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• scambio d'occhiate alle prove orchestrali •

Per fortuna che il pezzo lo so a memoria,se no qualcuno avrebbe già perso la vita e quel qualcuno, era quel ragazzo.

Il professore di oboe si posizionò, nella conca del direttore d'orchestra, eravamo tutti pronti ad iniziare, mi diede l'attacco, e io con molta delicatezza iniziai a suonare la melodia: sol,mi, re,do,re,mi,sol,mi,re,do remi remi,sol mi sol, la,mi,la,sol,mi,re,do.

Il direttore diede l'attacco agli archi e ai fiati,e io suonai più forte per farmi sentire,in quell'intreccio di suoni e fantasie di voci di strumenti.
Si unirono anche le chitarre che pizzicavano i miei stessi accordi, e le percussioni, Sasha aveva il compito di creare un senso di spensieratezza al brano, quindi eseguiva scale discendenti e ascendenti in Do maggiore.

Fu un vero spettacolo, e tutti i professori ci acclamarono con un meraviglioso applauso, io mi inchinai davanti all'orchestra e il battito delle mani aumentò,a quanto pare avevo fatto bene il mio lavoro, guardai verso Armin che mi faceva segno di ok, e Sasha che era raggiante come il sole.

Mi sedetti su uno sgabello accanto a Hich, un'altra pianista molto brava,lei avrebbe suonato alla fine del concerto.
Mi fece i complimenti e io ringraziai, semplicemente.
Era il turno di Thomas Wagner,anche lui figlio d'arte, come me.

Intanto che le persone si alternavano al piano,il mio sguardo viaggiava per i componenti, di quel gruppo, ritornai a guardare Sasha, tutta presa da quello che stava facendo, era dolcissima, la sua espressione concentrata mi fece morire.
Armin invece era preso da pause,che stava contando insieme al suo compagno di leggio, Marco.

Poi osservai gli archi, erano per la maggior parte ragazze, avevano una capacità si sincronia tremenda, le corde strofinate dai crini degli archetti vibravano alla minima pressione.

Infine arrivai alle chitarre,forse tra di loro c'era il ragazzo con cui mi ero scontrata, e che mi aveva inconsciamente fregato gli spartiti.

Un ragazzo in seconda fila alzò gli occhi dal leggi-spartiti.
Aveva lunghi capelli castani legati in un codino disordinato, anche se era seduto, si vedeva che aveva un bel fisico, spalle larghe e braccia possenti, che sorgevano lo strumento come se fosse la cosa più semplice del mondo, io probabilmente sarei invece finita schiacciata. Si ero molto bassa.
Ma la cosa che mi colpì di più furono gli occhi color verde smeraldo, risaltavano per via della sua pelle chiara.

Lui mi fece un segno con la testa come per salutarmi e io alzai una mano un senza capire. Non l'avevo mai visto e tantomeno parlato, ma improvvisamente un dubbio mi assalì,

forse è lui il famoso ragazzo chitarrista!

Lui capì che avevo intuito qualcosa e fece di si con la testa sorridendomi,

Wow, aveva un sorriso perfetto

Ricambiai il gesto imbarazzata e lui infine tornò a guardare lo spartito davanti a lui, pizzicando le corde della chitarra.

Il concerto di prova andò avanti, e io ogni tanto buttavo l'occhio su quel ragazzo dagli occhi smeraldo, ma lo vedevo sempre preso, o a chiacchierare con la sua vicina, che io conoscevo molto bene, era Yamir, conosciuta in tutto l'istituto, per la sua grande passione nel cacciarsi nei guai, o dal sistemare i fogli, o raccordare qualche corda stonata oppure regolare l'altezza del suo poggiapiede, un un'aggeggio che serviva ad alzare la gamba sinistra, per permettere alla chitarra di essere posizionata più facilmente nel interno coscia.

Skip time

Ero convinta, dovevo andare a riprendere i miei spartiti, mettere da parte la mia timidezza, e parlare con quel ragazzo dagli occhi smeraldo, finalmente il concerto era finito e apparte un paio di brani che abbiamo dovuto rifare per delle distrazioni, stupide eravamo, per adesso, pronti.

Non fa per te /Erenxreader/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora