Capitolo 11

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POV GULF

I restanti giorni di vacanza sono passati in fretta e furia: io e Mew abbiamo ricavato quanto più tempo è possibile per stare insieme, ogni scusa era buona per stare da soli, anche solo per tenerci la mano oppure darci baci rubati.

E adesso eccoci qui che stiamo sistemando le valigie nelle macchine "allora Gulf e Pete vengono con me, visto che abitiamo vicino mentre Lay e Linda vanno con Mew che ne dite?" dice mio cugino Lake ed io vorrei protestare, vorrei dirgli che vorrei andare con Mew ma so in cuor mio che questa è la scelta migliore.

"allora salutiamoci dai...chissà quando ti rivedremo Mew" dice mio cugino Pete abbracciando Mew "dai potete venirmi a trovare negli States" risponde lui senza mai togliermi gli occhi di dosso. L'ultimo a salutarlo sono io: ci abbracciamo, come niente fosse perche non vogliamo destare nessun sospetto ma sento che la sua è una presa molto forte...bmon vuole lasciarmi andare ed io non voglio essere lasciato da solo.

Una volta in macchina, il mio cellulare vibra ed è un suo messaggio "stasera ti vengo a prendere, non resisto a stare lontano da te" leggo per poi osservare il panorama che sfreccia fuori la macchina. Devo pensare a come affrontare Fay, non posso vivere questa situazione, non voglio illuderla ancora di più "non vedo l'ora.." scrivo per poi mandare il messaggio.

"Lake grazie di tutto, fammi sapere quando arrivi a casa" dico mentre saluto mio cugino fuori la macchina: finalmente la mia adorata casa; sto per bussare quando la porta si apre e mi trovo davanti Fay "amore! bentornato a casa" urla per poi abbracciarmi. Ma cosa ci fa qua? Non doveba tornare tra due giorni?

"amore...ma...ma cosa ci fai qui? Non dovevi tornare dopodomani?" chiedo incredulo "ti ho voluto fare una sorpresa, cosi ho parlato con i tuoi cugini qualche giorno fa ed eccomi qui" risponde per poi accompagnarmi dentro casa
"oh ma quant'è bello mio figlio abbronzato" dice mamma per poi abbracciarmi "perché non ti vai a rinfrescare?" continua a dire "mmmh si, ora vado...metto a posto la valigia" dico "ci pensa la mamma tranquillo" risponde lei per poi letteralmente cacciarmi.

"stasera non penso che ci possiamo vedere...Fay è qui, mi ha fatto una sorpresa" scrivo per poi mandarlo a Mew la cui risposta non tarda ad arrivare "ok"...è incazzato e lo capisco, quindi devo risolvere questa situazione al più presto. Meglio tagliare la testa al toro, così  subito scendo giù "Fay ti va di fare un giro?" chiedo "amore certo ma il tuo viso...successo qualcosa?" chiede ed io osservo mamma che forse avrà capito già qualcosa.

Siamo seduti nel nostro parchetto preferito, quello al centro di Bangkok, quello dove abbiamo mangiato qualsiasi gelato ci piacesse, dove abbiamo condiviso pianti, risate e qualche insulto" Gulf cosa c'è? Hai una brutta facdia" dice lei mentre una sua mano accarezza il mio viso "Fay ascolta, io..." inizio a dire mentre prendo la sua mano e la stringo poi tra le mie sulle mie gambe "da qualche tempo io...io non provo più quello che provavo prima per te. Il mio amore per te si è trasformato in bene...lo stesso bene che ci legava i primi anni di università...quel bene che si prova tra due amici" dico e quello che succede dopo mi fa rimanere senza parole.

Fay mi molla uno schiaffio che mi spacca il labbro inferiore, tanto che il sapore di rame del sangue si fa strada dentro la mia bocca "già in vacanza ti ho visto strano, vedevo che qualcosa non andava ma non ci ho dato troppo peso. Dici la verità, stai conoscendo un'altra Gulf: credevo di aver trovato finalmente una persona diversa ma a quanto pare siete tutti uguali voi uomini" urla piangendo per poi andare via.

Dovrei sentirmi in colpa ma non ci riesco, anzi mi sento più leggero visto che mi sono tolto un peso che si era posato sul mio cuore. Spero solo che Fay non faccia stupidaggini, so che è capace di tutto quindi meglio stare attenti e tenere gli occhi sempre aperti.

Appena torno a casa ad aspettarmi c'è mamma "stai bene?" chiede mentre si è alzata dal divano e si è messa di fronte a me "si dai, ora mi cambio e vado a farmi un giro in moto...tranquilla tornerò sano e salvo" gli dico per poi andsre nella mia stanza. Dopo nemmeno dieci minuti eccomi in sella sulla mia moto per le strade di Bangkok: sto guidando senza una meta, mi basta sentire il vento che mi colpisce il corpo per rilassare la mente. La mia destinazione finale è il parco dove io e Mew giocavamo da piccoli: quel parco che ogni giorni facevo visita aspettando l'arrivo di Mew che però non arrivava mai, quel parco dove Mew mi ha difeso da quei bambini che volevano bullizzarmi.

Controllo il telefono e noto che ci sono dei messaggi di Mew "scusa" "Gulf tutto bene?" "dove sei". Poi gli risponderò, adesso voglio solo godermi la brezza estiva che si respira in questi restanti giorni di agosto "sapevo che ti avrei trovato qui" sento dire ad un certo punto dietro di me. Istintivamente mi giro di spalle sulla panchina verso la voce e c'è Mew "venivamo qui quando da piccoli venivamo sgridati ti ricordi?" continua a dire lui mentre cammina intorno alla panchina per poi inginocchiarsi davanti a me appoggiando le sue mani sulle mie gambe.

Riesco solo a guardarlo "è stata lei vero?" chiede  indicando il mio labbro "mmmh si...le ho detto che non la amo più, che le voglio bene come amica ed ecco il risultato" rispondo "Gulf io dovrei dirti una cosa...tra due giorni riparto, torno in America. Ho un tirocinio da fare che hanno anticipato e non posso mancare.." dice ed il mio mondo cade completamente a pezzi.

Non riesco a pensare lucidamente, devo scappare da tutto questo: così allontano Mew e scappo verso la moto" Gulf!" sento urlare alle mie spalle prima di mettere in moto e scappare.
Chiedo troppo avere un po' di felicità nella mia vita? Perché non me ne va mai una buona? Cosa ho fatto di male per meritarmi di nuovo questo dolore? penso mentre la città sembra solo un miscuglio di colori mentre sfreccio sulla mia moto.

Sta iniziando anche a piovere, così decido di fermarmi su una spiaggia: poso la moto e il casco sotto ad un gazebo sul marciapiedi e mi incammino vicino al mare. Il suono delle onde mescolato a quello della pioggia mi rilassano tanto da farmi cadere in ginocchio e iniziare anche a piangere. Il sapore salato delle mie lacrime si mescolano a quello acido della poggia mentre mi porto le braccia al petto e libero tutto quello che per 15 anni non sono riuscito a liberare.

"sono qui con te" sento dire mentre Mew si è inginocchiato dietro di me e mi ha abbracciato: non riesco a sopportarlo così lo spingo via e mi alzo "sei qui con me adesso e poi? Puff, scomparirai come 15 anni fa lasciandomi da solo di nuovo. Io non voglio restare di nuovo da solo Mew, voglio averti con me ogni singolo fottuto giorno come quando eravamo bambini. Stare lontano da te mi fa sentire vuoto, infelice...chiedo tanto se voglio essere felice nella mia vita? Non ho mai chiesto nulla, sono sempre stato al mio posto e messo gli altri avanti a me...adesso voglio fare l'egoista, voglio la mia felicità e questa felicità sei tu! Io ti amo!" urlo liberando tutto quello che per anni ho tenuto per me.

La pioggia si è intensificata tanto che i nostri vestiti si sono appiccicati al corpo: Mew non dice nessuna parola, resta in piedi ad osservarmi per poi fare uno scatto verso di me e prendendomi il viso tra le sue grandi mani mi bacia ferocemente. Attraverso questo bacio sento tutto il suo amore, la sua preoccupazione, tristezza: si stacca e sussurra sulle mie labbra "non ti lascerò più da solo te lo prometto; non me ne frega se sarà faticoso, ma verrò ogni volta che posso. Perché sei l'amore della mia vita e senza di te non posso vivere più...ti amo anche io" dice per poi abbracciarmi.

Le sue spalle si alzano e si abbassano ad un ritmo diverso...anche lui sta piangendo! "ssh...va tutto bene" dico mentre gli accarezzo la testa "che ne dici di ripararci sotto quel gazebo?" dico per poi prenderlo per mano e condurlo a destinazione. Mi siedo su un tavolo mentre Mew è in piedi tra le mie gambe ed insieme osserviamo la pioggia che cade frenetica sulla sabbia: lo abbraccio con tutta la forza che ho, appoggiando la testa sulla sua spalla e inalando più che posso il suo profumo che sa di salsedine e menta.

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