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1 giugno 2011
Nella scala tra caos e pulizia, Hermione si trovava da qualche parte nel mezzo. Il caos era impersonificato dall'ufficio di Harry, mentre la casa di Andromeda era la personificazione della pulizia.
Lo era in modo inquietante.
Hermione non si fidava di niente che fosse troppo pulito... tranne che di Andromeda. L'ironia non le era sfuggita, l'aveva solo ignorata. Si era sempre assicurata di non trovarsi mai in casa dell'altra donna, per nessun motivo.
Non era un compito facile. Andromeda sceglieva i momenti più inopportuni per richiedere la presenza di Hermione. Erano unite per via di Teddy e Harry, ma il suo attacco aveva modificato il loro rapporto. Non era un modo materno, avevano instaurato un'insolita amicizia e si incontravano dopo le sedute di terapia per vivere insieme i loro momenti oscuri. E anche se quei giorni ormai erano pochi, Andromeda era rimasta una presenza costante nella vita di Hermione, invitandola nella sua casa inquietantemente pulita per aggiornarsi.
Ma Hermione aveva un sistema per evitare sorprese, ovvero si assicurava sempre di invitarla per prima. Non troppo spesso, o Andromeda avrebbe capito cosa stesse facendo. Ma nemmeno troppo di rado, o avrebbe potuto trovare un appuntamento sul suo Magi-Calendario. Per mantenere quel delicato equilibrio, aveva impostato gli intervalli di visite circa ogni dodici settimane.
Sfortunatamente, era stata troppo occupata per notare il lasso di tempo passato, e quando era apparso l'invito dopo un'altra giornata improduttiva con Narcissa, che era in modalità organizzazione della festa, Hermione ne era rimasta sconcertata.
Certamente non era il momento giusto.
Ma poi ci ripensò e si rese conto che non vedeva Andromeda da Pasqua. Questo significava che era davvero passato del tempo. Quando cercò di spostare strategicamente l'incontro per riprogrammarlo in un luogo diverso, quello non si mosse né sparì.
La nota fastidiosa era testarda come Andromeda.
Fu così che Hermione si ritrovò seduta al tavolo a guardarla preparare il tè in una cucina così pulita che brillava. Si sarebbe offerta di aiutare, ma avevano avuto abbastanza discussioni perché non conoscesse il suo ruolo di ospite.
Ovvero, stare seduta e non fare nulla.
Andromeda mise una tazza di tè fumante davanti a Hermione prima di unirsi a lei con la sua. Il tè era fruttato, dolce e leggero - non lo lasciava mai in infusione troppo a lungo. Un po' insipido per Hermione, ma era proprio come Andromeda preferiva il suo.
"Ti fermi a cena? Posso fare la parmigiana di melanzane con le cose che hai portato dalla serra".
Nonostante il suo rabbrividire interno per il semplice fatto di esistere in mezzo a quel livello di pulizia, la prospettiva della cena suscitò il suo interesse. Andromeda era una cuoca molto più brava di lei. "Potresti convincermi a restare".
Il sorriso di Andromeda fu solo un rapido lampo, ma comunque genuino. Hermione lo vide lo stesso e si chiese se la sua chiamata non fosse solo per un controllo. La casa rimaneva pulita senza il caos che creava Teddy, ma era anche tranquilla, il che non sempre equivaleva alla pace.
"Inizierò a prepararla dopo aver finito il tè. Come stai?"
"Un po' stanca, in realtà" confessò Hermione. "Tu?"
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Measure of a Man | Traduzione
FanficQuesta storia NON appartiene a me ma ad inadaze22 , che mi ha dato il permesso di tradurla. Conoscere veramente qualcuno è saper distinguere chi era una volta, chi è ora, e chi sarà capace di essere. Hermione si rende conto della dualità di un uomo...