Due: Pay It Forward

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Nei commenti trovate i link di tutte le fanart create per questo capitolo. Quelle di Jaxx verranno invece inserite direttamente nei capitoli, rispettando in tutto e per tutto l'ordine in cui lo fa la scrittrice. Nei commenti troverete anche i link ai suoi profili.

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16 marzo 2011

Il padre di Hermione era un uomo tranquillo e pragmatico. Il suo amore per il whisky, la musica jazz e la pittura erano abbastanza fuori dalla sua natura conservatrice.

Prima che un gufo di Hogwarts consegnasse a Hermione la lettera che avrebbe cambiato il corso della sua vita, lei passava le serate a guardare suo padre fare il lavoro dei suoi sogni.

Le sue opere d'arte.

Quando arrivavano a casa dopo aver finito in ufficio, lui si metteva la salopette, si versava un dito di whisky e si ritirava nel suo studio mentre sua madre preparava la cena dal libro di cucina di Julia Child, sostituendo gli ingredienti di cui non le interessava. Teneva il telefono sempre premuto all'orecchio mentre chiacchierava con amici vicini e lontani; le sue risate scuotevano il cavo telefonico a spirale che si estendeva per tutta la cucina.

Hermione, che passava i pomeriggi dopo la scuola a finire i compiti nello studio dentistico dei suoi genitori mentre la segretaria la guardava e lodava la sua brillantezza, si metteva dei vestiti comodi e si raggomitolava in poltrona, sempre con un libro di qualche tipo.

Suo padre le chiedeva della sua giornata per quanto riguardava i voti e i compiti, e la lasciava chiacchierare mentre lui preparava i colori. Hermione sapeva che la conversazione era finita quando sorseggiava il drink per la prima volta, accendeva il vecchio giradischi che aveva fin dall'università e prendeva il pennello per lavorare alla sua ultima creazione.

Suo padre non aveva mai preso una sola lezione... e si vedeva.

Il suo lavoro era terribile, ma a lui non importava.

E nemmeno a lei.

Quello che tratteneva Hermione dall'andarci ogni giorno era qualcosa che era accaduto nel momento più strano.

Non aveva niente a che fare con il whisky - non era comunque abbastanza grande per berlo. Neanche con la musica; non le piaceva il jazz nello stesso modo in cui non le piaceva Celestine Warbeck. Da bambina trovava la musica vecchia, incomprensibile e poco melodica. E non era neanche un buon pittore, ma a volte, quando era assorto nelle torbide sfumature di un pianoforte mentre il sassofono e il cantante gli calmavano l'anima, sorseggiando quel bicchiere di liquore ambrato, disegnava ampie pennellate e parlava.

Non di qualcosa in particolare, solo di quello che gli veniva in mente.

A meno che non ci fosse una partita di calcio, era un uomo tranquillo e riflessivo, per nulla socievole, con pochi amici intimi. Stando sempre a pensare e a godersi la quiete della sua mente finché non era pronto a interagire con il resto del mondo, era difficile conoscerlo. Così, quei piccoli momenti in cui si apriva rimasero con Hermione nel corso degli anni; li tenne nel cuore e li sfruttò come parte dei suoi sforzi per rimanere determinata durante la lunga caccia agli Horcrux.

Era in quei momenti che sentiva di conoscere meglio suo padre.

Per lo più le dava consigli di vita: Rimani fedele a te stessa. Non smettere mai di imparare e crescere.

Cose che lei avrebbe ricordato per anni: Creati certezze, ma lascia spazio all'inaspettato.

Le raccontava storie che non aveva mai sentito sui suoi nonni, morti prima che lei nascesse: Hai i capelli di mia madre e lo spirito di mio padre.

Measure of a Man | TraduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora