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• Mikasa •


Non lasciai la casa dopo l'avvenimento accaduto con Eren, avevo davanti una strada e volevo viverla a pieno. Sicuramente un ragazzo non mi avrebbe mai ostacolato i piani...o almeno così pensavo.


Due giorni erano passati ed era il tempo di tornare all'università, ora più che mai amavo rifugiarmi tra compositori e cultura generale musicale.
La sveglia suono alle 7 come tutte le mattine lavorative, lasciai il dolce tepore del letto per dirigermi in bagno con molta poca voglia di vivere.

Dopo essermi vestita e preparata decisi di cucinare la colazione per tutti: uova alla benedite.
Ero intenta a non far attaccare le uova alla padella che un Connie,assonato con ancora il cuscino in mano e gli occhi gonfi di sonno, mi diede il buongiorno seguito a ruota da un Jean nelle stesse condizioni.
< che si mangia mammina?> mi chiese il pelato
< possibile che sei già fastidioso di mattina > portai le porzioni a tavola
< è uno dei miei più grandi talenti> disse mentre mangiava la prima porzione

< comunque J devo dire che ti donano i capelli così, sparati in aria> ridacchiai un pochetto alla faccia assonata del castano che non aveva capito niente di quello che gli avevo detto.

Mi posizionai dietro di lui e iniziai a sistemare tutti i ciuffi ribelli con delicatezza, li il ragazzo si sveglio dal suo stato di trance e dopo un leggero sussulto si rilasso completamente sotto il mio tocco.

Eren's Pov

La sveglia del cellulare suonava le 7:20.
Di solito il lunedì non mi alzavo mai senza prima averla rinpostata minimo tre volte ma quel giorno era diverso.
Nell'aria c'era un profumino delizioso e dalla cucina provenivano risate e dialoghi.
Mi alzai e mi diressi verso la loro direzione.
< buongiorno Eren> mi saluto la C/c.
Rimasi sbigottito, forse avevo un'espressione da imbecille sul volto ma non me ne importava...perché T/n mi parlava ancora?

< la colazione e sul ripiano della cucina se vuoi> mi disse col suo tono gentile e mi sorrise.
Strisciavo i piedi sul pavimento mentre pensavo al perché di quell'atteggiamento.

Alla fine ebbi un illuminazione...la ragazza voleva tornare ad essere amici come un tempo facendo si che la nostra "relazione" non intacasse la nostra amicizia.
Il solo problema: io non potevo sopportare il fatto di vederla e starle accanto, senza però poterla fare mia o trattarla come meritava.
Capi di essere stato un bastardo ad illuderla così ma lei era la stronza che mi aveva messo in questa situazione.

Voleva giocare al chi restituiva di più senza l'altro...avrei accettato la sua scomessa!

T/n's Pov

Arrivai incredibilmente in orario,in Conservatorio,oggi avremmo discusso in storia della musica di un brano di Chopin, il famosissimo notturno opera 9 numero 2.

Arrivai in classe e mi misi seduta vicino ad Marco

< heila Marco come va?> gli chiesi
< questo dovrei domandarlo io a te!> esclamo
< sai mi sento una merda per averti fatto vedere quel video> concluse
< no tranquillo tu non c'entri, anzi hai fatto benissimo a dirmelo, mi sono accorta della persona che è; un grand coglione> presi fiato
< ora faccio finta che tra di noi non sia sucesso niente però rimanendo sempre amici, capirà cosa si è perso> gli feci un occhiolino e il lentigginoso ridacchio.

Entro il professore e iniziammo la lezione.
< allora ragazzi, intanto buongiorno> e ricevette da tutta la classe una risposta di saluto.
< chi vuole iniziare a parlarmi di Chopin e la sua composizione> nessuno si propose
< bene chiamo io> etrasse a sorte un numero dal libro che aveva in saccoccia, uscì il mio.

Non fa per te /Erenxreader/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora