Il nuovo anno era iniziato male, su 10 investimenti importanti che avevo provato a fare, solo 3 erano andati a buon fine, gli altri me li aveva soffiati un'azienda nostra rivale, di cui odiavo fortemente colui che era un consulente finanziario come me.
Mr Honney, ovviamente, se ne era accorto: lui che mi aveva addirittura promosso, puntando così tanto su di me, prevedeva cadere in mille pezzi il suo impero e certamente si stava chiedendo se mi aveva sopravvalutato. Quindi mi convocò nel suo ufficio.
Non avevo paura, non era un tipo iroso, anzi, molto alla mano, e questo mi rendeva ancora più dispiaciuto per tutta la situazione; stavo deludendo una persona che era quasi un padre per me.
Mary mi sorrise e mi porse una tazza di quei beveroni che chiamano caffè, ne bevvi un sorso con disgusto, più per nervosismo che per desiderio di caffeina, mentre aspettavo che il mio capo si liberasse.
"Hey, Alex, non riesco a vederti così, non è colpa tua se quei bastardi posano gli occhi sui tuoi stessi clienti"
No, non era colpa mia ovviamente, ma visto che ero pagato per svolgere quel lavoro, trovare idee geniali e far guadagnare l'azienda, la cosa poteva farsi grave se avessi fallito ancora.
L'incontro con Mr. Hooney portò a una sola conclusione: lui ci teneva a me quindi non mi avrebbe licenziato, ma degradato se entro sei mesi non producevo un tot di profitti; in tono confidenziale mi disse che non era da me farmi sfuggire le occasioni, magari dovevo solo ambientarmi meglio nel mio nuovo ruolo di consulente finanziario, quindi mi propose di re-iniziare con piccoli investimenti.
Ma i miei grattacapi non erano finiti: era quasi giunta l'ora di decidere chi delle due assistenti far rimanere.
Misi alla "prova" le due ragazze: a turno, qualche giorno di lavoro senza la presenza dell'altra.
Scoprii così che, anche prese separatamente, erano in gamba entrambe: praticamente era successo che Cathie, per farsi notare, faceva di tutto per coccolarmi, lasciando le incombenze vere e proprie a Julia, più incline ai lavori informatici.
Ero in un vicolo cieco: per me erano entrambe adatte, non sapevo chi scegliere.
Tutti, impiccioni e curiosi, volevano sapere chi avrei scelto, si respirava un'aria elettrica fuori e dentro il mio ufficio. I maschi volevano che rimasse la bella "gatta morta" mentre colleghe e segretarie avevano una forte simpatia per il "cucciolo spaesato".
Ma, pochi giorni prima della decisione, una delle due candidate mi orientò nella scelta.
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Il Fiore Sbocciato
RomanceAlessandro e Francesca sono "fratello" e "sorella" coinvolti in una storia di amicizia e amore impossibile. Le loro vite si intrecciano e separano per seguire le loro ambizioni, speranze e "convenzioni".