Capitolo Quattordici - Un Ultimo Desiderio

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Alla fine era successo, Genzo quasi non poteva credere che quel momento fosse arrivato.

<< Sei una stronza! >> ruggì a pieni polmoni, con gli occhi pieni di lacrime.

Yayoi se ne stava sdraiata, senza muovere un muscolo, fissandolo, senza parlare, sul lettino dell'ospedale, era così strano vederla in quel modo, così piccola tra quelle coperte bianche che portavano solo morte, senza i suoi capelli ramati.

Genzo stringeva con le mani il bordo del letto, mentre le nocche diventavano bianche.

Yayoi sospirò, scuotendo la testa per quanto potesse.

<< Gen, mi dispiace non avertelo detto prima >> mormorò lei, serrando le labbra.

Erano passati solo un paio di giorni da quando Kojiro aveva ufficialmente lasciato Genzo, poche ore prima Yayoi era stata male, era stata portata in ospedale con urgenza.

Ora sembrava essere in condizioni stabili, ma non poteva ancora tornare a casa, Genzo sapeva cosa voleva dire.

<< Avresti dovuto dirmi che gli esami andavano male! Perché non l'hai fatto?! Non ti fidi di me?! >> singhiozzò Genzo, appoggiato al letto, mentre la guardava.

Yayoi strinse una delle mani di Genzo tra le sue, prima di dare un bacio alla punta delle sue dita.

<< Non volevo farti preoccupare... Avevi tante cose per la testa... Non volevo essere un peso per te >> spiegò a bassa voce Yayoi, sorridendogli sommessamente, stava male, non riusciva nemmeno a muoversi.

Genzo non riusciva a smettere di piangere, anche se non era ancora successo nulla di quello che temeva.

Morirà.

La stai perdendo.

Sei da solo ormai.

Genzo non aveva tempo per dare retta a quelle voci, si sporse verso Yayoi, disperato.

<< Se me lo dicevi ti avrei aiutata! Potevi guarire! Ora morirai, Yayoi! >> le gridò contro, spostando il suo viso ad un palmo da quello della ragazza.

Yayoi gli appoggiò una mano sulla guancia, dolcemente.

<< Lo so, Gen. So che morirò, non ne ho mai avuto dubbio >> sussurrò piano Yayoi, con gli occhi leggermente lucidi.

Genzo gemette, non l'aveva mai vista piangere per la sua malattia, quella era la prima volta, Yayoi aveva paura e questa volta era lui a doverla aiutare.

<< Era solo una questione di quando, non di se... Sapevamo che non mi restava molto >> continuò Yayoi, stringendo le dita sul viso di Genzo, accarezzandogli la pelle e giocando con i polpastrelli con i suoi orecchini con le due croci.

<< Ma non ho rimpianti, Gen. Sono contenta così. Sei l'unica persona con cui avrei voluto condividere quest'ultimo anno di vita >> concluse Yayoi, con un mezzo sorriso, cercando di non fare colare le lacrime.

Genzo non cercò nemmeno di rincuorarla, di dire che ce l'avrebbe fatta, non aveva senso mentire.

<< Non puoi! Non puoi lasciarmi così! Non è giusto! Yayoi non puoi! >> gemette Genzo, stringendo le mani della ragazza nelle sue, bagnandole con le sue lacrime.

Yayoi sorrise sommessamente.

<< Lo so che non è giusto, ma se non fossi malata noi non ci saremmo mai incontrati. Sei la cosa più bella della mia vita, Gen, sono grata di essere qui a morire con te, hai reso la mia malattia una benedizione >> sussurrò a bassa voce Yayoi, con gli occhi nocciola incatenati a quelli di Genzo.

Soulmates - Anime GemelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora