Le foto di Londra, hanno riportato alla mia mente quei magici giorni in cui ci sentivamo (ed eravamo) in un altro mondo.
Tra quelle foto con la famiglia mi sono bloccato di colpo, a metà album.
Dopo un paio di telefonate, sono andato a vestirmi di corsa per uscire, abbandonando l'accappatoio su una poltrona.
Francesca è seduta su una panchina, ha le mani in tasca e lo sguardo perso nell'acqua del laghetto in cui i cigni nuotano placidi. Sembra stia fissando il nulla, i suoi occhi si perdono in un punto indefinito di quell'acqua tranquilla che si increspa solo al passare di quei regali volatili.
Mi avvicino al lago e poi, lentamente, la raggiungo, sedendomi sulla sua stessa panchina ma dal lato opposto. Lei si alza per sfuggirmi, la seguo e la predo per mano, obbligandola a risedersi con me.
La guardo "Ho disdetto il tuo volo"
Chiude gli occhi per domare la rabbia "Come ti sei permesso?"
"Dobbiamo prima parlare, poi puoi anche decidere di andartene"
"Parlare di cosa? Mi pare di essere stata chiara poco fa..."
"Ascoltami..."
"Restare insieme è impossibile e lo sai anche tu... ci sono tant..."
Mi avvicino e la bacio con violenza per fermare il suo fiume di parole "Sta zitta un attimo!" ma lei si agita, vuole alzarsi, la blocco.
"Lasciami!", mi grida in faccia, infuriata.
"Cosa urli? Voglio che mi ascolti un attimo"
"Ok, ma non toccarmi"
Libero le sue spalle dalla mia presa, mi ricompongo sulla panchina e guardo il laghetto "Ho ripensato a quelle carte dell'orfanotrofio che ho firmato l'anno scorso, ho chiamato un mio amico avvocato e mi ha detto che possiamo stare insieme e fare ciò che vogliamo. Ricordi? Non faccio parte della tua famiglia"
Lei si è voltata di scatto verso di me "Dici davvero?"
Mi sono voltato anche io verso di lei, sorridendo "Dico davvero"
Un dubbio le accarezza il viso "Non hai voluto far parte della famiglia per poter stare con me?"
Le brillano gli occhi, dirle di "sì" sarebbe come farle una bellissima sorpresa romantica, ma opto per la verità "No, non avevo minimamente pensato a questo risvolto, non lo sapevo nemmeno! Ho involontariamente creato la soluzione a questo problema prima di innamorarmi di nuovo di te..."
Con uno slancio si è letteralmente gettata su di me, abbracciandomi, piange di gioia e mi contagia. Mi bacia con entusiasmo e devo aggrapparmi allo schienale della panchina per non rotolare a terra.
E' bellissima, l'abbraccio forte per non farla cadere e per trasmetterle tutta la gioia, lei ricambia. Siamo in silenzio, ma la nostra quiete è carica di pace.
Si accoccola contro di me, la guardo e le chiedo se vuole ancora andare via.
"No, amore mio... voglio restare con te..." la sua voce è dolce e bassa, ma sicura e felice "Per sempre..."
Ho preso il suo viso tra le mani, per asciugarle le lacrime con i pollici, una ad una. La stringo tra le braccia e la bacio sulle labbra "Anche io ti voglio con me... per sempre... amore mio"
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Il Fiore Sbocciato
RomanceAlessandro e Francesca sono "fratello" e "sorella" coinvolti in una storia di amicizia e amore impossibile. Le loro vite si intrecciano e separano per seguire le loro ambizioni, speranze e "convenzioni".