Capitolo 17

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FEDE’S POV

Mar era andata da Joe a chiedere scusa per l’accaduto; speravo vivamente che lui la perdonasse, dopotutto sono fatti per stare insieme.

“Ragazzi, che ne dite intanto di andare a mangiare?” proposi.

Accettarono tutti, quindi andammo nella zona buffet. Dopo aver mangiato, decidemmo di andare a sederci ai divanetti della hall, poiché il cielo si era annuvolato e dalle nuvole grigie cadevano già alcune gocce.

Posai la testa sulla spalla di Nick, chiudendo gli occhi; lui mi baciò il capo e poggiò il suo sul mio.

“Ma come siete carini!” esclamarono Sam e Leo in sincronia, senza farlo apposta. Si guardarono negli occhi, sorrisero e si diedero un bacio stampo.

“Oh certo, poi saremmo noi quelli carini” ironizzai.

Ridemmo, poi Tom mi guardò e mi chiese:

“Fede, perché sei così...così...”

“Triste?” concluse la sua ragazza.

“Aw, adesso vi completate pure le frasi, che amori. Comunque è colpa del tempo” risposi.

“Scusa fragola, ma non ti piace mica la pioggia?”

“Si Nick, certo che mi piace; ma il sole è sempre il sole. In questa settimana non ha mai piovuto e questo tempo mi mette addosso una incredibile malinconia”

“In effetti è un po’ troppo grigio per i miei gusti”

“Beh Sam, tu ami i colori; è normale che pensi sia troppo grigio” constatò il suo ragazzo.

In quel momento passò di lì Crystal, ci vide e rallentò il suo passo. Quando ci fu vicina ci salutò:

“Ciao ragazzi. Federica”

Aveva negli occhi uno strano luccichio, quasi malvagio, il braccio destro era piegato all’insù e nella mano teneva il suo telefono. Non ci feci tanto caso, di lei non me ne importava proprio niente. Quindi feci finta di niente e mi riappoggiai a Nick, lei vide del mio disinteressamento e si allontanò da noi.

“Secondo voi cos’ha?”

“Non ne ho la più pallida idea, Sophie. E sinceramente potrebbe anche stare per morire e non me ne importerebbe” risposi.

“Comunque, i due piccioncini non tornano più. Cosa facciamo nel frattempo?” chiese Tom.

“Le vere domande della vita” ridemmo tutti all’affermazione del mio ragazzo “che c’è? È vero”

“Si amore, lo so. Non lo so, se vi va andiamo nelle sale di musica e facciamo qualcosa, tanto per passare il tempo; altrimenti non so, vedete voi”

“Per me va benissimo”

“Idem” accettarono le due ragazze.

Così andammo in camera mia a prendere la chitarra, ma Nick si fermò davanti alla porta della sua cabina.

“Nick? Cosa fai?” chiesi.

“Shhhh. Voglio capire cosa stanno facendo”

“E cosa mai dovrebbero fare?” lo guardai. No, non lo stava pensando veramente “Sul serio amore? Sul serio?”

“Che ne sai, magari...”

“Mar ha 16 anni! E Joe 17! Non lo farebbero mai così presto” ero sconcertata.

“Boh, era una supposizione”

“Secondo me si sono addormentati”

“È quello che penso anch’io, Sam. Bene, andiamo; prima che qualcuno faccia ancora dei pensieri poco carini sugli amici” dissi.

Salimmo nelle aulette, che trovammo vuote come al solito, ci sedemmo e iniziai a suonare una canzone che avevo scritto qualche tempo prima, intitolata Music Feels Better.

All I need is love
That’s what you give, I’m taking it tonight
All I need is touch
That’s what I feel when your skin’s on mine

And with you the music is better
Just want us to be together, 24/7
And now that the colour’s brighter
Cause you set me up on fire

The music feels better with you
So much better with you
The music feels better with you
So much better with you
The music feels better with you
The music feels better with you

All I need is true
That’s what you are
When everything’s alight
All I need is here
Right where you are, you’re every reason why

And with you the music is better
Just want us to be together, 24/7
And now that the colour’s brighter
Cause you set me up on fire

The music feels better with you
So much better with you
The music feels better with you
So much better with you
The music feels better with you
The music feels better with you

And with you the music is better
Just want us to be together
And now that the colour’s brighter
Cause you set me up on fire
Cause you set me up on fire
Cause you set me up on fire

The music feels better with you
So much better with you
The music feels better with you
So much better with you
The music feels better with you
The music feels better with you
The music feels better

 Finii la canzone e tutti mi applaudirono.

“Non ne ho scritte altre, ma se volete possiamo cantarne alcune famose insieme”

“Si dai. Sai suonare Problem di Ariana Grande?”

“Certo Sophie”

Somebody to You dei The Vamps?”

“Credo di si; non me la ricordo molto bene, ma ci posso provare”

Così passammo i successivi minuti a cantare queste canzoni. Sophie e Sam avevano una buona voce e altrettanto i ragazzi, anche se non sapevano tutte le parole.

“Oh Federica, eccoti qua” disse una voce maschile alle mie spalle.

Mi girai e vidi il direttore della Hollywood Records.

“Salve signor Cavallo” mi alzai e gli strinsi la mano.

“Ciao. Sono venuto a comunicarti che mi hanno chiamato i tuoi genitori e mi hanno avvisato che sono contrari alla proposta che ti ho fatto. Quindi sono costretto a ritirare tutto, il contratto è annullato. Mi dispiace”

Sentii gli occhi pizzicarmi, il cuore smise di battere e la testa iniziò a girarmi. Non poteva averlo detto veramente. Questo era solo un sogno, si, solo un fottutissimo incubo e io non avevo mai avuto quella conversazione.

Ma cosa andavo a pensare? Purtroppo era tutto vero. Ma come diamine avevano fatto i miei genitori a saperlo e ad avere il suo numero? Diedi sfogo ai miei pensieri e l’uomo rispose:

“Non so come; era un numero privato, io ho risposto ed era una voce femminile che mi ha detto che era tua madre, che aveva saputo del contratto e non voleva”

“Ma io non l’ho chiamata!” alzai la voce, disperata.

“Non c’è bisogno di urlare, non è colpa mia. Ne riparleremo quando sarai maggiorenne. Tieni il mio numero. Ora dovrei andare, con permesso”

“Arrivederci” lo salutò Nick al posto mio.

Il mio sogno si stava realizzando, ero così felice e positiva; invece mi arrivarono all’orecchio quelle parole, quelle frasi. La gola era secca, non riuscivo più a parlare.

Mi risedetti e scoppiai a piangere. Era tutto un incubo.

Best Friends? ...Maybe something more. [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora