Capitolo undici

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<< M-mamma? >> dissi pian piano, aprii gli occhi e notai che ero in camera mia, nella mia epoca e vidi mia sorella seduta per terra, il viso sul letto mentre mi teneva la mano, gliela strinsi e a quel tocco si svegliò: << T-ti sei svegliata? Grazie a dio >> e mi abbracciò: << C-che cosa é successo? >> domandai dolorante: << Mi hai salvato la vita Yuki >>
<< D-dico dopo che sono svenuta >>
<< Inuyasha ha urlato contro suo fratello e Sesshomaru si è ritirato, ma prima di andarsene ha volto il suo sguardo su di te. Inuyasha ti ha portato fino a qui in camera e ti ha messo a letto. La mamma ti ha curato. Ma c'è una cosa che non capisco, hai attivato la tua barriera protettiva, perché sei rimasta ferita? Non ha funzionato la barriera? >> lentamente mi alzai e appoggiai la schiena alla testiera del letto: << La barriera ha funzionato, solo che il colpo di Tessaiga era molto più forte, se non avrebbe funzionato credo che sarei morta. Comunque è andata bene >>
<< Non scherzare Yuki. Potevi morire dannazione! Non hai pensato a me? Alla mamma? Al nonno e a Sota? Ci avresti abbandonato >>
<< Non dire idiozie Kagome, io non morirò, beh non adesso, ma più avanti quando sarò vecchia e decrepita >> mia sorella iniziò a ridere: << Ok questa è buona. Ma ora ti lascio riposare. Buonanotte Yuki e cerca di riposarti, perché quando ti sarai rimessa attraverseremo il pozzo >>
<< Agli ordini dottore >> mia sorella sorrise e tirò dietro di se la porta.
Mi giravo, rigiravo nel letto per non parlare che avevo la gola secca, così mi alzai e mi diressi in cucina a prendere una bottiglietta d'acqua "A dire il vero speravo che mettendomi in mezzo tra Sesshomaru e Kagome speravo che quest'ultimo annullasse l'attacco. Perché non l'ha fatto? Perché la mia barriera non ha retto? Maledizione non servo a niente. Per poco non ci rimanevo secca" salii le scale zoppicando, finché non entrai in camera mia e vidi un ombra davanti alla finestra, potevo riconoscere quel profilo anche a occhi chiusi: << S-Sesshomaru? >> il demone si voltò: << Volevo accertarmi che stessi bene >> pian piano mi avvicinai al letto e mi sedetti: << Come vedi sto bene e sono viva >> dissi arrabbiata mentre appoggiavo la bottiglia sul comodino: << Lo vedo e sei ritornata la solita femmina umana non ragionevole >> si avvicinò a me e controllò le ferite che mi aveva inferto con Tessaiga: << Non sapevo che anche tu potessi varcare il pozzo >>
<< È così che tu vivi. Voi umani vi siete molto evoluti >> "È odioso quando parla così" << E a quanto ho visto questo periodo è più pericoloso del mio. Ma ora devi riposarti >> mi alzò le coperte e mi aiutò a stendermi, fece per andare ma lo bloccai per il polso: << Perché non mi hai salvato? >> gli domandai senza pensare: << Perché non ho fatto in tempo. Ora dormi, veglierò su di te tutta notte >> gli lasciai il polso e pian piano chiusi gli occhi finché non mi addormentai.
La mattina arrivò e quando uscii di casa per andare a scuola, non c'era nessuna traccia di Sesshomaru.
Ero seduta al solito banco, quello vicino alla finestra in penultima fila, la lezione non era per niente interessante, così guardai fuori dalla finestra "Il mio posto deve essere al di là del pozzo e non in questa scuola... la scuola non ti insegna ad affacciarti alla vita oppure non t'insegna un mestiere. Io so già quale sarà la mia vita: voglio rimanere nell'epoca Sengoku, insieme a Inuyasha, Shippo, Miroku e Sesshomaru. Quando l'ho conosciuto si dava troppe arie e troppa importanza, ma poi conoscendolo in fondo è gentile e dall'animo buono, almeno credo"
<< Higurashi... Higurashi mi hai sentito? >> ritornai in me, non mi ero accorta che la lezione era finita e davanti a me c'era Akira Nakamura, il ragazzo più bello dell'intera scuola, tutte le ragazze gli sbavavano dietro, tranne me e mia sorella e da quello che so si era preso una bella cotta per me: << Scusami, ero persa nei miei pensieri, stavi dicendo >>
<< Sei sempre la solita, che ne dici di uscire domani sera? Ma aspetta come ti sei procurata queste ferite? >>
<< Sono andata a sbattere contro un vetro e questo è andato in mille pezzi >> dovevo far l'attrice e non la ricarnazione di una sacerdotessa: << Scusami ma non mi sento bene, vado a prendere un po' d'aria >> lo lasciai li da solo, immerso nei suoi pensieri per la mia risposta non data.
Ero sul tetto della scuola e guardavo le persone camminare e andare ovunque, finché non sentii una folata: << Pensavo che te n'eri già andato >> non mi voltai neanche: << Chi era quell'umano? >>
<< Quello era Akira Nakamura il ragazzo più popolare della scuola... perché lo vuoi sapere? >>
<< Non ti deve interessare. Me ne torno indietro, ho visto abbastanza in questo mondo popolato da stolti umani >>
<< Sesshomaru aspetta >> si fermò ma restò di spalle: << Yuki è questa la tua vita, il tuo futuro, qua non c'è nessun demone che oserà farti del male, ed io non sarò costretto a salvarti ogni volta che sei nei guai. Esci con quella sottospecie di umano e divertiti insieme a lui. Addio Yuki >> e con un salto scomparve dalla mia vista: << Ma che gli è preso?! >> non aspettai nemmeno che la scuola finisse e che mi rimettessi, tornai a casa e preparai la roba per tornare al periodo Sengoku: << Mamma, se Kagome chiede di me, dille che l'ho anticipata e che l'aspetto dall'altra parte >>
<< Ok tesoro >>.
Arrivata al pozzo mangia ossa del periodo Sengoku cercai Sesshomaru, finché non lo trovai: era disteso sotto un albero con gli occhi chiusi, sembrava che stesse ascoltando i rumori della natura: << Sesshomaru, razza di cretino >> aprì gli occhi e lentamente si girò verso di me: << Razza di idiota, cos'erano quelle parole? >> non mi lasciò terminare il mio discorso che s'intromise: << Yuki, torna a casa, sei ancora ferita e convalescente e soprattutto sanguini >>
<< Non m'importa se sono ferita, se sanguino o altre cose. Tu ora mi ascolti e dopo deciderai se uccidermi oppure no. Tu..... tu non puoi decidere quale sarà il futuro per me. Non puoi decidere chi sarà il mio futuro uomo. Non puoi decidere nulla per me. Io odio quel mondo... lo odio. I-io voglio vivere qui insieme: a Inuyasha, a mia sorella, a Shippo, Miroku e soprattutto con te. Tu pensi di sapere come siamo noi umani, invece non lo sai, sai solo quello che i tuoi occhi vedono, non vanno oltre. Ho finito, se vuoi puoi anche uccidermi, mangiarmi, oppure lasciarmi andare >> Sesshomaru si alzò e non disse nulla, si avvicinò e mi spinse dietro di se: << Non ti muovere da dietro di me.... vieni fuori, so che sei lì >> dai cespugli venne fuori qualcosa, o meglio qualcuno travestito da babbuino: << Cosa ti porta qui Naraku? >> "Ho sentito bene? Quello è Naraku? Colui che ha fatto odiare Kikyo e Inuyasha? È proprio lui?".

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