Capitolo 35

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Riapro gli occhi... questo fischio continuo nelle orecchie mi sta stordendo sempre di più
L'ultima cosa che ricordo è un gran botto e Luca che mi preme contro di sé, ma ora sono solo nella macchina
Non ci provo nemmeno a coprire quel buco nero nella mia mente.
Mi guardo intorno, a pochi metri da me c'è il caos, gente in tenuta da assalto che corre a destra e sinistra in modo frenetico.
Faccio scorrere gli occhi in cerca di Luca, in questo momento mi sento perso senza di lui al mio fianco.
Apro la portiera e appoggio i piedi sull'asfalto, cercando di trovare la forza per tirarmi fuori.
Mi guardo ancora intorno, alla fine lo so che sto solo perdendo tempo per non andare verso quello che ho il terrore di affrontare
Ormai sono a pochi metri dal... dal punto dove...

"Giuseppe"

Si è accorto di me e mi viene incontro, chiudendomi volontariamente la visuale

"Giuseppe non deve vedere per forza..."

Prova anche a prendermi per le spalle ma mi divincolo... io ho dato l'ok a questa follia e io devo assumermene tutte le responsabilità

"Lasciami passare Luca"

Prova a bloccarmi ancora ma poi abbassa lo sguardo e si fa da parte
Mi mancano ancora un paio di passi e poi sono vicino a quel corpo steso a terra.
Ce la sto mettendo tutta per non crollare ma quando alzo il lenzuolo e vedo il sangue che scorre sul marciapiede raggiungere il mio piede mi manca l'appoggio sulle gambe e mi sento svenire

"Giuseppe!!!" - mi afferra da dietro e mi mantiene in piedi, scrollandomi leggermente per farmi riprendere - "Vieni mettiti qui"

Mi fa appoggiare sul cofano di una macchina

"Respira... ecco bravo così"

Quel suo tono calmo mi sta aiutando a recuperare un po' di lucidità

"Luca perché sei tutto sporco e graffiato in faccia?" - ma cosa mi sono perso?
"Ce ne era uno che stava scappando dalla nostra parte e l'ho affrontato" - cerca anche di sorridermi - "Ma è solo un graffio non ti... non si preoccupi"

Mi fissa attentamente

"Stai... sta meglio?"
"Luca facciamo che mi dai del tu? Almeno per oggi..." - e non so perché ma mi viene da piangere
"Va bene" - prova a farmi un piccolo sorriso ma il suo volto rimane una maschera di tensione
"Come... cosa è..."
"Signor Conte..."

Ci voltiamo insieme verso quella voce che mi ha chiamato

"Corrado..." - mamma mia anche lui sembra devastato
"Sta bene?"
"No" - e forse non si aspettava questo tono secco ma non sono riuscito a farlo uscire diversamente
"Capisco" - abbassa lo sguardo - "Ora sarebbe meglio..."
"Portatemi da lui" - ancora più deciso di prima - "Voglio spaccare la faccia a quella bestia"

Mi guardano stupiti

"Giuseppe non credo che..."
"Non stavo chiedendo il vostro permesso"

Non è abituato a vedermi così e rimane sempre più spiazzato
Mi fissa serio per qualche secondo e poi si volta verso il suo amico

"Corrado, fai in modo che preparino una sala per l'incontro"

Il viaggio verso il carcere dove è rinchiuso da quando ha ferito Giulio lo percorriamo in silenzio, lui concentrato sulla guida, io che guardo fuori il finestrino, assorto nei miei pensieri.
Ho ignorato due chiamate di Alice... sinceramente non me la sento di parlarle in queste condizioni.
Tanto ha già parlato con Luca che le ha raccontato quello che è successo... questo ragazzo è qualcosa di eccezionale, nonostante tutto riesce a mantenere quella lucidità necessaria per gestirci tutti quanti in questo momento
Parcheggiamo e ci avviciniamo alla porta d'ingresso ma prima di entrare gli metto una mano sul petto per fermarlo

Segreti e misteri a palazzo 2 - The OutsiderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora