heart of ice.

Capitolo 11.

'Sai chi é quel signore?' Domandò il riccio, seduto dietro di me.

Eravamo entrambi seduti sul divano, ma io appoggiata al suo petto, fumando di nuovo:era già la settima in due ore. 'Il fumo uccide, ma la vita mica scherza!'  Pensai.

'No, oltre l'accaduto nella stradina e quello di qualche ora fa, non l'avevo mai visto prima.' Chiusi gli occhi facendo un respiro profonfo.

'Ho notato che mi somiglia molto, apparte gli occhi:i miei sono grigi ed i suoi marrone chiaro, nocciola. Abbiamo gli stessi lineamenti facciali...' aggiunsi.

'Non ci ho fatto caso, ma dopo la scazzottata di prima non credo riuscirai a distinguerlo,te lo assicuro.'

Mi baciò la fronte e strofinò il suo naso lungo la mia guancia.

'Non essere così violento. Lo hai conciato per le feste..'  Lo guardai.

'Sai quanto mi frega.'

I miei occhi grigi rimasero nei suoi occhi verdi per un po, dopodiché ci baciammo finché non fummo interrotti da un SMS arrivato sul mio cellulare.

'Tu e quella troia di tua madre me la pagherete tra qualche mese in tribunale,ciao piccola. -x'

'Chi cazzo é ora?' Urlò lui,quasi.

Sussultai e scoppiai a piangere per tutto ciò che é accaduto in questi giorni:fu uno sfogo.

'Dai Alice,usciamo un po' a prendere aria.'

Annuii e mi prese la mano portandomi in macchina:poi mi bendò rassicurandomi che sarebbe stata una sorpresa.

Dopo circa un'ora di viaggio mi fece scendere dalla macchina e togliere le scarpe:i miei piedi entrarono a contatto con l'erba fresca.

'Come ti senti bellezza?'

'Meglio Marco, grazie.'

Mi tolse la benda e tutto ciò dinanzi a me fu spettacolare:eravamo in campagna su un prato,ad ammirare il tramonto che si suddivideva in sfumature di rosso ed arancione.

'É spettacolare!'

Saltai lui indosso e lo baciai come se fosse una priorità,una cosa obbligatoria per vivere.

In quell'arco di tempo, dimenticai tutto ciò e mi concentrai sul tramonto,sul prato, sul suo sorriso ma soprattutto sui suoi occhi che brillavano di gioia nel vedermi spensierata ed allegra.