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lo buttano in gabbia, pensando che il ragazzo cambia

- Amine -

Milano, San Siro, Lombardia - 2019

«Vieni qui Neima, avanti, porta la ragazza» continuò poi riferendosi a me, avanzai incerto, allentando la presa sul polso di Arifa, le appoggiai una mano sulla spalla e la feci camminare avanti a me, continuò per il breve corridoio fino a raggiungere la stanza, lei iniziava a tremare per la paura, anzi, il puro terrore, aveva paura in caso potesse rifare quello che aveva fatto il giorno prima e non potendola biasimare avevo paura pure io.

«Avanti ragazzina, muoviti» il tono era sempre più duro e beffardo, iniziava a prendersi gioco di lei. «E quindi sei scappata, alle troie non bisogna dare troppa libertà, lo sapevo e lo sapeva anche lui» pronunciò puntando un dito verso di me.

«Ora» lasciò un attimo in sospeso la frase, «il nostro caro Neima andrà in piazza» lo guardai temendo per il continuo, «andrà in piazza di spaccio, non potrà salire fin quando non porterà in questo appartamento almeno ventimila euro» no, non poteva e io non potevo assecondarlo, lo avevo promesso a mamma, le avevo promesso che avrei abbandonato la piazza di spaccio, non potevo rompere quella promessa, i sensi di colpa mi avrebbero afflitto fino alla fine dei miei giorni. «Non posso, sai il perché, gliel'ho promesso» la voce mi tremava solo al pensiero. «Non me ne può fregare di meno, hai fatto le tue scelte e ora ne paghi le conseguenze, potevi pensarci prima. Porta quella nella sua stanza e chiudila a chiave» non ammetteva repliche, come al solito e io ero condannato fino alla fine della mia vita a eseguire i suoi ordini, non sapevo come liberarmene, o meglio non potevo, lui mi aveva aiutato quando non era possibile salvarmi, c'era quando tutto andava male e i miei vecchi amici non c'erano.

Portai la ragazza in stanza, «fa attenzione» proruppi solo, dovevo proteggerla, se non potevo essere presente fisicamente, le avrei dato le giuste avvertenze per salvarsi un minimo. «Ascolta e fai sempre quello che ti dice, non contraddirlo, se proprio è una cosa che non vuoi o non puoi fare cerca un compromesso, contratta ma rimani sempre calma, se un minimo inizi a non tollerare più la situazione lui se ne accorgerà». Regole rigide ma importanti, pensai, importanti per la sopravvivenza di tutti, non avrei voluto assistere ad un'altra sparatoria, mi bastava quella che avevo vissuto pochi mesi prima.

«Ora io vado, non tentare di uscire se ci tieni alla tua vita, lo dico per te, ora ce l'ha con te e per un po' avrà il fucile spianato» annuì incerta, mi avvicinai e le lasciai un bacio tra i capelli. 

Scesi le scale rassegnato, avevo tutto ben nascosto, ora o mai più. Alzai il cappuccio, indossai il passamontagna e uscii dal portone.

Mi sedetti al mio vecchio posto, rimasto vuoto da giorni interi, mancava poco che ci fosse anche la polvere. Vidi alcuni bambini della zona giocare e mi dispiaceva vederne altri che potrebbero stare a scuola ma i problemi economici in famiglia erano elevati, era come se a tredici anni fossero diplomati per stare in zona, nonostante la vera libertà e la vera indipendenza, ma soprattutto l'intelligenza consisteva nell'istruzione, qualsiasi cosa potesse offrire cultura era una porta verso la libertà e l'indipendenza. Spesso si diceva che le nozioni date a scuola non sarebbero servite a niente nella vita, ma bastava solo trovare i docenti adatti, quelli che trasmettevano la passione per la materia, quelli che approfondivano ogni minimo concetto che per te era importante, pur di farti appassionare, quelli che rispiegavano lo stesso argomento anche dieci volte pur di non lasciarti in dietro con il dubbio di essere un incapace, loro si che meritano una cattedra, a confronto di altri che non la meritano. A me a scuola era sempre piaciuto l'italiano, ma non solo per imparare ad esprimermi, mi piaceva scrivere, di tutto, dai temi alle poesie, era il mio unico metodo di sfogo, a parole non ero bravo, non sapevo esprimermi, mi bloccavo e tralasciavo i dettagli più importanti, mentre nei temi potevo raccontare di tutto, usare più aggettivi e verbi, nomi e congiunzioni, insomma una cosa nettamente più vasta dell'esposizione orale, le varie letture istruiscono e non si parla solo dei classici, ma anche di letture più moderne, in modo tale da incitare i nuovi scrittori a continuare, incentivare le loro idee, far sentire apprezzati i loro sforzi, non tanto per il guadagno tanto quanto per le idee e il tempo dedicato.

; spazio autrice
come avete potuto leggere nell'ultimo paragrafo - oltre le varie citazioni - ho ripreso il discorso di Neima nel documentario di perif, un discorso che mi ha toccato davvero, penso ogni parola che ha detto, scrivere è davvero bello e liberatorio, per questo vi dico: non vergognatevi di scrivere, anche se non riuscite a scrivere di argomenti profondi, anche se non riuscite a comporere dei dialoghi ben strutturati non ha importanza, si impara con il tempo e con le letture, leggete molto. ho scritto una frase che ripete spesso la mia docente di letteratura ed è davvero così, se volete essere liber* bisogna avere un minimo di cultura per evitare di essere schiavizzat* in un futuro prossimo.


ೄྀ࿐ ˊˎ- opera protetta da copyright
pubblicato il: 10 novembre 2021

𝖢𝖺𝗌𝖺 ; 𝗡𝗲𝗶𝗺𝗮 𝗘𝘇𝘇𝗮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora