Capitolo 9

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Satori

Il tempo.

Mi ha sempre fatto sorridere che qualcosa di tanto prezioso e necessario non esista.

Una convenzione, ecco cos'è.

Il tempo.

Espressione immutabile del mutamento stesso.

Scorre inesorabile senza possibilità di dare una pausa a chi ne subisce il flusso costante.

Un fiume.

Un fiume che scorre, trascinando con sé i detriti di una vita in continuo movimento.
Sul suo letto, i relitti di ciò che è stato e non sarà più.

Terrorizzante.

Come lo avevo percepito quando, per la prima volta, mentre mi veniva spiegato la funzione di un orologio, mi era stato scherzosamente detto: 'attento che quando passa non torna più'.

Perché non dovrebbe più tornare?

Cosa c'è, di talmente vomitevole al mondo, da far sì che anche qualcosa di inventato e impalpabile, lo rifugga?

A questa domanda, sorta dall'innocenza dell'infanzia, mi sarei dato risposta solo più tardi quando, appena adolescente, avrei eliminato la mia prima vittima: il mio primo incarico.

L'ansia, quasi, prima di portarlo a termine, il senso di galleggiamento dopo averlo compiuto.

La sensazione che si prova dopo aver ucciso qualcuno è paradossale.

Sai che non andrebbe fatto, ne sei pienamente consapevole.

Prima sei teso, continui a ripeterti tutto ciò che devo fare, come farlo.

Perché anche se non vuoi farlo, tu devi.
È un ordine e devi eseguirlo come ti è stato comandato.

Hai le palpitazione, senti l'adrenalina scorrerti in corpo come chissà qualche forza intrinseca che ti anima, che ti sprona a compiere ciò che devi.

Il tempo non passa.

Lo senti scorrere lento come melassa.

Mentre uccidi qualcuno non te ne rendi conto, almeno, io non lo faccio.

È come se fosse un sogno: i bordi del mondo sono confusi, ti concentri solamente sulla tua vittima, i pensieri che ti attraversano la mente non sono altro che echi di parole.

Un attimo fuggevole.

Un millisecondo.

E dopo?

Dopo ti senti talmente rilassato che ti sembra di fluttuare.

Senti le membra appesantite, sia per l'acido lattico dello sforzo, sia per lo svanire dell'effetto adrenalinico.

Tutto finito.

Ciò che è fatto, è fatto.

Il tempo è passato e non tornerà.

𝐶𝑜𝑚𝑒 𝑔𝑜𝑐𝑐𝑒 𝑑𝑖 𝑝𝑖𝑜𝑔𝑔𝑖𝑎 [ushiten]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora