Capitolo Diciassette - Confessioni

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Era una sera fredda quella sera, il cielo era limpido e quasi si potevano contare le stelle.

Alle dieci di sera sia Kojiro che Genzo, nelle loro rispettive case, erano affacciati alla finestra, con il vento che sferzava i loro capelli mentre attendevano il momento perfetto.

Genzo aspettava la chiamata che aveva deciso di fare con Kojiro, mentre Kojiro stava morendo dall'ansia di dover sentire il ragazzo e dirgli la verità.

Genzo intanto osservava il cielo, con il telefono in mano, guardò giù dalla finestra.

La strada sembrava così lontana e si domandò quanto ci volesse a cadere dal balcone fino sull'asfalto.

Genzo alzò lo sguardo fino al cielo, dove le stelle brillavano, sorridendo sommessamente.

<< Guarda Yayoi... Penso che se ci fosse una persona che meritava l'eterno paradiso, sempre che esista, quella eri tu... Quindi se sei riuscita a volare fin lassù, pensi che io riuscirei a volare laggiù? >> chiese a bassa voce, osservando la strada dove le macchine con i fari accessi sfrecciavano veloci.

Rabbrividì leggermente, a contatto con l'aria fredda, osservando quel panorama.

Gli ci sarebbe voluto così poco per scavalcare la finestra e lasciarsi cadere, mettendo fine alla sua vita.

Quando ti deciderai a farlo?

Farai un favore a tutti quanti se ora ti getti, ti levi dalle palle almeno.

Yayoi sarebbe completamente d'accordo, dopotutto è colpa tua se è morta, avevi promesso di salvarla e invece guarda cosa hai combinato!

Genzo per una frazione di secondo si lasciò andare a quelle voci, lentamente sporse il suo busto oltre al parapetto, sbilanciandosi leggermente.

Per fortuna in quel momento Kojiro si decise a chiamare e il vibrare del suo telefono riportò Genzo alla realtà, facendolo tornare al sicuro completamente dentro casa.

<< Pronto? >> domandò Genzo, appena avvicinò il telefono all'orecchio, la sua voce risultava fredda come si era prefissato di fare, per evitare di lasciarsi abbindolare da Kojiro.

Kojiro dall'altro lato deglutì in maniera parecchio nervosa.

<< E-ehm... Insomma Genzo io... Io... Ciao >> biascicò alla fine, imbarazzato.

<< Ciao >> rispose semplicemente Genzo.

Kojiro si mordicchiò nervosamente il labbro inferiore, poi sospirò, si era promesso di dire tutta la verità a Genzo.

<< I-io ti volevo chiamare perché... Perché volevo... Ciò che voglio dire è che... Mi manchi Genzo >> commentò con un sospiro Kojiro, senza riuscire ad articolare una vera frase.

Genzo restò in silenzio alcuni secondi, le voci infuriavano nella sua testa, coprendo i suoi stessi pensieri.

Era tentato di rispondere con un "anche tu", ma gli sembrò soltanto una stronzata.

<< Ah... >> rispose semplicemente Genzo.

Kojiro si tormentò leggermente il labbro con la lingua prima di continuare.

<< C-come stai? >> chiese ancora, temporeggiando imbarazzato.

Genzo sogghignò a quella domanda.

<< Come pensi che stia? È morta Yayoi >> replicò sarcastico Genzo.

Kojiro serrò le labbra, aveva chiesto una cazzata, se ne rendeva conto.

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