Capitolo trenta

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<< Sei sicura che verrà Yuki? >> mi domandò mia sorella prima di entrare nella palestra: << Si, me l'ha promesso >>
<< Beh buona fortuna allora >> Kagome mi abbracciò ed entrò insieme alle sue amiche. Aspettai non so per quanto tempo, fino a quando non lo vidi arrivare, mi squadrò da cima a fondo e sorrise: << Siamo due imbroglioni. Non siamo in maschera noi due >>
<< Solo noi lo sappiamo. Entriamo? >> Sesshomaru mi strinse la mano ed entrammo alla festa. Lui era venuto vestito come sempre, ed io? Vestita come sempre nell'epoca Sengoku, ovvero da sacerdotessa.
Quando entrammo avevamo gli occhi di tutti puntati addosso anche quelli di Akira e di Kagome.
Ci posizionammo al centro e iniziammo a ballare lentamente, i nostri sguardi non si persero per un istante

<< Sesshomaru? >><< Mh? >> << Perché io? >><< Perché sei l'unica che da quando mi ha conosciuto non ha avuto paura di me e soprattutto per il tuo carattere forte e testardo

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<< Sesshomaru? >>
<< Mh? >>
<< Perché io? >>
<< Perché sei l'unica che da quando mi ha conosciuto non ha avuto paura di me e soprattutto per il tuo carattere forte e testardo. Dovevi esser tu per forza >>
<< Per forza? >>
<< Prima del tuo arrivo nella mia epoca, ero in viaggio e capitai a casa di una vecchia strega che dovevo eliminare a tutti i costi e lei mi predisse che sarebbe arrivata una ragazza da un altro mondo e che mi sarei innamorato di lei e non potevo distruggere il filo del destino che ci univa. Mi ha detto che era la reincarnazione di una sacerdotessa e che aveva un carattere forte e testardo e che non si sarebbe mai data per vinta. Le opzioni erano due: o tu o tua sorella. Al nostro primo incontro non sapevo chi delle due era, ma quando hai iniziato a combattere contro di me, allora ho capito che eri tu la persona che la strega aveva predetto. Da quel giorno sono passati sessant'anni >>
<< Mi hai aspettata per così tanto tempo? >> annuì: << Ma allora perché mi odiavi quando ci siamo conosciuti? >>
<< Odiavo il genere umano e tu eri umana. Ma quando ho iniziato a conoscerti, qualcosa dentro di me ha iniziato a cambiare. Me ne sono accorto quando ho iniziato a portare con me Rin e tutto questo è grazie a te >>
<< Sesshomaru io.... >> non finii la frase che posò delicatamente le sue labbra sulle mie, ignorando che fossimo sotto gli occhi di tutti e questo era strano, Sesshomaru non faceva mai cose così "sdolcinate" davanti a delle persone, soprattutto se in mezzo c'erano "umani" e mia sorella Kagome.
<< Quindi è lui >> ci staccammo e di fianco a noi era comparso Akira: << È per lui che tu non hai occhi per me >>
<< Bada come parli umano >> "Ecco il Sesshomaru che conosco" << Yuki preferisci uscire con questa sottospecie di uomo? È più grande di te, potrebbe farti del male >> a quelle parole Sesshomaru sfoderò la spada di Kaijinbo: << Sesshomaru è tutto ok, rinfodera la spada e tu Akira vattene >>
<< Hai sentito Yuki? Vattene umano e lasciami in pace. Ci vuole poco per farmi arrabbiare >>
<< Senti pagliaccio, non so chi tu sia, ma Yuki la conosco da più tempo di te e so per certo che non ti merita. Merita me. Io le sono sempre stato accanto >> Sesshomaru fulminò con lo sguardo Akira "Pazienza finita" << Yuki? Porta via Sesshomaru, mi occupo io di Akira >> per fortuna che era intervenuta Kagome. Presi per una mano Sesshomaru e lo condussi fuori dalla palestra: << I-io quello lo faccio fuori. Come osa dire certe cose di te e perché tu lo hai lasciato dire >>
<< Perché sono cose vere. Akira mi ha sempre aiutato e mi è stato accanto dopo la morte di mio padre. Ma quando abbiamo iniziato le scuole medie, lui è diventato popolare così quanto me, tanto che prendemmo amicizie diverse e ci "perdemmo un po' di vista" >>
<< Provi qualcosa per quell'umano? >>
<< È solo un amico >>
<< Ho capito >> mollò con un gesto brusco la mia mano e scomparve nel nulla. "Cos'h detto di male".
La mattina dopo non avevamo scuola, così optai per  fare una passeggiata nel parco e sai mai raccogliere qualche fiore.
Avevo raccolto così tante viole che non mi accorsi che qualcuno mi stava osservando, ma quando alzai lo sguardo potei vedere chi era: Sesshomaru, solo dopo mi accorsi che era vestito da "umano".
Mi alzai e andai da lui, ma prima che potessi aprir bocca, parlò lui per primo: << Sono andato a casa tua e tua madre mi ha detto dove trovarti e mi h dato questi vestiti, ha detto che erano di tuo padre. Mi ha anche spiegato cosa vuol dire la parola amico >>
<< E? >>
<< E ti devo delle scuse. Scusami Yuki >>
<< Scuse accettate >> mi strinse fortemente a se

<< Cosa vuoi fare oggi? >> gli domandai sorridendo: << Perché non mi fai conoscere gli esseri umani? >><< Va bene

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<< Cosa vuoi fare oggi? >> gli domandai sorridendo: << Perché non mi fai conoscere gli esseri umani? >>
<< Va bene. Ma sappi che la strada è lunga per comprenderci >>
<< Se comprendo te, saprò comprendere anche loro o no? >>
<< Forse sì o forse no. Starà te giudicare ogni persona che incontrerai. Andiamo? >>
<< Andiamo >>.
Avevamo passato tutta la mattinata in giro per Tokyo e ogni persona che vedeva, Sesshomaru la squadrava e poi cercava di capirla, ma a fine giornata ha capito che noi "esseri umani" infondo infondo non siamo così male.
Accompagnai il demone al pozzo mangia ossa, ma prima che potesse tornare nell'epoca Sengoku, lo fermai per un polso: << Accetterò il mio destino >>
<< Ne sei sicura? Morirai Yuki >>
<< È vero morirò, ma Bokuseno si è dimenticato di una cosa >>
<< Cosa? >>
<< Tu hai Tenseiga, poi portarmi in vita >>
<< La spada funziona solo una volta Yuki >>
<< E noi la useremo solo una volta. Ormai la decisione l'ho presa >>
<< D'accordo. Ci vediamo dall'altra parte >> mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi diede un dolce bacio sulla guancia, prima di scomparire nell'epoca Sengoku.

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