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Jimin's pov
-jimin ho bisogno di un ago svelto-mi sentii chiamare da Hoseok, mio collega ed amico da tutta una vita. Ero intento a fare la mia parte di lavoro, preparando i fiori per la sposa e per le damigelle. I colori erano semplici bianco, rosa e verde quindi molto semplici da coordinare con i fiori.

-arrivo Hyung-risposi, smettendo di sistemare i fiori per la sposa dirigendomi ad aiutare Hoseok. Afferrai l'ago di fianco a me, correndo nella sua direzione sapendo che quando lo chiedeva a me lui fosse troppo concentrato su quello che faceva per prenderlo da solo.

-ecco a te Hyung-dissi porgendogli l'ago, vedendolo voltarsi senza neanche guardarmi tempo per prendere l'ago e tornare a fare ciò che lo teneva occupato. Sorrisi, avendo già visto quella scena più e più volte.

-grazie chim-mi disse, iniziando a cucire l'abito che aveva tra le mani come se ne andasse della sua vita. Forse un po' era vero, dato che se avesse sbagliato i vestiti delle damigelle la sposa non l'avrebbe presa molto bene.

Hoseok era così. Non si fermava mai, doveva essere tutto perfetto o continuava a lavorarci su fino a farcelo diventare. Amava il suo lavoro, forse anche troppo.

Ricordavo bene quella volta in cui avevano sbagliato il colore di un tessuto e lui non avendo tempo di mandarlo indietro, si era messo a tingerlo pur di farlo avvicinare alla tinta giusta. Il risultato era stato straordinario, ma le sue mani erano rimaste lilla per due settimane.

Eravamo sempre stati amici, con il sogno un giorno di aprire una nostra azienda di wedding planer. Sin da bambini era stato il nostro sogno più grande che sembrava impossibile da realizzare. Passavamo intere serate a parlare di tessuti e vari accessori, immaginando varie situazioni con delle spose esigenti. Avevamo visto tutti i film possibili ed immaginabili sull'argomento per apprendere più cose possibili, così da essere super preparati al momento opportuno.

Ci avevamo creduto ed alla fine eravamo riusciti nell'intento. Non appena entrambi avevano compiuto diciotto anni, subito ci eravamo iscritti ad un concorso di Busan per giovani designer interessati a vari settori. Eravamo super eccitati e contenti di partecipare. Ci eravamo preparati da anni per quel giorno e il nostro sogno sembrava poter avere inizio. Infatti tra decine di candidati eravamo riusciti ad aggiudicarci il primo premio, avendo quindi la possibilità di aprire una agenzia specializzata in matrimoni.

All'inizio era stata dura, visto che non avevamo un nome e non ci conosceva nessuno, ma con il tempo eravamo migliorati riuscendo a portare a termine sette matrimoni al mese. Un gran miglioramento no?

Ci eravamo impegnati ed alla fine ci eravamo riusciti.

-hyung forse dovresti prenderti una pausa-gli dissi, vedendolo non staccare mai gli occhi da quell'abito che conoscendolo doveva essere perfetto, come ogni cosa che faceva.

-non posso Chim, devo finire questo per domani-mi rispose cucendo più in fretta.

-lo so, ma dico dopo questo matrimonio. Non ne abbiamo per tre settimane e potremmo prenderci una piccola vacanza-dissi ancora, tornando a fare ciò che avevo interrotto prima.

-non lo so Chim, cosa potremmo trovare con così poco preavviso? Costerà tutto un occhio della testa-mi rispose lui, non fermandosi neanche un momento.

-non necessariamente. Ho un amico, che conosco da anni, che ha un Hotel a cinque stelle con vista mare che potrebbe ospitarci gratis. In realtà più di una volta mi ha detto di andare da lui, dicendomi che mi avrebbe offerto il soggiorno in cambio di una recensione positiva con i nostri eventi. Quindi potrebbe essere il momento giusto per andarci, che ne pensi?-chiesi fermandomi e guardandolo, sperando che mi dicesse di si.

-non lo so Chim...-mi rispose ed allora decisi di attaccare.

-dai Hyung, ci divertiremo. Sole, mare, sabbia e tanto buon cibo. Avanti ce la mettiamo una vacanza ogni tanto, lavoriamo come muli-dissi un po' teatrale, incrociando le braccia al petto guardandolo male. Mi guardò qualche attimo, prima di sospirare ed acconsentire.

-ok, ma se poi non riesco a riprendere il ritmo dovrai fare anche il mio lavoro-mi rispose puntandomi il dito contro con fare scherzoso.

-va bene, va bene...chiamo il mio amico e prenoto tutto-risposi, afferrando il cellulare e componendo il numero. Sapevo che non mi avrebbe vietato un bel posticino nel suo albergo, quindi potevo stare sicuro che avrei fatto una bella vacanza piena di relax.

PROPRIO DAVANTI A TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora