Segreti e misteri a palazzo 2 - The Outsider

Capitolo 4

Ed eccoci qui...
I ragazzi mi stanno aiutando a portare in ufficio tutte le carte che ho accumulato in casa da che ho iniziato a lavorare a questo progetto cinque mesi fa e, visto che sono sempre stato un secchione pignolo e maledettamente minuzioso, vi assicuro che sono proprio tante.
Alice e Stefania mano a mano stanno sistemando tutto nei vari scaffali.
Anche lei, Stefania dico, è un prezioso proseguimento della mia attività governativa, al mio fianco fin dal primo mandato.
Per me ha fatto e continua a fare di tutto, da segretaria, da assistente, da confidente, da tata... e io a questa tenera signora voglio un bene dell'anima.
In più penso che sia la versione di Alice tra qualche anno... gentile e premurosa ma anche con la risposta tagliente sempre pronta in canna, non si è mai fatta mettere i piedi in testa da nessuno anche perché, ve l'assicuro, un qualsiasi temerario rischierebbe di prendere mazzate all'istante.
È sposata con un sant'uomo che lei chiama vecchio babbione, ma di cui è ancora innamorata alla follia anche se fa sempre la svenevole con qualsiasi uomo passi in ufficio da me
Comunque... abbiamo finito di portare tutto, i ragazzi si stanno sistemando nella loro stanza e io posso finalmente entrare nel mio ufficio

"Stefania... che te ne pare?"
"Giuseppe è un ufficio bellissimo" - lo dice proprio entusiasta - "A saperlo potevamo mollare quello di Palazzo Chigi molto prima"

Ve l'avevo detto che è stupida come la mia dolce metà no?
La giornata prevede già le prime visite e le prime riunioni, questa alla fine diventerà una specie di sede del partito, quella aperta solo ai vertici, e ho già dato qui i primi appuntamenti.
Iniziamo con quelli più facili va...

"Cavolo si fanno le cose in grande qui eh"
"Devi fare i complimenti alla tua amica del cuore... ha pensato a tutto lei, io alla fine ho solo tirato fuori i soldi"
"Davvero ha fatto tutto lei?"
"Sì... ma sapevo di andare sul sicuro dopo che l'ho vista arredare casa" - mi fermo un attimo perché vedo aprirsi la porta e poi riprendo "Ha un tocco magico in queste cose"
"Chi ha il tocco magico in cosa?" - domanda mentre ci raggiunge al tavolo... volete vedere come si fa a metterla in imbarazzo?
"Tu... gli stavo dicendo che sotto le lenzuola sai muovere decisamente bene le mani"
"Ma... Giuseppe ma che dici?" - ha la bocca spalancata dallo shock in pratica
"Guarda che mica è stupido... lo sa che facciamo sesso"
"Ma... ma..." - è diventata bordeaux, dovreste vederla
"Alice? Stavo scherzando... gli stavo dicendo che hai il tocco magico nell'arredare le case e gli uffici" - ha ripreso a respirare solo adesso credo

Mi alzo e la raggiungo dietro la sua sedia, chinandomi a baciarle la guancia e la sua espressione si rilassa e torna ad essere dolce, anche il suo colorito è tornato normale

"Quello che facciamo durante le nostre performance sessuali gliel'avevo già detto prima che entrassi" - le sussurro nell'orecchio

Si gira verso di me, ancora sconvolta e ovviamente con due guance rosse fuoco, e io mi prendo le sue labbra, sotto gli occhi divertiti di Alfonso

"Voi due siete uno spasso"

Finito il momento di ilarità ci mettiamo a lavorare seriamente visto che abbiamo già la prima bega da risolvere. Sì perché quello lì, come regalo di benvenuto, mi ha lasciato in eredità una votazione assurda alla riforma della giustizia durante l'ultimo consiglio dei ministri. Ha chiamato i nostri quattro rappresentanti e gli ha intimato di non astenersi, come avevo chiesto io, ma di accettare il testo senza fare storie... peccato che quello che c'è scritto è decisamente incoerente con tutti quelli che sono sempre stati i principi del Movimento.
In queste tre settimane ho lavorato con Alfonso ad un testo che riesca a portare quella riforma ad un livello accettabile perché, così com'è, è una schifezza incommentabile.
Tra due giorni ne vado a parlare con il mio successore a Palazzo... non sarebbe mia intenzione ovviamente ma, se non volesse recepire bene il messaggio che gli porterò, diciamo che sarei pronto a metterlo spalle al muro