Capitolo 17.

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Passò molto tempo, fino al giorno del mio affidamento:la conoscenza di mio padre e la causa da vincere in tribunale.

Quel giorno mi sentivo particolarmente arrabbiata:un uomo che non mi aveva mai accettata, che mi aveva abbandonata, ora si fa' vivo per richiedere il mio affidamento. 

'Che giornataccia...' dissi guardando le porte che conducevano in tribunale.

'Dai amore, andrà tutto bene!' Mi rassicurò la mamma.

Ma sapevo che non sarebbe andata bene, c'era un sottile tono di voce in mia madre cbe mi fece aver paura.

Asciugai velocemente una lacrime ed entrammo:mamma alla destra, il giudice al centro, e nel banco a sinistra vuoto c'era mio padre...

Era la stessa persona che tentò varie volte di possedermi contro la mia volontà. Sussultai avendo conferma dalla ragnatela sul collo:quel maledetto tattoo lo avrei ricordato per molto tempo ancora...

Cominciai a singhiozzare dalla paura, volevo soltanto Marco ma in quel momento non c'era!  Speravo solo che il verdetti finale andasse a favore di mia madre.

'Vostro onore,ho il diritto di avere mia figlia! É la prina volta che l'ho vista e voglio stare con lei!'

Disse quel'essere guardandomi con un'aria maliziosa e cattiva.

Sussultai.

'Ma vostro onore lui non si é mai interessato a mia figlia, abbandonandomi appena saputo della gravidanza e ora vorrebbe sua figlia?' Ribattè mia madre.

'Sei stata tu a non voler farmi vedere Alice!' Mentì.

Lo guardai con stupore mentre mia madre si faceva viola in viso dalla rabbia.

'Basta! Ho il verdetto!' Lì zittì il giudice.
'Per recuperare il tempo perso,Alice andrà da suo padre fino alla maggiore età e potrà vedere sua madre una volta in una settimana.'

Rimasi impietrita.

'No signor giudice! Quest'uomo voleva procurarmi male poco tempo  fa! Ha cercato di abusar-'

Mi interruppe mio padre..

'Io cosa? Ma ti sei bevuta il cervello? Su! A preparare le valigie!' Disse trascinandomi fuori dalla sala.

Tutto ciò sotto gli occhi di mia madre, scivolata a terra in lacrime.

'Cosa mi riserveranno quesi tre mesi?' Mi domandai.

E elaborai che nulla mi avrebbe reso felice, più nulla.

heart of ice.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora