10. Nuova vita

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Tornato a New York, fui messo al corrente di due delle novità che il capo aveva in serbo per me: quando andai nel suo ufficio a recuperare la chiave del mio, mi disse che ero stato promosso e quindi il mio ufficio era stato spostato ai piani più alti.

La terza novità mi piombò letteralmente addosso: mentre andavo verso il mio nuovo ufficio, una donna abbastanza in carne, sbucò correndo da un corridoio che si intersecava con quello in cui stavo camminando; mi atterrò, si rialzò velocemente e si scusò imbarazzatissima, poi andò via quasi correndo. La ritrovai accanto alla scrivania nella sala d'attesa del mio nuovo ufficio: appena mi vide arrossì violentemente e si torse nervosamente le mani ma, quando le dissi chi ero, credo abbia desiderato ardentemente di sparire per sempre sotto terra; fu con un filo di voce che si presentò e mi disse di essere la mia assistente, Julia.

Julia non lavorava da poco come segretaria, ma era una di quelle ragazze un po' impacciate perché estremamente rispettose del prossimo, che vogliono dare il meglio di sé per far andare tutto liscio al proprio capo e che hanno sempre paura che qualcosa non vada per il verso giusto, risultando così molto ansiose. Per il suo primo giorno di lavoro con me, aveva scelto di indossare un tailleur pantalone grigio scuro e décolleté nere a tacco basso, era molto elegante e professionale; i suoi capelli rossi, leggermente ondulati, incorniciavano un viso rotondo sorridente, occhi verdi scurissimi e un tocco di rosa pallido sulle labbra. Ispirava simpatia e semplicità da tutti i pori, quella tipica persona di cui sai che puoi fidarti anche alla cieca.

Stavo per farmi raccontare la sua carriera per rompere il ghiaccio, quando arrivò una bionda in tailleur-gonna con tacchi a spillo, borsa e gioielli, tutto in rosso corallo, il trucco era naturale ma sofisticato ad incorniciare i suoi occhi azzurro ghiaccio posti su zigomi perfetti, leggermente colorati di terra bruna. Mi tese la mano "Buon giorno Mr Neri, sono Catherine, la sua assistente personale, sarà un onore lavorare per lei".

Le strinsi la mano e guardai prima lei e poi Julia, addirittura due assistenti personali? In quel momento pensai a che razza di generosa promozione mi aveva dato Mr Honney.

Cathie e Julia si guardarono, quest'ultima fu la prima a distogliere lo sguardo, le presentai e si strinsero la mano con indifferenza. Si era creata un'atmosfera pesante, certamente mi era sfuggito, o stato omesso di dirmi, qualcosa.

"Signore, credo che le ipotesi siano due: o la mia promozione comporterà il triplo del lavoro che avevo prima o una di voi due ha sbagliato ufficio. Perdonatemi, vado a fare una telefonata per informarmi"

Chiamai Mary, l'assistente del mio capo, per chiederle se potevo parlare con lui.

"Mr Honney non può risponderti in questo momento e la sua riunione andrà per le lunghe"

"Mary, ma forse tu ne sai qualcosa: mi è stata assegnata un'assistente?"

"Sì, te la sei meritata e ti servirà"

"Sai dirmi come si chiama?"

"Sì, però aspetta che trovo l'appunto che mi hanno lasciato... Anche se in effetti non ha ancora un nome"

"Come sarebbe a dire?"

In sottofondo sentivo un rumore di carta, la poverina aveva sempre la scrivania inondata di documenti e fogli svolazzanti "Dovrai decidere chi tenere tra due assistenti, Mr Honney ha fatto la prima scrematura ma vuole che sia tu a scegliere chi si adatta meglio al tuo ritmo lavorativo"

"Perché non me lo ha detto stamattina? Sto facendo la figura dell'idiota..."

"Eccolo!" disse, riferendosi all'appunto come se avesse trovato un tesoro in quel mare bianco, quindi lesse i loro nomi e mi disse che mi avrebbe portato i loro CV in giornata.

"Grazie, gentilissima, non potevi darmeli prima?"

"Quando sei passato davanti alla mia scrivania ero al telefono con dei clienti, mi è passato di mente"

"Lascia perdere, è meglio che vada, due donne così in una stanza non mi fanno stare tranquillo... soprattutto se sanno che una di loro dovrà andar via"

"Così come?"

"Mi sembrano opposte... come il giorno e la notte..."

"Le hai già inquadrate?"

"Devo andare... ciao Mary"

"Aspetta... dai, non puoi lasciarmi con questa curiosità!"

"Tra poco ho anche dei clienti, devo organizzarmi"

"Ok, più tardi vengo a vederle"

"Ci manchi solo tu..."

Il Fiore SbocciatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora