ALPHA & LUNA (da revisionare)

CAPITOLO 36

Kalila quando era entrata nella sua stanza notò La Rosa poggiata sul suo cuscino, sapeva chi gliela avesse portata, la prese fra le dita e l'annusò. Si sedette sul letto e sentì bussare alla porta
-entra pure- disse facendo entrare il fratello che si sedette di fianco alla strega
-come va?- chiese guardandola dolcemente, la giovane sbuffò e posò il suo sguardo sul fiore che teneva fra le dita facendolo roteare su se stesso
-sono stata meglio...- rispose sincera la giovane
-cosa succede?- chiese di nuovo l'uomo
-Ho scoperto di essere la compagna di Zahyden, ma l'ho respinto, ho ancora le ricerche di mamma e papà in sospeso e non posso permettermi distrazioni, inoltre non voglio lasciati proprio adesso che ti ho trovato- dichiarò visibilmente frustrata
-kalila, tu meriti amore, per tanto tempo non ti è stato dato. Tu meriti qualcuno che ti dimostri amore. Non vedo perché tu ti debba sacrificare, perché tu debba rinunciare all'amore, ad amare qualcuno, e farti amare. Non vedo perché tu debba continuare la tua vita senza qualcuno al tuo fianco, perché tu ti debba precludere una relazione con qualcuno, che ti brama, che spasma per te, che si sta struggendo per averti al suo fianco- le parole di Kalyan erano sincere, sapeva che Zahyden ci fosse rimasto male e che stesse soffrendo per la sua compagna che non aveva vicino.
-Perché devi rinunciare a tutto questo per due persone che ti hanno abbandonata quando avevi solo 8 anni. Ti giuro, non vorrei mai essermene andato via di casa lasciandoti sola, ma in quel momento io volevo andarmene, mi trovavo fuori luogo- si confidò il fratello mettendo il braccio sulle spalle della sorella catturando la sua attenzione, i loro occhi si incatenarono l'uno all'altra, fuoco contro acqua.
Kalila vide della sincerità nelle sue parole e nel suo sguardo e gli sorrise dolcemente
-poi non preoccuparti per me, ci potremmo vedere altre volte e più spesso, adesso che ci siamo incontrati di nuovo non ti abbandonerò più- continuò lo stregone, la donna annuì leggermente, gli sorrise e lo baciò sulla guancia
-allora io vado, ci vedremo presto. Mi hai fatto ragionare facendomi capire che hai ragione, salutami tutti. E ringraziali per qualsiasi cosa.- disse la giovane ed uscì dalla stanza, corse via dal castello, prese il suo destriero, salì sulla groppa e corse via.
Dopo quasi tre ore di viaggio arrivò al castello scese dal cavallo lasciandolo incustodito di fronte alle scalinate dell'entrata e si precipitò dentro. Appena entrò si guardò intorno, chiese ad una domestica dove fosse l'ufficio dell'alpha e subito si precipitarono lì davanti, sentì il suo mantello alzarsi con l'aria per via della fretta che aveva. La donna non pensò nemmeno di bussare appena entrò nella stanza Zahyden in tutta la sua bellezza si alzò di scatto in piedi e non appena realizzò che fosse lei, la sua compagna si avvicinò alla giovane e la donna lo baciò senza ripensamenti. Un bacio passionale, pieno d'amore. Il dolore che avevano entrambi al petto si affievolì fino a scomparire.
-Sei qui...- disse l'uomo sussurrando staccandosi dal bacio e appoggiando la fronte sulla sua, era incredulo, era felice, avrebbe avuto la sua compagna finalmente affianco a lui
-si- rispose Kalila per poi baciarlo ancora intensamente, le era tremendamente mancato
-dobbiamo parlare del tuo abbigliamento- commentò l'uomo ancora guardandola posando lo sguardo sui suoi vestiti, che nonostante tutto la facevamo molto sexy
-perché che cos'hanno che non va?- chiese la donna abbassando lo sguardo guardandosi
-troppo attillati, e i pantaloni sono un abbigliamento maschile- rispose Zahyden
-io non cambierò per nulla al mondo il mio vestiario, i pantaloni sono comodissimi, non essere maschilista... e non provare a farmi indossare quelle brutte gonne scomode e larghe- minacciò. Zahyden alzò gli occhi al cielo e ridacchiò
-va bene- si arrese e alzò le mani in segno di resa
-comunque dobbiamo avvisare i miei genitori e il branco- continuò il ragazzo facendo accomodare la compagna su una poltroncina
-perché?- domandò la donna accigliata guardandola dal basso
-perché ti devo presentare come luna- rispose ovvio il compagno.