Percy

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La vista di quella schifosa cosa mi fece perdere l'unico attimo di vantaggio che potevo avere,così quasi morii soffocato dai suoi fumi. Ci impiegai un po' a mettere a fuoco,ma forse era meglio se non mi rendevo conto a che cosa eravamo andati in contro. Tossivo e sudavo,a mala pena riuscivo a respirare.
-Pitone!- sentii l'urlo agghiacciante di mia sorella. Non poteva essere lui.
Lui era stato cacciato da Apollo.
Ucciso da Apollo.
Spedito nel tartaro da Apollo.
Mi tremarono le ginocchia,consapevole che con quel serpentone le nostre speranze erano minime.
-Perché non siete ancora morti?- Tuonò la voce profonda e terrificante di Pitone. Non vedevo gli altri,la nebbia dei fumi era troppo fitta.
Non avevo un piano e non sapevo se gli altri erano vivi o morti. È umiliante dirlo,però scappai,cercando di allontanarmi dal fumo. Più mi allontanavo e più riuscivo a respirare meglio. Sentivo gli urli dei miei compagni e vedevo la gigantesca è orribile sagoma del serpentone. Cercai di ignorare quei suoni e mi presi quei pochi secondi che avevo come vantaggio per ragionare. Cosa farebbe Annabeth? Lei sicuramente penserebbe a come è stato ucciso in passato. Feci mente locale e provai a combattere la dislessia per ricordare il mito. Mi tornò in mente che Apollo sommerse Pitone di una scarica di frecce. Sicuramente ci riuscì perché lui è un dio e quindi...beh non c'è quindi,lui è un Dio punto. Però finalmente mi si accese la lampadina.
Sarebbe stato un suicidio,però valeva la pena tentare. Cercai di localizzare mia sorella,ma da quella distanza e dall'intensità dei vapori era impossibile. Mi riavvicinai e il fiato tornò a mancarmi. Seguii le urla e le esplosioni,provando ad avvicinarmi ai miei compagni. Il fatto che fosse notte non aiutava di certo.
-Figlio di Poseidone,dove sei?- Quando realizzai che Pitone si riferiva a me,mi si rizzarono tutti i peli delle braccia.
Mi stesi a terra,per cercare di essere il meno visibile possibile e mi avvicinai carponi all'origine dei suoni della battaglia. Tante fughe e intossicazioni dopo trovai Clarissa. Menava fendenti a caso nell'aria ed io dovetti stare attento per non finire falciato da lei;quando la sua spada incontrava la pelle di Pitone udivo un suono metallico,ma quella di danneggiava soltanto,senza avere nessun danno permanente.
-Infuoca le frecce esplosive- disse cercando di farmi sentire in mezzo a tutto quel frastuono.
-Tu sei pazzo- mi ignorò e continuò a combattere. Quando sentimmo una forte esplosione ci girammo verso la sua direzione e sentimmo la coda del serpentone contorcersi,forse per il dolore.
-Adesso,si riprenderà fra poco- esortai mia sorella.
-Se non funziona io...- mi guardò diffidente,però infuocò le sue frecce esplosive con la magia e iniziò a lanciarle dove aveva danneggiato la sua pelle. Mia sorella non si fermava più,scagliava contemporaneamente anche 5 frecce. Il corpo di Pitone era in preda a enormi spasmi e dalle ferite usciva uno strano liquido. Solo quando fummo scaraventati contro un albero,mezzi rotti e bruciacchiati ,ci rendemmo conto che avevamo fatto saltare in aria il grande serpente.
-Percy sei un genio- mia sorella mi mise le braccia al collo,dopo essersi alzata traballante. L'impatto con l'albero era stato doloroso,ma delle ferite ce ne saremmo preoccupati dopo aver cercato Annabeth e Leo.
Camminammo per i resti di quella che doveva essere l'agora. Mi dispiacque vedere le colonne polverizzate e i templi crollati,però non avevamo scelta. Non avevamo idea di dove potessero essere,ci muovevamo alla cieca nel sito.
Sentii degli scricchiolii e mi girai impulsivamente,levando il cappuccio a vortice.
-Percy- disse Leo sorridendo. Era un po' bruciacchiato,ma sembrava stare bene.
-Santo cielo,avevo temuto il peggio- Annabeth mi corse incontro e mi baciò. Io la strinsi forte a me,pensando a quanto ero andato vicino a perderla. Però adesso eravamo qui,insieme ed era questo quello che contava.
-Ehm- tossicchiò Calipso. Io mi staccai da lei e diventai rosso;non mi ero reso conto di quanto fosse imbarazzante la situazione.
-Credo che fosse il custode delle "chiavi- fece Annabeth
-Quelle della profezia?- domandai
-Si- rispose
-Dove credete che siano?- chiese Clarissa.
Noi ci guardammo intorno,ma non notai niente di strano. Setacciammo il territorio ma non trovammo nulla. Ci allontanammo da quel punto e girammo un po' il sito. Tra tutte quelle rovine non c'era niente che poteva riportare al ritrovamento di qualcosa di così importante.
-Ragazzi- chiamò la voce di Leo. Non gli andammo incontro e,se non fosse stato per Annabeth,sarei caduto dentro ad una grotta.
-Credo di avere trovato qualcosa- disse Leo
-Come ho fatto a non pensarci prima. Era logico che fosse qui- fece Annabeth
-Perché?- domandai sentendomi,come sempre,un passo indietro.
-Questo è l'ombelico del mondo,Percy- spiegò Clarissa.
-Beh,prima le signore- disse Leo esaminando l'enorme grotta che si estendeva sotto di noi.
-Credete che sia...-Leo non completò la frase che Calipso lo interruppe -Si,è il labirinto-

Spazio autrice: bentornati semidei! Mi sono venute in mente altre idee per la storia,così ho deciso di continuarla. Spero che vi piaccia!❤️

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