𝗠𝘆 𝗡𝗶𝗴𝗵𝘁𝗺𝗮𝗿𝗲 | 𝗥𝗶𝗻𝗱𝗼𝘂 𝗛𝗮𝗶𝘁𝗮𝗻𝗶.

23 - his explanations.

art cr: @/ 山葵 課題中 on twitter.

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[ SECONDA PERSONA ]

spiegazione.

bussasti alla porta più di due volte senza ottenere risposta, immaginavi che scoparsi con una donna fosse impegnativo per lui piuttosto che risponderti alla porta.
cinque minuti dopo si decise ad aprirti e lo trovasti davanti a te con il petto scoperto mostrando i suoi due tatuaggi, uno al collo e l'altra nella parte sinistra del suo corpo, con addosso i suoi pantaloni del medesimo colore della stessa giacca che lasciò a casa tua.

la reazione fu indifferente da parte sua, egli non mostrò segno di dispiacere, pentimento o nessun'altra emozione, notasti che da dietro c'era la donna dai capelli bruni completamente coperta dalle lenzuola davanti ai tuoi occhi, ma sotto sotto capivi che fosse nuda.
ti guardò in modo torvo e con un'espressione fredda e distaccato sul suo volto, era difficile da ammetterlo eppure izana e kakucho ti avevano avvertito.
capisti che eri finita in un tranello come una stupida e non c'era modo di tornare indietro per riparare tutto ciò, l'errore era già stato fatto ed era ormai troppo tardi.

"hai bisogno di qualcosa?" chiese sforzandosi di mantenere la calma, davanti ai suoi occhi, risultavi una completa sconosciuta per lui; il suo comportamento era cambiato, era come se fosse ritornato il rindou precedente, ovvero quello FREDDO e STRONZO di sempre.

"come hai potuto?" lo guardasti in modo glaciale quasi con le lacrime agli occhi che cercavi di trattenere per non farle uscire.

saresti risultata debole davanti a lui però non volevi affatto venire etichettata da lui in quel modo, volevi dimostrarti forte e decisa su quello che stavi facendo.

"fare cosa?" fece finta di nulla della situazione imbarazzante in cui ti stava mettendo e lo guardasti con tanto odio che possedevi dentro di te.
quel sorrisetto stampato in faccia ti irritava parecchio quanto appena averlo visto assieme alla sua amante.

"stronzo!" stringesti i denti pronta a schiaffeggiarlo pienamente in faccia, non ce la facevi più e così lo facesti scaricando la rabbia verso di lui.

il colpo inferto dalla tua mano era così forte tanto che si segnò sulla sua guancia ormai rossa.
non ce la facevi più a startene lì impalata a fissarlo dopo tutto quello che ti aveva fatto, guardasti sia lui che la donna, ma soprattutto lui che ti guardò scioccato dell'azione appena compiuta.
le mani ti tremarono, non riuscivi a controllarti, sentivi che da un momento all'altro saresti scoppiata a piangere e quel dolore inflitto non l'avresti mai dimenticato, sentivi che era troppo forte e doloroso per te.