capitolo 20

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KELLY'S POV

La mattina dopo mi sveglio immersa nei ricordi, e come evitarlo, nella stanza dei miei genitori ci sono le pareti piene di foto della mia infanzia e i miei ricordi più belli.

di quando pensavo che tutto ciò che avevo era semplicemente normale, ora invece, che non ho nessuno dei miei genitori mi rendo conto che nulla è scontato e per sempre, le cose cambiano e ti colpiscono duramente molte volte.

Mi alzo dal letto e mi rigiro tra gli album di foto delle vacanze che aveva mia madre in una scuola, mentre le guardo noto che in fondo c'è una scatolina, la prendo e cerco di aprirla ma non ci riesco, è chiusa a chiave, cerco una chiave nella scatola ma non la trovo.

Curiosa come mai cerco di romperla ma Iris mi interrompe entrando in camera ancora mezza addormentata e in pigiama.

"Kelly vuoi venire a fare colazione?" mi chiede, ma quando vede che cosa ho in mano spalanca gli occhi. "hey ma quella scatola... me la ricordo! C'è l'aveva la mamma una volta... ma quando le ho chiesto cosa avesse dentro si è allarmata e non ha voluto dirmelo.

L'hai aperta? dove l'hai trovata? io l'ho cercata dappertutto! che ne dici se la apriamo insieme?" gli occhi le brillano per la curiosità, e improvvisamente mi viene fame.

"Andiamo a mangiare dai! Dopo andiamo a trovare la mamma... il 24 e il 25 non potremo andare in ospedale per alcune norme di sicurezza, ma staremo insieme, noi due, insieme come sempre ok?" le chiedo sperando che non le dispiaccia, lei annuisce, poi accelera il passo verso la cucina e dice velocemente "poi dobbiamo aprire quella scatola!" 

quando la raggiungo in cucina noto con piacere che c'è anche Sofia, la saluto con un sorriso e lei fa lo stesso, parliamo un po' di come è andata la notte e se si è trovata comoda nel letto, guardandola dritta negli occhi mi è venuto in mente il fratello, mi viene un sorriso che non riesco a togliermi per tutta la mattina, finché non mi arriva un suo messaggio di buongiorno.

Da lì il mio sorriso si ingrandisce ancora di più.





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"Tira quella palla imbecille!" urla l'allenatore a uno della squadra di Logan ad un suo compagno.

è la prima volta che vengo ad una partita di basket della scuola, questa sarà l'ultima dell'anno, sono già iniziate le vacanze di Natale, infatti all'inizio non volevo venire a scuola, ma quando Logan ha insistito che lo andassi a vedere ho ceduto.

Le cose tra noi vanno bene, ma non abbiamo mai un momento per stare completamente da soli.

Suo padre ha deciso di lavorare sempre da casa per controllare che Sofia non torni, quindi Logan ci va solo per dormire, ma quando siamo a casa mia c'è la sorella che ha bisogno di stare in compagnia e non ci lascia un minuto da soli.

Per questo Logan mi ha promesso che oggi dopo la partita mi porterà a cena, è il mio giorno libero dal lavoro e non vedo l'ora.

"Quanto manca?" chiedo a Sofia, che è seduta vicino a me.

"Pochissimo, ma devono fare canestro per vincere, sono sotto di un punto." mi informa senza staccare gli occhi dal campo.

Individuo subito Logan con la maglia numero 8 che prende la palla e corre verso il canestro, 

viene intercettato da uno degli avversari che sembra avere un viso familiare ma non so chi sia.

Logan riesce a schivarlo e lo sorpassa senza fatica, si avvicina sempre di più alla fine del capo e lancia la palla a canestro proprio mentre l'arbitro fa il fischio di fine partita.

Un amore in incognitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora