In poche settimane, io e Francesca ci eravamo ritrovati tra gesti quotidiani e giri turistici "a modo nostro" della Grande Mela. Sembrava andare tutto come ai vecchi tempi, eravamo di nuovo, semplicemente, fratello e sorella.
La stavo fissando mentre stirava e canticchiava, c'era una cosa che mi premeva, decisi di indagare "Hai intenzione di lasciare l'università?"
"Sarebbe da pazzi. Continuerò a studiare, gli esami li ho dati tutti, devo solo preparare la tesi"
"Tornerai a Londra, quindi?"
"No, il professore è stato così gentile da dirmi che posso inviargli tutto via mail e che per ogni dubbio posso telefonarlo" fece una pausa e sghignazzò "calcolando bene il fuso orario" si ricompose e mi sorrise "Tornerò a Londra solo per la laurea e, ovviamente, verrai con me. Ti voglio lì, con mamma e papà".
Le sorrisi anch'io "Ovvio, anche senza invito, saremmo venuti lo stesso!" feci una breve pausa, non mi ero ancora tolto del tutto il sassolino "Quindi, dove studierai?"
"Posso restare per qualche settimana qui con te? Poi magari tornerò in Italia, mi rendo conto che potrei darti fastidio"
Scossi lievemente il capo "Non mi dai alcun fastidio, resta qui tutto il tempo che vuoi... anche dopo la laurea"
Francesca trotterellò da me, mi gettò le braccia al collo e stampò tre baci sulla mia guancia accompagnandoli con altrettanti "Grazie".
Ero in ufficio quando Mary venne a trovarmi. Si accomodò con aria offesa su una poltrona e mi guardò storto.
"Ti sei lasciata di nuovo con Billy?" la punzecchiai
"No, sono arrabbiata con te!" mi rispose acida, incrociando le braccia
"Cosa ti ho fatto?"
"Cosa NON mi hai fatto, vorrai dire! NON mi hai ancora presentato tua sorella!"
Scoppiai a ridere, per un attimo avevo pensato di essermi dimenticato qualche data importante per lei o per la sua famiglia.
"Non ridere, voglio conoscerla!"
"Aveva bisogno di stare per fatti suoi"
"Lo so, perciò non sono venuta a dirtelo prima, ma ora non ti pare di averla tenuta rinchiusa in casa per troppo tempo?"
"Rinchiusa in casa? Se ne va girovagando liberamente per conto suo quando non studia!"
"Ah, quindi non l'hai legata, gelosone?"
Scoppiai a ridere di nuovo "Ti prometto che questo fine settimana te la faccio conoscere, che ne dici di un'uscita a quattro? Magari sabato sera?"
"Ci saremo!"
L'uscita a quattro andò benissimo.
Stranamente, quella sera, anche Billy si comportò bene, risultò molto generoso quando disse a mia sorella di fargli sapere se cercava lavoro, aveva qualche amico che poteva aiutarla a trovare un bel posto nel caso avesse deciso di restare a vivere a New York; era rilassato e brillante, capii finalmente cosa piaceva a Mary di quell'uomo: aveva delle doti, nascoste, anzi, molto nascoste, ma le aveva.
Le giornate passavano abbastanza tranquille per Francesca. Tra una pausa di studio e l'altra andava alla scoperta della città, entusiasta e curiosa come da bambina. Quando tornavo da lavoro, alla sera, cenavamo insieme e mi raccontava dove era andata, cosa aveva visto, quali emozioni aveva provato. Mi rivelò che aveva scovato un bar davvero carino, tranquillo e vintage.
"Lì mi sembra di essere negli anni '20, per fortuna non ci vengono turisti, credo proprio che diventerà il mio rifugio preferito"
"E tu non sei una turista?" le chiesi scherzoso.
"Sì, ma ora anche un'abitante" mi rispose fiera.
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Il Fiore Sbocciato
RomanceAlessandro e Francesca sono "fratello" e "sorella" coinvolti in una storia di amicizia e amore impossibile. Le loro vite si intrecciano e separano per seguire le loro ambizioni, speranze e "convenzioni".