Capitolo 13

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Avete presente la parola panico? Ecco io ora ne sono la rappresentazione fisica.
Sono sospeso tra l'eccitazione che ho avvertito appena il computer ha emanato quel trillo per avvisarci che aveva un nome da darci, e l'agitazione che mi ha colpito allo stomaco appena l'ho vista immobile sulla porta, con quello sguardo cattivo rivolto direttamente e unicamente a me.
Il problema è che non ho capito il perché di questa sua reazione a quelle foto

"A-Alice co..."
"Cosa-cazzo-significa?" - mi ripete sempre più fredda, scandendo le parole
"Que-quello è..."
"A che gioco stai giocando?"

Io giuro che non ci sto capendo proprio niente

"Ehm... Alice?" - interviene Alfonso - "Calmati, credo che lui non sappia proprio di cosa tu stia parlando"

Ecco bravo...
Vedo il suo sguardo diventare confuso ma tutto il resto del corpo rimane fermo immobile

"Volete spiegare anche a me cosa sta succedendo?" - mi sto innervosendo pure io ormai
"Guarda sul computer" - mi dice sempre lui con tono calmo per cercare di far tornare tutti ad un livello relativamente tranquillo - "Guarda il risultato"

Mi avvicino al monitor dove c'è in primo piano un uomo, sembra tipo una scheda di qualche archivio... credo che sia lo stesso tizio che si apposta qui fuori ma questa volta senza cappello e occhiali

"Fabio Forti" - leggo ad alta voce, senza però continuare a capire nulla e infatti mi giro confuso verso gli altri - "E chi sarebbe questo tizio?"
"Il mio ex"

Il tono con cui lo dice mi fa istintivamente voltare verso di lei. Sembra quello di un robot, anche lo sguardo è fisso nel vuoto.

"Il-il tuo ex?" - ma che diavolo...?

Non so bene cosa fare... vorrei andare a stringerla tra le mie braccia ma non so che reazione potrebbe avere.
Mi volto verso quello che in questi momenti particolari è il mio salvatore di solito... e lui capisce al volo la mia silenziosa richiesta di aiuto

"Alice?" - cerca di riportarla al presente - "Stai bene?"

Lo fissa quasi incredula

"No che non sto bene" - risponde acida - "Il mio ex si apposta qui fuori da settimane e tu mi domandi se sto bene?"
"Alice guardami per favore" - continua imperterrito, la conosce così bene da non rimanere destabilizzato da questo comportamento strano - "Non farlo... non permetterglielo un'altra volta"

Questa frase sembra scuoterla un po' e lui prosegue

"Ti ha già rovinato la vita una volta, adesso basta"
"Non... non lo sta facendo" - cerca di resistere ma sta andando in confusione
"Ah no?" - è sempre più serio - "Nemmeno se avessi trovato una foto di una donna nuda in quel cassetto avresti reagito così"

Prova a replicare ma si blocca, probabilmente ha realizzato che il suo amico ha centrato il punto

"Hai ragione" - abbassa la testa - "Scusate ho un lavoro urgente da fare, vado nel mio ufficio"

Esce e si richiude la porta dietro le spalle.
Sto per seguirla ma Alfonso mi afferra per un braccio e mi ferma

"Giuseppe aspetta un secondo"
"Voglio andare a vedere come sta" - lo guardo duro
"Certo lo so! Voglio solo avvisarti che probabilmente scatterà alla minima parola sbagliata o con un tono alterato, può essere che si allontanerà da te se proverai ad abbracciarla e comincerà ad urlare e a dire cose che non pensa minimamente" - fa un sorriso per calmarmi - "Cerca di mantenere la calma... parlale dolcemente ti prego, ha bisogno solo di questo adesso"

Annuisco un po' titubante, almeno all'inizio ma piano piano che assimilo il suo discorso divento più convinto.
Busso alla sua porta ed entro senza aspettare la sua risposta.
La trovo in piedi che guarda fuori la finestra, con le braccia incrociate davanti al petto. Mi avvicino lentamente fino a trovarmi ad un paio di passi da lei.

Segreti e misteri a palazzo 2 - The OutsiderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora