CAPITOLO 3

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La sveglia suonava ormai da 5 minuti, ma né io né Mar avevamo intenzione di alzarci; ci guardammo e dicemmo contemporaneamente:

“Ancora 10 minuti”

Così, mi rituffai nelle coperte e mi rilassai chiudendo gli occhi.

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Sentii qualcuno che mi accarezzava la guancia; capii immediatamente che non poteva essere la mia amica, in quanto non aveva mai avuto modi così gentili con me. Allora chi poteva essere? Non avevo sentito nessuno entrare. Decisi di aprire gli occhi, pian piano schiusi le palpebre e cercai di focalizzare chi mi stesse accanto: una folta chioma riccioluta, occhi marroni e profondi, labbra carnose che si aprivano in un sorriso... riconoscendo la persona, sorrisi anche io; quindi, mi sedetti sul letto, stiracchiandomi.

“Buongiorno dormigliona” mi disse dandomi un bacio sulla guancia, seguito a ruota da Joe.

“Buongiorno. Perché siete già qui? Dovevate venire alle 9:15, manca ancora...”

Mi fece vedere l’orologio e strabuzzai gli occhi. In meno di due secondi mi fiondai in bagno, prendendo i vestiti da mettere, e mi preparai il più velocemente possibile.

“Si può sapere perché non mi hai svegliata, Mar?”

“Scusami, io ci ho provato, ma sai meglio di me che quando dormi non sentiresti nemmeno l’esplosione di una bomba”

“A quanto pare però sente benissimo una carezza”

“Joe, ti consiglio di rimangiare quello che hai detto, altrimenti quando esco sei morto” dissi, trucidandolo con lo sguardo.

“Ah sto tremando” finse.

“Secondo me non scherza”

“No, Nick, non scherzo affatto” dissi uscendo dal bagno “e questo Joe dovrebbe saperlo, dal momento che ogni volta che pronunciavo quella frase magicamente si sbucciava un ginocchio, gli venivano grossi lividi o non rivedeva per un mese il suo giocattolo preferito”

Avanzai lentamente verso di lui e, quando fui a pochi centimetri, continuai:

“Allora, questa volta preferisci non vedere per un po’ il tuo profumo o la tua piastra?”

“No! Per favore, la piastra no!”

“Mi toccherà prendere il tuo profumo. Nick, mi dai la tessera per entrare nella vostra cabina?”

“Che peccato, non puoi: ci sono i nostri genitori dentro” contrabatté lui, sulla difensiva.

“Joe, carissimo Joe, sai che loro mi vogliono molto bene e sarebbero molto felici se andassi a salutarli, quindi...”

“Okay, mi rimangio tutto. Ti eri svegliata da sola” si affrettò a concludere.

“In realtà è stato Nick a svegliarmi, ma mi piace vederti terrorizzato e in difficoltà”

“Sei incredibile, Fede. Tu si che sai come tenere testa a Joe. Dovresti insegnarmi come fai” disse Mar, ridendo.

“Ahah è un dono naturale, ma se vuoi chiamami quando hai problemi con il piccolo Danger”

“Okay, lo farò”

“Smettetela di prendermi in giro! E poi sono più grande di voi”

“Di età, ma non di cervello!” e ci mettemmo tutti a ridere.

“Non vorrei fare l’affamato, ma sarà meglio andare a fare colazione” propose il ricciolo.

Così, uscimmo dalla camera e ci avviammo al buffet.

Best Friends? ...Maybe something more. [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora