CAPITOLO 5

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NICK’S POV
"Oh mio Dio"

E già Mar, avevi proprio ragione; non potevo credere a quello che stavo vedendo, non volevo crederci. Perché dovevano capitare tutte a me, perché la vita era così ingiusta?

Non avrei più voluto rivedere quegli occhi da cerbiatto che mi avevano incantato, quei capelli chiari che profumavano di pesca, quelle labbra così perfette, lei. Crystal.

Quando mi vide corse ad abbracciarmi, come se non fosse successo niente i 2 anni precedenti, ci allontanammo e parlammo per un po’.

“Allora, cosa mi racconti? Non ci vediamo da tanto”

“Dopo la nostra… beh, dopo quello che è successo tra noi mi sono trasferita con il mio ragazzo a Miami, ma abbiamo avuto alcune complicazioni e ci siamo lasciati”

“Ah, mi dispiace”

“A me no, non provavo più nulla per lui”

“Ma cosa è successo tra voi?”

“Mi tradiva con la nostra vicina di casa”

“Questa storia mi pare di averla già sentita…” e ripensai a quel fatidico giorno.

Un messaggio. ‘Possiamo vederci subito al parco? Ti devo dire una cosa. C.’

Pensavo e ripensavo a cosa ci fosse di così urgente da parlarmi, ma non mi veniva in mente nulla; poi un lampo: mi voleva dire per caso che mi amava? In una frazione di secondo mi preparai e uscii di casa. Io l’amavo, o almeno, credevo di amarla.

“Senti, non so come spiegarlo in modo che tu non ti arrabbi, ma vedi…ecco, c’è un altro. È da un po’ che usciamo insieme e ora mi sono accorta di amarlo. Mi dispiace”.

Quel pomeriggio il mondo mi cadde addosso; tornai a casa e mi chiusi in camera mia. Piangevo e piangevo ancora. Nessuno mi aveva chiesto nulla e nessuno mi aveva fatto smuovere dalle mie coperte. L’unica persona che mi fece ritornare il sorriso dopo tanti giorni fu la mia Fede; con le sue guance costantemente rosse, il suo sorriso e le sue canzoni era impossibile non essere allegri.

Eh già, perché in fondo, l’unica ragazza che veramente mi faceva stare meglio era la mia fragola. Stavolta ne ero certo: io ero fottutamente innamorato di lei, io LA AMAVO.

La voce di Crystal mi riportò alla realtà.

“Già, scusami per quella volta, davvero. Mi ero infatuata di un ragazzo tanti muscoli e poco cervello, e non avevo notato la bellezza di quello che avevo” Lo aveva detto sul serio? Speravo di no.

“Mi puoi perdonare e ricominciare tutto da capo?” come non detto. Io ero confuso: da una parte c’era Crystal, che mi aveva lasciato così, su due piedi, ma poi si era scusata con me, e sembrava sincera; dall’altra c’era la mia Fede, che era stata sempre con me, che mi aveva aiutata, che amavo… ma c’era anche quel Tom. Cosa dovevo fare?

“Senti, posso pensarci un po’ su? È difficile come domanda”

“Sì certo, non ti metto fretta, tanto abbiamo ancora un mese da stare insieme e accorgerti che sono io quella che fa per te” e dopo avermi fatto l’occhiolino e avermi dato un bacio sulla guancia se ne andò.

Ritornato da Joe e Mar, vidi le loro facce allibite e spiegai loro cosa ci fossimo detti in tutto quel tempo.

“Assolutamente no! Te lo vieto Nicholas! Così mandi in fumo il nostro piano!”

“Innanzitutto non chiamarmi Nicholas, sai che mi da fastidio; poi, quale piano?” i due ragazzi si guardarono, poi Joe disse:

“Piano? No, Mar non ha detto piano, voleva dire… che mandi in fumo l’amicizia con Fede; sì, voleva dire questo”

“Avete ragione… ma non so, è complicata la faccenda”

“Vabbe', ma tu cosa le hai risposto?”

“Che ci avrei pensato. Comunque vi devo chiedere un favore enorme come una casa”

E al loro consenso, continuai;

“Non dovete dire assolutamente niente a Fede, di Cry intendo. Non deve sapere che è qui sulla nave”

“Va bene, ma a una condizione”

“Quale?”

“Devi dirglielo tu”

“No, Mar, non mi puoi fare questo!”

“Decidi, o tu o noi”

“Okay, ma non subito”

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Eravamo sui divanetti della discoteca e non sentivo più nulla da 10 minuti, continuavo a pensare a ciò che era successo il pomeriggio.

“Ehi, Nick, cos’hai? Sembri in un altro pianeta” mi riscosse dai miei pensieri Fede.

“Scusami, stavo pensando”

“E a cosa?” mi chiese sedendosi vicino a me.

“A quanto sono fortunato di averti conosciuto e di essere il tuo migliore amico”

Lei mi guardò con un’aria stupita, poi mi abbracciò come non aveva mai fatto prima; riuscivo a sentire il profumo alla fragola che metteva e lo shampoo al cocco che si spalmava sui suoi capelli ricci.

“Grazie, ti voglio bene” mi sussurrò all’orecchio.

“Ma che piccioncini che siete!”

Sciogliemmo l’abbraccio e diventammo entrambi rossi dall’imbarazzo; Mar ci guardava maliziosamente e con le braccia conserte. Vicino a lei, Joe mi fissava con divertimento, poi girò la testa, vide qualcuno e ripose lo sguardo sui miei occhi. Capii al volo: lei era arrivata. Cercai di distrarre Fede.

“Che ne dite se andiamo su, dove c’è la piscina? Secondo me Tom e gli altri sono lì” Mar mi guardò allibita.

“Tom?” mio fratello le disse qualcosa, poi spalancò gli occhi “Ah già, è vero, credo che siano lì, andiamo”

“Perché? Tom non mi ha avvisata che stasera sarebbero andati in piscina”

“Ha avvisato noi, ora sbrighiamoci e usciamo da qui”

Per fortuna Crystal non ci vide. L’unica cosa che in quel momento mi preoccupava era se Leo, Tom, Sophie, e Sam fossero stati veramente lì.

Best Friends? ...Maybe something more. [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora