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• Peggioramento •

La sera dopo

Ero tornata da qualche ora da casa di papà e la situazione non poteva andare peggio, oggi il medico lo aveva visitato e sfortunatamente gli abbiamo trovato un brutto male alle dita, per fortuna il cancro era benino quindi il pericolo di morte scampo ma mio padre avrebbe perso per sempre la mobilità delle dita della mano sinistra. Infatti essendo già molto sviluppato, il male bisognava amputare la parte danneggiata.

In balcone la mia mente era completamente abbandonata al dolce richiamo delle stelle, il loro luccichio mi faceva riflettere, ero stata una figlia ingrata, non ero neanche stata in grado di ripagare il mio debito che avevo con papà; lui nei miei momenti di bisogno c'era sempre, invece io l'avevo abbandonato.

Ero patetica!

Quand'è volte continuavo a farmi queste seghe mentali, quante volte mi sono sentita in colpa e mi ripetevo di essere sbagliata ma ricadevo sempre nelle stesse abitudini, d'ora in poi avrei vissuto la mia vita senza più tristezza e rimpianti.

Questa scelta mi faceva stare bene, la band mi faceva stare bene, i miei amici mi facevano stare bene ed Eren mi faceva stare bene.
Anche se il nostro rapporto non era ufficiale e la sua situazione non era delle migliori ero sicura che col tempo tutto si sarebbe andato a risolvere.

La sedia scricciolo un pochino e una ventata gelida fece ondeggiare le mie ciocche, delle nuvole nere iniziavano a comparire sinonimo che da lì a qualche momento sarebbe iniziato a piovere.
Senti un cigolio dietro di me che derivava dalla porta a vetri del salotto e la persona che lo aveva provocato si mise in ginocchio di fronte a me
< heii bimba che pensi?> Eren era fantastico, ogni volta che stavo male sapeva come consolarmi, aveva tipo un sesto senso dentro di lui.
< a papà> e una lacrima repressa si sciolse sulla mia guancia arrossata dal freddo
< e da un po che non lo vedo e il stare da solo li ha portato solo guai> iniziai a singhiozzare
< anche se non è un male maligno ho un brutto presentimento> mi morsi il labbro per trattenere un minimo I singhiozzi

Il ragazzo mi strinse nelle sue braccia forti e un senso di calore mi colpi, passava le sua mano nelle mie ciocche C/c mentre l'altra aveva il compito di sorreggermi dalla zona lombare
< hai sempre fatto molto per lui, hai rinunciato a tanto> mi persi nelle sue iridi smeraldo
< non sentirti in colpa solo perché stai vivendo quello che hai sempre sognato> il suo profumo mi faceva sentire a casa e mi inebriava,

aveva ragione!

Improvvisamente un lampo solco il cielo e un grande boato si propago nello spazio, trasali un pochetto spaventata ed Eren strinse più forte la sua presa
< qualunque cosa accadrà, ogni volta che avrai bisogno di una spalla su cui piangere io ci sarò> mi asciugo col pollice quei rivoli di acqua salata ormai avevano donato al mio viso una leggera patina di umidità
< affronteremo insieme qualunque cosa, basta che tu mi prometti che rimarrai con me per sempre>

La pioggia batteva sulla veranda e l'odore di umido iniziava a risalire sulle nostre narici
< promettimelo!> esclamo
< io e te Eren staremo insieme per sempre!>
< qualunque cosa accada> mi fiondai sulle sue labbra e allacciai le mie braccia dietro la sua nuca mentre lui trovo appoggio sui miei fianchi.
Non era un bacio complicato ma era dolce pieno d'amore reciproco, dato da due persone che provano un sentimento fortissimo una nei confronti dell'altro.

< dai vieni ho un idea> Eren mi afferrò il polso e mi fece alzare dalla seduta di vimini, apri la porta scorrevole ed eccoci ritornati in salotto.
Prese telefono e cuffiette senza filo, le collego all'apparecchio elettronico e me ne porse una.
Mise una delle sue playlist e schiaccio il "play".

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