Capitolo 17

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POV MEW

America e Thailandia vanno 11 ore di differenza: da poco a casa abbiamo finito di pranzare e di Gulf nessuna notizia: ci mandiamo spesso dei messaggi e il suo silenzio mi sta facendo venire uno strano presentimento. La quiete che si respira a casa mia in questo momento viene completamente spazzata da mio padre che mi molla un sono ceffone sul viso "cosa cazzo vi è preso a voi due? Siete pazzi?" urla contro di me "tesoro ma che sta succedendo?" chiede mamma preoccupata mentre esce in fretta e furia dalla cucina.

"mi ha appena chiamato mia sorella in lacrime, dicendo che nostro figlio e suo figlio...stanno insieme! Siete cugini, razza di idiota...che schifo state facendo!" continua a urlare mio padre. Non riesco a capire, non riesco a pensare a nulla se non a come stia Gulf in questo momento. Come lo hanno scoperto?

"tesoro dai calmati, adesso il nostro ragazzo ci spiegherà tutto...vedrai che è tutto un malinteso" dice mamma intimandomi di parlare "nessun malinteso mamma...io e Gulf ci piacciamo, anzi ci amiamo. Tutto è nato in vacanza, ma da premettere che io sono innamorato di lui da quando avevo 10 anni: credevo che era una cosa passeggera ma più gli anni avanzavano e più si faceva forte quel sentimento che nascondevo dentro di me. Sapevamo a cosa andavamo incontro io e Gulf, è vero siamo cugini ma all'amore non si comanda" dico con la testa abbassata e con il viso rigato dalle lacrime.

"tu! Credevo che fossi una persona intelligente e responsabile ma...ma a quanto pare mi sbagliavo. Da oggi addio tuo cugino Gulf...che disonore mamma mia. Ora vattene, non ti voglio vedere" dice mio padre mentre stringe le sue grandi mani a pugno "tu sei un egoista! Sei capace di togliere a tuo figlio la felicità?" cerco di dire ma vengo subito interrotto da mio padre "Si!" urla ed io in preda ad un attacco di rabbia sbatto per l'aria il tavolino presente in soggiorno per poi uscire di casa.

"bip...bip...bip" il cellulare continua a squillare ma dall'altra parte nessuno risponde "ti prego Gulf...rispondi" penso mentre continuo ad osservare la sua foto in spiaggia. Ho camminato non so per quanto tempo per le strade americane: sono uscito da casa con la luce e adesso è già buio intorno a me. Mi trovo in un piccolo parco pubblico, seduto su una panchina a pensare come possa fare per aggiustare questa situazione...di certo non lascerò Gulf.

Provo di nuovo a chiamarlo "bip...bip...Mew" sento finalmente la sua voce "Gulf! Amore come stai?" chiedo ma senza ottenere nessuna risposta se non continui singhiozzi, segno che Gulf sta piangendo "amore ascolta...prendo il primo aereo e torno da te hai capito? Non permetterò a nessuno di separarti da me! Non piangere amore mio..." dico ma scoppio a piangere anche io.

"Mew...mi manchi, ti voglio qui con me" continua a dire Gulf tra un singhiozzo ed un altro "non piangere anche tu" continua a dire cercando di fare forza ad entrambi "ti amo Gulf" dico per poi staccare la telefonata. Decido di tornare a casa e con mia grande sorpresa trovo mamma ad aspettarmi in cucina "tuo padre sta dormendo e ho appena finito di parlare con tua zia. Ti va di raccontarmi tutto...e con tutto intendo la verità tesoro" dice per poi battere la sua piccola mano sulla sedia al suo fianco, intimandomi di sedermi.

Decido di raccontargli tutto, quello che è successo in vacanza, quello che abbiamo fatto quando io e papà siamo tornati in Thailandia quando l'università di Gulf andava a fuoco "mamma io lo amo e da questo amore ho cercato di scappare per oltre 15 anni ma appena l'ho rivisto a casa di nonna...la fiamma si è riaccesa e ho scoperto che anche lui ricambia i miei sentimenti. Ti prego aiutami...aiutaci" dico e scoppio di nuovo a piangere, nascondendo il mio viso tra le mani "tesoro non è facile...tua zia è spaventata non tanto perché siete cugini, beh questo è il problema principale per la famiglia...è spaventata per i giudizi della società. Gulf stamattina è stato bullizzato all'università perché una vostra foto è stata messa in prima pagina sul giornale scolastico, da non si sa chi, e tuo cugino è stato definito checca e in più...gli hanno buttato acqua o non ricordo cosa addosso. Ecco perché tua zia era così a telefono. Per tuo padre ci vorrà molto più tempo è stata una bella batosta...ora vai a dormire, ci riproviamo domani a farlo ragionare" mi dice mamma per poi allontanarsi dalla stanza.

Gulf è stato bullizzato. Ecco come la nostra storia è uscita a galla: lo voglio richiamare, so che sarà mattina presto da lui ma voglio sapere come sta. Dopo qualche squillo risponde "pronto" dice con la voce impastata ancora dal sonno "Gulf ho saputo quello che hai passato all'università...mi dispiace averti messo in questa situazione amore" dico "oh...Mew...è stato bruttissimo...ridevano tutti...mi pendevano in giro" dice singhiozzando "ti prometto che insieme troveremo chi è stato e gliela faremo pagare. Ma tu promettimi che starai tarqnuillo...domani parlerò di nuovo con papà. Ora ti lascio dormire...ti amo amore mio, ricordalo sempre...qualsiasi cosa succederà" dico per poi chiudere la telefonata e stendermi sul letto.

"quando puoi mandami l'articolo e il link della pagina internet" scrivo a Gulf: domani ho intenzione di chiedere ad un mio amico informatico se si può risalire a chi è stato. Niente e nessuno mi fermerà nel sapere chi c'è dietro a tutto questo.

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