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• Delusione •


Il freddo di febbraio stava pian piano andando a sparire e intanto lasciava il posto al dolce tepore di marzo.

Ormai il concerto di primavera era alle porte e il talent si avvicinava ogni giorno che passava.

Ero in sala prove orchestrali e stavo guardando fuori dalla finestra, il cielo era di un azzurro bellissimo e il sole che non vedevo dall'autunno, anche se tiepido e pallido, iniziava a farsi sentire.
La mia attenzione venne catturata dall'orchestra, senza volerlo mi girai verso le chitarre e il castano praticamente di fronte a me e come la prima volta che le sue iridi smeraldo incontrarono le mie C/o,un calore proveniente dal basso ventre esplose.

Non saprei dire per quanti minuti i nostri sguardi non si lasciarono, ma sicuramente erano molti tanto che il brano di chiusura del concerto venne concluso con un sonoro accordo in Maggiore.
Li mi svegliai dallo stato di chiusura della mente e sorrisi un pochetto, cosa che fece anche lui, questa cosa mi mando fuori di testa.

Anch'io non sapevo che cosa provare, gli avevo detto chiaro e tondo che non volevo più avere nulla a che fare con lui, ma dentro di me, ogni volta che incontravo i suoi occhi, la mia anima si rasserenava e le farfalle svolazzavano libere nel mio stomaco.
Lo amavo, eccome se lo amavo ma non potevo scordare il fatto della festa, il fatto dell'avermi usata non ci sarei passata su molto facilmente. Doveva provare quello che avevo provato io, anche se mi mancava già da morire.

Era ufficiale mi sentivo bipolare e sottona, un'accoppiata perfetta...

Come tutti i venerdì uscì dall'aula prove per dirigermi verso la mensa, trasali quando due braccia mi strinsero da dietro.
< senti dobbiamo parlare> mi disse Eren
< ma non qui aspetta...>

Mi prese a sacco di patate e scendendo le scale arrivammo ai piani inferiori
< Eren ci vedranno cazzo!> risi
< quindi che m'importa>
Mi posò a terra soltanto davanti l'aula di storia della musica,apri la porta ed entrammo.

Ci sedemmo entrambi ad uno dei primi banchi, lui normalmente sulla sedia io di fronte a lui sulla superficie bianca e fredda del ripiano.

< ...mi manchi> rimasi sbigottita da quell'incipit
< so che sono stato un coglione ma ti posso giurare che quello che provo per te è vero> mi abbraccio a livello del ventre incastrando la sua testa sotto il mio seno
< non ti sto chiedendo di tornare come una volta ma almeno dammi una seconda possibilità> tutte le mie barriere stavano cedendo, e il mio lato empatico stava prendendo il sopravvento
< T/n...> mi chiamò e incastrai i nostri sguardi come due pezzi di puzzle
< non posso sopportare il fatto di vederti ridere e scherzare con altri ragazzi, che altre mani tocchino le tue curve...T/n sei speciale per me> a quelle parole il mio cuore di fuse come ghiaccio sotto il sole d'agosto...

...forse potevo veramente darli una seconda possibilità

< Eren io...> non ebbi il tempo di finire che il castano si alzò, le nostre fronti erano attaccate e le pupille di entrambi erano dilatate al massimo. Studi dicevano che appena vedevi una persona speciale la parte nera dell'occhio si sarebbe espansa drasticamente, e si quella era la conferma.

Le emozioni ci stavano guidando entrambi ci stavamo avvicinando. A pochi centimetri dalle sua bocca mi fermai.

Mi persi completamente nel godermi il tepore del suo fiato caldo sulle mie labbra. Chiuse gli occhi pronto per un bacio ma io lo respinsi...

Non fa per te /Erenxreader/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora