Capitolo 42. Casa.

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"Allora Tom, com'è sopportare mia sorella ventiquattro ore su ventiquattro?" scherza Daniele "Tua sorella è un angelo, il mio angelo custode" dice "E con me ha sempre fatto il diavolo" risponde Daniele "Te lo meritavi Daniele" mi intrometto "Forse" dice continuando a scherzare "Mi sei mancata sorellina" dice in modo sarcastico "S*****o" dico dandogli una pacca sulla spalla "Fa piano, rischio di sbandare. Mamma mi ha detto di portarvi a casa sani e salvi. Sono giorni che è chiusa in cucina, ha cucinato di tutto, preparati Tom" dice "Che ti ho detto prima?" dico rivolgendomi a Tom "Non vedo l'ora di arrivare a casa a questo punto" dice Tom ridendo "Daniele ho notato che tu sei un grande tifoso della Roma" afferma Tom "Tifoso soltanto?" dico "È un ultras, i vostri Hooligans per intenderci." rispondo "Confermo tutto quello che ha detto mia sorella" dice Daniele "Mi piacerebbe andare a vedere una partita. Si può fare?" domanda "Certo. Io ho l'abbonamento, sarai ospite della curva Sud" risponde Daniele "Lo sai che Aurora ha scelto il mio nome?" domanda Daniele "No" scuote la testa "Sai chi si chiama Daniele? Te l'ha detto?" domanda "No" risponde ridendo Tom "Mia sorella sin da bambina era innamorata..." si interrompe "...anzi lo è ancora credo" lo interrompo io questa volta "Daniele!" gli do una seconda pacca sulla spalla "Dai è un amore diverso, non quello che intendi tu. " ride "Comunque mi ha dato il nome di un giocatore della Roma. Si chiama Daniele De Rossi. Mia sorella ne era ossessionata da bambina" continua a ridere "Ora è innamorata di te però, si vede" conclude "Esatto amore, amo solo te" rispondo "Lo so vita mia, non ne avevo dubbi" mi bacia delicatamente e sorridendo subito dopo "Allora possiamo organizzare?" insiste Tom "Certo. Ti trasformeró in un tifoso romanista e nessuno ti riconoscerà" risponde Daniele "Perfetto. È deciso allora" dice Tom "Tu piccola ultras vieni?" mi domanda "Certo. Alla Roma non si dice mai di no!" esclamo.

"Amore eccoci arrivati alla mia piccola cittadina." esclamo all'entrata "Domani te ne mostrerò ogni singolo metro, questa è solo un' anteprima" dico "Ma è meravigliosa. Ci sono un sacco di fiori. Quanto verde e quanti parchi!" esclama Tom "Ti piace davvero?" domando "Certo!" risponde sicuro "Sono felice" dico sorridendo "Domani ti mostrerò anche il resto. Questa è solo una piccola parte" dico "Va benissimo amore" risponde "Auro" si intromette Daniele "Domani vorrei portarti da una parte anche io. Naturalmente Tom sei incluso anche tu" aggiunge "Va benissimo Daniele. Posso sapere dove?" domando "No una sorpresa" risponde "Ok" sorrido.

Arriviamo sotto casa "Ed eccoci arrivati a casa mia" la indico battendo il mio dito sul finestrino "E quella che si dimena sul balcone è mia madre" aggiungo imbarazzata "Amore ricorda che siamo in Italia. C'è l'umorismo italiano. Ricorda" sorrido "Lo conosco bene" risponde "Stai tranquilla. Va tutto bene" mi abbraccia prima di scendere dalla macchina "Andiamo. Muoio dalla voglia di conoscere tua madre" conclude "Si andiamo" rispondo.

Prendiamo tutti i bagagli e ci avviamo verso l'entrata del palazzo, noto Tom sollevare il suo viso per vedere l'altezza del mio balcone "Tranquillo amore. Abbiamo l'ascensore" gli do una pacca sulla spalla "Menomale" risponde sorridendo.

Saliamo in ascensore e schiaccio il pulsante per arrivare al piano di casa mia.

Appena si aprono le porte vedo mia madre davanti alla porta in lacrime "Mamma!" grido abbracciandola forte "Amore mio!" risponde in lacrime e stringendomi forte "Quanto mi sei mancata amore" singhiozza "Ciao tesoro" dice rivolgendosi a Tom subito dopo ancora in lacrime "Salve signora" risponde Tom "Ah si giusto. Mamma lui è Tom." rispondo "Piacere Tom. Grazie mille per avermela portata" dice mia madre "Grazie a lei per l'ospitalità" risponde Tom "Tom caro, nessun lei, chiamami Martina. E poi nessuna ospitalità, sei il fidanzato di mia figlia. Sei parte della nostra famiglia ormai" conclude "Grazie mille sign..." si interrompe "Ehm Martina" si corregge "Bravo Tom. Venite. Il pranzo è a tavola" dice mia madre.

Mio fratello aveva ragione, mia madre ha preparato per un esercito "Tom vuoi altra pasta?" domanda mia madre "No grazie Martina. Tutto delizioso comunque. Ora capisco da chi ha preso Aurora." risponde Tom "La mia maestra" dico sorridendo mentre guardo mia madre "La mia principessa è una ristoratrice ora" dice mia madre con gli occhi lucidi "Un'ottima ristoratrice" dice Tom "Dovete venire a Liverpool e vedere il suo locale" aggiunge "Ci verremo ci verremo" risponde mia madre "Allora ragazzi come va lì?" domanda mia madre "Tutto bene mamma. Lavoro e ancora lavoro. Liverpool assomiglia molto a qui. Tom ha ragione devi venire a vederla" rispondo "Te lo prometto amore" si alza e mi accarezza la guancia "Caffè?" domanda mia madre "Si grazie Martina" risponde Tom "Lo preparo subito" dice mia madre "Amore apri il mobile e guarda cosa c'è" aggiunge mia madre "Non mi dire" esclamo "Si esatto" sorride "Tu mi vuoi uccidere oggi mamma" apro il mobiletto e ci trovo una torta al cioccolato "Amore questa torta al cioccolato è la famosa torta che ti dico sempre. Io e mia mamma passavamo i nostri pomeriggi a farla insieme sin da quando ero bambina. Ogni Sabato pomeriggio era un appuntamento fisso. Può sembrare una torta qualunque ma per me ha un significato speciale. La migliore torta al cioccolato" dico abbracciando mia madre "Tagliala così l'assaggia Tom" dice mia madre "Almeno l'accompagna con il caffè" aggiunge.

"Martina ho una piccola richiesta" dice Tom sorseggiando il suo caffè "Dimmi pure" risponde mia madre "Ho conosciuto Aurora ventinovenne. Mi potresti raccontare Aurora bambina e adolescente?" domanda Tom "Aurora era una dolce piccolina, si faceva amare da tutti, timida all'inizio ma amorevole subito dopo. Innamorata della sua mamma. Un piccolo Koala. Sempre amante della cucina. Pensa che quando aveva si e no quattro anni prendeva una busta di plastica, apriva il frigo e fingeva di fare la spesa. Poi prendeva le pentole, metteva tutte le cose della busta e fingeva di cucinarle" Tom sorride e mi bacia sulla guancia "Poi quando si è fatta grande ha iniziato a fare magie per casa. Era innamorata di te e del tuo personaggio" aggiunge "Questo lo so bene" dice Tom guardandomi negli occhi "Pensa che il destino poi vi ha fatto incontrare" dice mia madre "Eh già vero" dice Tom "Un caffè fatale" dice mia madre "Un caffè?" domanda Tom "Si amore" dico dandogli un colpo sotto al tavolo "Ah già si" risponde perplesso.

"Un caffè?"

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"Un caffè?"

​𝑷𝒆𝒓𝒇𝒆𝒄𝒕 𝑺𝒕𝒓𝒂𝒏𝒈𝒆𝒓𝒔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora