Era mattina presto, la luce inondava le scale del pianerottolo del condominio di Kojiro mentre Genzo era tormentato dai dubbi.
Non sapeva cosa fare, avvolto in quel giubbotto scuro, con stretto in mano un fiore e nell'altra il pezzetto di carta che recitava l'indirizzo di Kojiro.
Lo guardò ancora una volta, per essere certo di non aver sbagliato posto, poi prese un respiro profondo, per decidersi a suonare il campanello.
Nella tasca aveva l'orologio di Schneider, una scusa infallibile per presentarsi a casa di Kojiro a quell'ora.
Genzo suonò il campanello, ignorando le voci nella sua testa che lo spronavano a lasciare perdere.
Ad aprire la porta fu Maki, con i capelli castani in disordine e il pigiama addosso.
<< Chi sei? >> chiese confusa, osservando Genzo che attendeva davanti alla porta, leggermente rosso in viso.
<< S-sono un amico di Hyuga. Devo dargli una cosa, lui mi ha detto che questo era il suo indirizzo e quindi- >> Genzo non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che Maki aprì la porta.
<< Aspettalo pure dentro, sta ancora dormendo >> biascicò lei, insonnolita.
Genzo entrò, con discrezione, la casa era davvero carina, doveva ammetterlo.
Si sedette su un divano, morbido, affondando leggermente.
Maki se ne tornò con uno sbadiglio in camera, lasciandolo solo.
Genzo estrasse dalla tasca l'orologio e lo appoggiò accanto a sé, con sopra il fiore.
Patetico. È fidanzato, non lo vedi? Vuoi rovinare una famiglia?!
Genzo stava quasi per replicare, ma in quel momento Kojiro entrò in salotto.
Indossava solo dei pantaloncini corti e i capelli erano spettinati, ma a Genzo non importava, appena lo vide si sentì subito più sicuro.
<< Ciao! >> salutò Genzo, tingendosi leggermente di rosso.
Kojiro sbadigliò, come risposta.
<< Che fai qua a quest'ora? >> domandò Kojiro, sedendosi sul divano accanto al ragazzo, che rimase a guardargli il petto nudo qualche secondo, prima di riprendersi e rispondere.
<< Io- ti ho portato l'orologio. Insomma Schneider l'aveva regalato a me e io- io vorrei lo avessi tu >> biascicò Genzo, imbarazzato, porgendo l'orologio a Kojiro.
Il ragazzo era troppo addormentato per comprendere pienamente, così accettò l'orologio di buon grado.
<< Grazie... >> borbottò insonnolito.
<< E... Ti ho anche preso una rosa... >> ammise Genzo, diventando ancora più rosso di prima, si sentiva davvero un idiota.
Kojiro comunque non aveva ancora collegato il cervello quella mattina, così prese anche quella dalle mani di Genzo, senza una domanda.
<< Io... Caspita Kojiro non- non vedevo l'ora di vederti e quindi sono venuto, spero di non stare disturbando troppo >> commentò piano Genzo.
Kojiro chiuse gli occhi e gli riaprì, per svegliarsi meglio, iniziando a collegare i pezzi.
<< No, no, che dici? Va tutto bene >> mormorò, prima di guardare le mani, che reggevano l'orologio e il fiore.
Kojiro iniziò a riflettere, poi alzò gli occhi verso quelli verdi di Genzo, che indugiavano dal suo viso al suo petto.
Improvvisamente Kojiro si sentì a disagio.
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Soulmates - Anime Gemelle
FanficUn ragazzo. Una ragazza. C'è bisogno di aggiungere altro? Lui: Sveglio, positivo, perennemente convinto che nonostante tutto quello che gli succede la vita andrà meglio. Solare di giorno, disperato di notte, un ragazzo con due volti e una sola ragio...