Capitolo 7.

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Arrivammo a casa e Marco aprì la porta con le chiavi che prese dalla mia borsa. Ero tra le sue braccia,ancora spaventata dall'accaduto. Le lacrime si erano fermate,fortunatamente. Mi adagiò dolcemente sul divano e mi accarezzò i capelli.

'Come stai,bellezza?' Aveva ancora gli occhi rossi,come i miei.

Nonostante fosse brutto quel rosso i suoi occhi erano di un verde luminoso ed intenso.

I nostri occhi si incrociarono per un momento,che però sembrò infinito. Verde Smeraldo nell'Azzurro ghiacciato.

Istintivamente lo abbracciai,fu come un mio grazie. Ricominciai a piangere,questa volta non per lo spavento ma a causa della brutalità con il quale l'ho trattato.

Non mi è mai piaciuto il carattere indistruttibile,ma era l'unico modo per non essere abbattuta emotivamente.

'Basta non piangere,è tutto passato.' Disse stringendomi ancora di più.

Passò un po' di tempo a casa mia finché non tornò mia madre:era tarda sera circa verso le ventidue. Marco la salutò cordialmente e poi andò via. Lo ringraziai ancora e ci abbracciammo.

Apenna chiusa la porta mia madre venne verso me.

'È carino quel ragazzo,vero Ali?' Disse dolcemente.

Quella sua domanda mi infastidì e decisi di non risponderla. Andai in camera mia sbattendo la porta dopodiché mi addormentai con mille pensieri nella mente.

'Alice....Alice....Alice!' sentii sussurrare il mio nome.

'Bella Alice svegliati!'

Mi svegliai ritrovandomi in un bosco fitto di alberi e un'anziana signora accanto al mio corpo,ormai in piedi.

'Chi sei?' Domandai confusa.

Quella vecchietta aveva i capelli biondi e gli occhi azzurro-grigio,come me.

'Sono te. Io sono l'Alice del futuro.'

'Cosa?'Domandai incredula. 'Sono diventata pazza!'Aggiunsi dandomi un piccolo schiaffo sulla guancia.

'No Alice,non sei pazza!Qui siamo in un sogno. Sono apparsa per avvertirti che da oggi la tua vita è cambiata. Una nuova conoscenza cambierà il tuo destino cara ragazza.'

Pensai subito a Marco. Sapevo,da quando l'ho conosciuto,che comincerà una battaglia.

'D-Davvero?' Sussurrai balbettando.

'Si dolcezza,quindi devi stare attenta agli ostacoli che ti riserverà la vita.'

'Non ho paura degli ostacoli. La vita è come una corsa nella quale ci sono sempre gli ostacoli,alcuni si superano senza intoppi invece altri ci possono abbattere e farci cadere ma ci rialzeremo sempre più forti di prima.' Dissi guardandola fisso negli occhi.

Mi assomigliava molto.

'Ben detto! Non farti abbattere mai! Sii sempre forte e soprattutto non essere sempre brusca e fredda,soprattutto con la mamma,ricordalo.'

Quel "soprattutto con la mamma" mi fece riflettere e l'avrei preso in considerazione insieme al "Sii forte e non farti abbattere."

'Non dimenticare,Alice.

Non dimenticare..

Non dimenticare..'

Man mano che parlava la voce si offuscava ancora di più e non vidi più il bosco fitto.

Mi alzai di soprassalto ed ero immersa in un bagno di sudore. Decisi di fare una doccia.

Appena uscita pensai a quello strano sogno. Mi fidavo di quella signora che diceva di essere me,quindi decisi di seguire i suoi consigli.

Non Sarei stata brusca con mia madre e sarei stata forte.

Poi pensai a Marco..mi aveva segnato il destino. Ma una domanda mi passò nella mente. Segnato in modo positivo o negativo?

Però,prima che potessi pensarci,mi addormentai.

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