Capitolo 21.

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Mi alzai il mattino seguente con un assordante mal di testa.
Decisi di farmi una doccia e di mangiare qualcosa: afferai una banana e la sbucciai.
Di lui nessuna traccia,sará andato a fare qualche lavoretto,pensai.

Approfittando di ció, collegai il mio cellulare al televisore e feci una videochiamata con Marco: parlammo di come andasse il mio rapporto con Mike.

'Lui é un tipo molto pericoloso e vorrei solo che tu corressi qui e mi salvassi da questa merda.'

Avrei tanto voluto dirgli tutta la veritá,ma non potevo. Avrei potuto metterlo in pericolo,arrecargli un danno e non me lo sarei mai perdonata.

Mi limitai ad un 'bene' detto molto incertamente e di uno dei miei sorrisi.

'Sai bellezza,amo il tuo sorriso' Mi guardó negli occhi. 'Ma quelli falsi non riesco proprio a sopportarli.'

Sapevo di essere sbiancata di colpo,come faceva a riconoscere i miei falsi sorrisi? Nemmeno Gaia li riconosceva.

'Posso sapere cosa ti affligge?' Mi chiese dolcemente.

No.
Non puoi saperlo.

'Scusa riccio,mi dispiace averti fatto un sorriso del genere. Non preoccuparti,nulla mi affligge. Sono solo triste perchè non ti vedo da un po'.'

'Diciamo che ci credo.'

Sentii la porta sbattere e un brivido di terrore mi salí lungo la schiena.

'Scusa,devo andare! Ci sentiamo dopo.'

Chiusi la comunicazione molto in fretta,non dandogli il tempo di salutare.

Varcai la porta e mi trovai davanti un bambino di circa 5 anni: mi guardó con aria annoiata.

'E questa chi cazzo è,una delle tue nuove conquiste?' Disse il bambino riferendosi a Mike.

Quest'ultimo guardandolo,scosse energeticamente la testa.

'No è Alice,mia figlia.'

Io continuai a guardare quel bambino,allibita dal suo comportamento.

Mi tese la mano e io feci per stringerla.

'Piacere sono Johnatan,sono figlio di questo individuo e di una donna che ha preso per il culo. Comunque,benvenuta nelle merda.'

Strabuzzai gli occhi,come faceva un bambino cosí piccolo ad avere un linguaggio cosí scurrile? Sembrava un uomo di 30 anni.

Mimai un 'piacere,Alice.'

Nel frattempo,nostro padre uscì di nuovo, lasciandomi sola con Johnatan. Quest'ultimo sembrava molto a suo agio in questa casa. Prese delle patatine dalla credenza e inizió a mangiarle.

'Perchè continui a fissarmi? Se vuoi mi faccio una foto e te la salvi sul cellulare,bionda.'

Inspirai.

'Non ho bisogno di nessuna foto,ma vorrei sapere chi ti ha insegnato l'educazione,cosetto.'

Lo fulminai con gli occhi e lui sembró sfidarmi.

'Semplice,nessuno lo ha mai fatto. Cosa pretendi che faccia? Che ti tratti con gentilezza? Fattelo passare dalla testa. Non sono mai stato gentile,buono ed educato con nessuno. Non lo faró sicuramente con te,quindi ora levati dal cazzo e lasciami in pace.'

Non mi scandalizzai,questo bambino vive in un ambiente circondato da drogati ed ubriaconi. Cosa mi sarei potuta aspettare?

Alzai gli occhi al cielo e sospirai.

Insegneró a Johnatan come si vive secondo le buone maniere,non vivrá piú in questo modo.

Lo salveró da tutto ció.

#spazioautrice
Emh,buonasera. Mi vergogno a scrivere qualcosa dopo...quasi un anno? Mi dispiace molto,ma ho avuto un blocco.
Ricominceró a scrivere e spero seguiate ancora la storia.
Mi raccomando,votate e seguitemi!

heart of ice.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora