Capitolo Undici - Di Fronte Alla Morte

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La luce filtrava calda dalle finestre del salotto di Kojiro, mentre il ragazzo stesso era seduto sul divano.

Accanto a lui era seduta la coinquilina di Genzo, Yayoi.

I due fino a quel momento si erano semplicemente scrutati, senza parlare apertamente l'uno con l'altra, ma Yayoi non ce la faceva più.

Voleva solo gridare a Kojiro tutta la sua rabbia, ma si sforzò di tenere un tono di voce calmo, per non sembrare maleducata.

<< Senti Kojiro, io non so cosa ti passi per la testa, ma so quello che stai facendo >> cominciò lei, senza tante cerimonie.

Kojiro la guardò, sorpreso.

<< Cosa sto facendo? Non mi pare di aver sbagliato qualcosa >> replicò incurvando leggermente il labbro superiore.

<< So quello che hai intenzione di fare a Genzo e non ho intenzione di starti a guardare mentre lo ferisci! >> lo accusò lei, puntandogli addosso un dito con fare accusatorio.

Kojiro serrò le labbra.

<< Tu non hai idea di quello che sta succedendo tra me e Genzo >> replicò a bassa voce Kojiro.

Yayoi non lo sopportava, lo odiava già.

<< Smettila! Non essere ipocrita! Io so cosa vuoi fargli! So che ti stai solo prendendo gioco di lui e per questo ti odio! Sono qui per obbligarti a smetterla! >> ringhiò Yayoi, avvicinando il suo viso ad un passo da quello di Kojiro.

<< È per questo che sei tanto allarmata? Solo perché ho deciso di fargliela pagare a quello stronzo? Se lo merita, tutto ciò che sto facendo lo merita >> sibilò Kojiro, senza scomporsi nonostante gli strattoni di Yayoi.

<< Smettila subito di prenderti gioco di lui o te la farò pagare! >> ringhiò lei, stringendogli il colletto della maglietta.

Kojiro si rialzò, liberandosi della presa della ragazza senza alcun problema.

<< Davvero? Me la farai pagare? E come piccoletta? >> replicò Kojiro, mellifluo.

<< Ti conviene lasciarlo in pace! Non reggerebbe il colpo se scoprisse che tu ti sei preso gioco di lui! >> ruggì Yayoi, alzandosi dal divano a sua volta.

Kojiro serrò le labbra, non gli importava davvero.

<< Non smetterò fino a quando non sarò stufo >> replicò ancora, pacato.

Kojiro scrutò Yayoi, che lo fronteggiava, livida di rabbia.

Non poteva capire cosa spingesse Kojiro a continuare quella ridicola storia della vendetta, d'altronde non voleva ammetterlo neppure a sé stesso.

Non voleva smettere solo perché era l'unico modo per stare con Genzo, era l'unica scusa per evitare la verità.

Cioè che gli piaceva sul serio stare con quel ragazzo.

Ma se diceva a sé stesso che stava con lui solo per la vendetta poteva accettarlo, altrimenti non ne era in grado, era troppo pieno di pregiudizi per farlo.

<< Sei uno psicopatico! >> lo accusò Yayoi, incrociando le braccia, con furore.

<< Esci da questa casa, tu non sai nulla, vattene via e per la cronaca, lo psicopatico non sono io, io non sento voci, mi pare >> replicò ancora Kojiro, sempre più glaciale.

Iniziava a perdere la calma con quella ragazzina.

<< Non me ne andrò fino a quando non giurerai che lascerai in pace Genzo! Giurami che la smetterai! >> lo ricattò lei, prendendolo per un braccio.

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