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• gli ottavi di finale •

La piccola Minu faceva le fusa sotto il dolce tocco di Eren, il suo pelo nero e splendente sembrava essere molto gradito dato che il padrone non smetteva più di passare le dita sotto al mento della gattina.


Erano passati tre giorni dal funerale di papà e io mi ero relativamente ripresa, almeno non piangevo più per tutta la notte come i primi due giorni dalla sua scomparsa. Eren mi era rimasto accanto ogni singolo secondo dei giorni trascorsi, se stavo male era l'unico che riusciva a tirarmi su di morale e quando succedeva non mancava mai di coccolarmi o donarmi delle dolci parole.

In questi giorni ero anche più insopportabile del solito, io tanto agoniato periodo del mese era arrivato e quel povero santo mi dovette sopportare in tutte le mie lagne
< però non è giusto?> disse lui mentre gonfiava le guance e continuava a guardare in modo diatratto il film che avevamo scelto insieme
< cosa c'è?> gli chiesi mettendo su un musino e schiacciandogli le gote creando un espressione troppo buffa
< io non folefo tutto fuesto > esclamo mentre io me la ridacchiavo lievemente sotto i denti
< io ofio fuesta sisfuazione, io folefo un bimbo!> e si libero dalla mia presa e mi cinse le spalle tra le sue braccia
< un piccolo Yeager che gira per casa non ti piacerebbe > disse mentre mi pizzicava gli zigomi
< ogni cosa a suo tempo > dissi annuendo chiudendo gli occhi e inarcando un sopracciglio
< ma io lo volevo oraaaaaaaa > pianniucolo ancora
< in futuro ci proveremo ma ora facci finire almeno l'università > lo rimproverai con fare severo
< senti mi mancano tre esami a te uno che cambia > mi imploro
< cambia, non abbiamo ancora un lavoro e una casa garantita, non me la sento ora > gli dissi con tutta la dolcezza che potevo mentre gli stampavo un bacio sul naso
< e va bene per adesso allora mi allenero con Minu > la gatta nera alzò la testa e corse via dalla presa del castano intimorita
< non mi pare molto entusiasta > ridacchiai
< ah ah ah simpatica...dai è ora di andare a dormire > il film era finito e il ragazzo spense il televisore con il telecomando

Mi prese da sotto le cosce e ci avviammo verso la nostra camera, che in precedenza era quella di Eren, mi ero trasferita definitivamente di la

Nella mia mente si palesarono le parole che mi disse al primo incontro e che mi fecero volare qualche farfalla nello stomaco;
< peccato che a casa abbiamo un letto in più, se no ti avrei fatto dormire tra le mie braccia >
Simpatico il fatto che alla fine le cose andarono esattamente così, io e lui tra le lenzuola a coccolarsi e farsi i grattini a vicenda

< fai buona notte amore che domani sarà una giornata piena di emozioni > mi ricordo Eren guardandomi con quelle iridi smeraldo
< secondo te andrà bene > distolsi il contatto visivo e abbassai il capo.

Il ragazzo di tutta risposta me lo fece rialzare portando l'indice e il medio sotto il mio mento
< non dire cazzate, andrai alla grande, sei la miglior cantante che io abbia mai sentito> mi strinse in una stretta forte e porto il suo viso sull'incavo del mio collo
< la migliore...> sussuro
< la migl-o-re...> il ragazzo si abbandono al dolce richiamo di Morfeo e inizio a inspirare ed espiare profondamente sulla mia mandibola.

Gli passai le mani sui capelli morbidi come la seta e liberi dalla prigionia di elastici, quanto amavo far perdere le mie dita tra le sue ciocche, ribaltai la situazione, mi trovai sopra di lui, mi accoccolai sul suo petto mentre trovavo una posizione adatta senza però svegliarla e cullata dai suoi battiti cardiaci mi addormentai anch'io

[...]

Il sole splendeva raggiante quella mattina e il dolce profumo dei fiori, ormai sul punto di sbocciare, riempiva la camera in modo poco invadente.
Senti un delicato sfiorare sulla fronte di un paio di labbra morbide, socchiusi pigramente un occhio
< buongiorno Eren> salutai il mio ragazzo
< buon giorno piccola > mi cinse la vita come soluto era fare la mattina dato che era un coccolone

Non fa per te /Erenxreader/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora