Capitolo 4.

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'Sono davvero così fastidioso?' biascicò tristemente.

Non mi feci abbindolare da quella faccia triste e carina e risposi annuendo e fulminandolo con gli occhi.

'Pensa quello che vuoi ma ti perseguiterò finché non sarai mia,bellezza.'

'Puoi evitare quel cazzo di "bellezza"?' Sbottai innervosita.

'No,bellezza.' disse sicuramente per infastidirmi.

Roteai gli occhi e presi il borsone per la danza in spalla incamminandomi verso la palestra con Marco che mi stava dietro,ovviamente.

Più volte per strada cercava di prendermi il borsone dalle mani pensando di essere d'aiuto ma più lo faceva più mi infastidivo.

Arrivati in palestra entrò anche lui nonostante i miei continui "no".

'E vabene! Basta che non mi disturbi,mentre provo.'

Annuí a quella domanda.

'Provi da sola?' disse guardandosi intorno,era sorpreso dalla palestra giagantesta e dalla sala delle prove.

'Si,ormai pratico questo sport da quando avevo cinque anni e sono capace di allenarmi da sola.'

Feci una crocchia disordinata e misi le scarpe con le punte. Inziai a ballare come non mai,mi sentivo particolarmente leggera ed allenata quel giorno. Misi Derniere Danse di Indila,creai una coreografia per questa canzone e riuscì piuttosto bene. Finii di ballare,Marco applaudì e io arrossii leggermente.

'Sei bravissima,hai mai preso in considerazione l'idea di fare da ballerina?'

'No,questo è solo un Hobby non credo riuscirei a diventare famosa... è minima la possibilità di fare carriera.' Dissi dispiaciuta.

'Non lo sapevo,che peccato perché sei bravissima.'

'Grazie.' Tentai di abbozzare mezzo sorriso. 'Ora vado.' aggiunsi.

'Ti accompagno e questa volta niente capricci,il borsone lo porto io!' Non obiettai a questa sua affermazione, sarebbe rimasto impassibile nella sua scelta e lo lasciai fare.

Durante il cammino parlammo della scuola e il nostro futuro,gli confessai del mio sogno di trasferirmi a Londra e laurearmi in Medicina. Lui invece,frequentando il liceo scientifico,voleva diventare avvocato e stabilirsi in una casa sua qui a Firenze.

'Vivi da sola o con qualcuno?' mi domandò improvvisamente.

'Vivo con mia madre.' Alla mia affermazione abbassai cautamente la testa. 'Tu invece?' Aggiunsi.

'Vivo con i miei genitori.'

Voleva farmi una domanda ma sembrava fermarsi. Poi cacciò le parole tutte d'un fiato..

'E tuo padre,non è con te e tua madre?' 

Ci fu un momento di silenzio,tentai di placare la rabbia ma non ci riuscii.

'Tu chi cazzo sei per chiedermi queste cose eh?  Se non volessi parlarne? Cosa ti interessa di mio padre!?' Urlai con tutta la voce che avevo in corpo.

Sbiancò improvvisamente alla mia reazione,ma non mi importò. Andava tutto così bene perché ha voluto rovinare tutto?

Corsi via per non scoppiare a piangere di fronte a lui,non volevo risultare così debole..

Non mi curai del mio borsone che aveva ancora tra le mani,pensavo solo ad andare a casa e liberarmi del groppo che si era formato in gola.

heart of ice.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora