4 - haitani brothers.

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art cr: @/ ゆん汰 on Twitter.

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[ SECONDA PERSONA ]

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[ SECONDA PERSONA ]

i fratelli haitani.

una settimana dopo...

tornasti al lavoro felice e grata di poter fare il tuo lavoro e di vendere prodotti e vestiti ai tuoi cari clienti.
lavoravi ad harajuku, a SHIBUYA, acquistavi dei biglietti per la metropolitana da TOKYO a SHIBUYA per poter andare a lavorare e di pomeriggio tornavi a casa quasi verso sera.
il lavoro non era troppo, al contrario gestivi il negozio assieme alla mia cugina kaori matsumoto da qualche anno.

finito il turno di lavoro, ci vollero mezz'ora per tornare a casa ed elaborando ciò la stanchezza arrivò attraverso il tuo corpo quando ti stendesti sul divano per riposare.
chiudesti lentamente gli occhi ma il tuo telefono squillò interrompe il tuo piccolo pisolino impedendoti di dormire.

afferrasti il cellulare dalla borsa, eri talmente stanca che le tue arti non riuscivano a muoversi e si sforzavano per fare qualcosa, ti sporgesti verso il tavolo di vetro e afferrasti l'apparecchio elettronico notando lo schermo e il tuo interlocutore.
rispondesti portando il cellulare all'orecchio sentendo una piccola voce e stridula tartassare malamente le tue orecchie

"pronto t/n, sei a casa?" chiese mei mentre sentivi chiasso dall'altra parte del telefono, non riuscii a capire se fosse ad una festa o da qualche parte di molto affollato e non si sentiva bene dato dal rumore che emetteva.

"MEI, non ti sento! mei..." urlasti per farti sentire meglio ma eri certa che anche lei non ti avesse sentito chiaramente.

"t/n? pronto?"

il segnale si interruppe facendo terminare la chiamata, poggiasti con calma il telefono sul tavolino di vetro e chiudesti eternamente gli occhi per poter eliminare la stanchezza e la fatica che provavi in quel momento.
ancora una volta, interruppero il tuo bel pisolino, era di nuovo la tua amica che richiamò e questa volta rispondesti di nuovo.

"pronto t/n, ora mi senti?" chiese accorgendoti che non sentivi più il chiasso di prima, l'atmosfera sembrava fosse migliorata e il segnale pareva che fosse buono e ottimo per poter parlare.

"si, ora ti sento meglio rispetto a prima!" confessasti.

"capisco, è vero scusami, comunque ti trovi a casa in questo momento?" ti dimandò come se stesse tramando per qualcosa per farti uscire di casa, esitasti per un attimo poi decidesti di rispondere alla sua domanda.

𝗠𝘆 𝗡𝗶𝗴𝗵𝘁𝗺𝗮𝗿𝗲 | 𝗥𝗶𝗻𝗱𝗼𝘂 𝗛𝗮𝗶𝘁𝗮𝗻𝗶.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora