pericoli,cosa molto strana.
E cosa ancora più strana era lì,nello stesso punto in cui l'aveva lasciata.
Feci per bussare ma la porta si aprì da sola.
Cassandra ci fece un sorriso di compassione.
"Bene,miei prodi eroi. Spero che voi ascolterete le mie predizioni al contrario degli abitanti di troia."
Bevvi l'antidoto per prima e dire che aveva un sapore orrendo era un complimento. Percy e Annabeth fecero la mia stessa faccia sconvolta. Adesso mi iniziava a bruciare lo stomaco e le labbra erano rosse come il sangue...