CAPITOLO 57

1.5K 48 2
                                    

Dopo essersi fatta una doccia rilassante, per togliersi la tinta dal corpo e dei capelli, decise di sdraiarsi a letto, improvvisamente si sentì immediatamente stanca e quasi a malapena riuscì a tenere gli occhi aperti. La giornata effettivamente per lei era stata pesante, era andata in paese, e aveva aiutato i muratori a lavorare. Quasi pensò di aver esagerato un po', però le venne da pensare che era rimasta solo in piedi a non fare nulla, aveva solo dipinto la stanza e comunque era stata ferma.
Sospirò pesantemente e si stropicciò gli occhi, passò una mano sulla sua pancia
-piccolino mio, chissà quando io e tuo padre potremmo stare tranquilli una volta per tutte- disse.
D'un tratto il pensiero della battaglia le occupò la mente.
Tutte le discussioni avute con Rohan le fecero dimenticare completamente che mancava effettivamente poco alla battaglia, e lei che cosa avrebbe fatto? E se fosse stata ancora arrabbiata con Rohan? Cosa gli avrebbe detto di fare il suo compagno? Ma soprattutto, lo avrebbe ascoltato o avrebbe fatto di testa sua?
Quasi le venne il mal di testa per via di tutte quelle domande che le sorsero in mente. Guardò il soffitto, e cercò di combattere il sonno che ogni tanto le faceva cadere le palpebre, ma poi vinse Morfeo, trascinandola fra le sue braccia.

Il giorno seguente, Rohan come sempre passò tutto il giorno al campo, allenando i suoi guerrieri e i lupi di Lyle. In quei giorni lui è il lupo avevano instaurato un rapporto di fiducia, non che prima non lo avessero, ma quella vicinanza gli unì di più. Tornando a casa dopo quella giornata faticosa, entrò e si fermò davanti alla porta d'ingresso. Cercò di ascoltare ogni suono e rumore che potesse percepire. Ciò che sentì fu sono quiete, si accigliò cercando di capire meglio se si stesse sbagliano, ma ciò confermò solo il suo sospetto. D'un tratto si preoccupò, Hayley se fosse stata in casa si sarebbe di sicuro fatta sentire, anche se in quei giorni non voleva vederlo. Questo lo faceva stare male, ma sapeva che poteva aspettarmelo da una persona come Hayley, specialmente dopo aver detto che al parto non avrebbe partecipato. Nonostante ciò, sperava sempre che Hayley cedesse, e che si avvicinasse a lui. Sperava di mancargli e che quel sentimento che lei provava la facesse riavvicinare. Lui non riusciva a comprendere quando e come potersi avvicinare a lei, non voleva che lo trattasse male come quando l'aveva vista tenersi la pancia con un viso sofferente un paio di giorni prima. Non voleva che lei strattonasse il suo braccio o si allontanasse da lui, non riusciva a sopportare il fatto che lei volesse stare lontano da lui.
Per levarsi ogni dubbio andò subito nella sua stanza, sapeva benissimo quale fosse la sua camera, ma non era mai andato da lei a cercarla, sapeva che aveva bisogno di tempo da sola, per riflettere sulle ultime cose accadute. Sperava di trovarla in camera, se non l'avesse trovata si sarebbe seriamente preoccupato, non avendo più Will che le stesse dietro, non avrebbe saputo come trovarla se non solo con il suo fiuto.
Provò a bussare piano, ma non ebbe nessuna risposta, così aprì la porta e trovò Hayley che dormiva, si avvicinò e la sentì calda, si accigliò e le toccò la fronte, constatando che avesse la febbre, prese delle coperte, la adagiò al caldo, così che non sentisse freddo e si avviò velocemente in ambulatorio. Il giorno prima l'aveva vista tranquilla e gli sembrava strano che stesse male.
Aprì la porta dello studio medico velocemente, e posò la donna su un lettino, il cuore prese a battergli furiosamente nel petto, che quasi aveva paura che gli uscisse dalla cassa toracica.
Mi sedette in una sedia accanto al lettino e si mise fra le mani la testa, era turbato.

-buonasera mi dica pure...- disse il dottore entrando nella stanza
-la Luna sta male- esclamò l'uomo alzandosi di scatto e avvicinandosi alla compagna
-Alpha- il medico alzò lo sguardo dalla cartelletta che stava guardando e si avvicinò alla donna
-cos'ha?- chiese, analizzandola con lo sguardo, l'anziano
-ha la febbre alta- rispose Rohan
Il dottore la visitò le misurò la febbre e face altri accertamenti, poi prese a parlare e si sistemò gli occhiali che nel frattempo gli scesero lungo in naso
-non è febbre- annunciò l'uomo facendo accigliare Rohan
-Luna?! Mia Luna?!- cercò di svegliarla l'anziano, Hayley si svegliò si scatto, ma le palpebre continuarono a chiudersi, Hayley stava cercando di rimanere sveglia, ma le palpebre continuavano a calargli prepotentemente
-mia Luna, buonasera, cosa avete mangiato a pranzo?-
-mh?- chiese ancora combattendo con se stessa per restare sveglia
-si ho mangiato- rispose con voce impastata dal sonno e chiuse gli occhi
-Luna! Restate sveglia, non le ho chiesto se ha mangiato, ma COSA ha mangiato- continuò il medico che però non ricevette risposta
-Alpha provi a toccare la sua compagna?- chiese il medico, Rohan eseguì ciò che il dottore gli disse di fare
-perfetto, resti così per qualche minuto- continuò il dottore per poi sparire in un'altra stanza per cinque minuti. Quando ritornò guardò la donna stesa sul lettino
-perfetto, sente ancora la sua temperatura alta?- chiese l'anziano
Rohan tolse la sua mano da quella della sua compagna e la poggiò sulla sua fronte, e si rese conto che la sua temperatura era scesa, si stupì molto
-questo succede quando si è a contatto con il proprio compagno- spiegò l'uomo e l'Alpha si accigliò non capendo
-se posso chiedere, da quanti giorni non state assieme?- continuò a domandare, il biondo non capiva cosa intendesse realmente dire l'uomo
-è da quasi una settimana che non dormiamo assieme- rispose
-immaginavo. Quello che appena successo, è accaduto perché non state assieme da giorni, e i compagni, specialmente voi che siete ALPHA e LUNA, avete bisogno di un contatto. Quando questo manca, si manifesta alle volte con febbre alta, che però è una finta febbre, perché scompare al solo contatto con il mate- a Rohan, dopo la spiegazione del medico, fu tutto molto più chiaro
-ma perché io non ho la febbre?- chiese l'Alpha
-mio Alpha, lei è un uomo, ha più resistenza fisica. La nostra Luna essendo donna è più delicata- spiegò
-adesso però la porti a casa e dormite assieme, abbracciatevi stretti l'uno all'altro, ne avete bisogno- disse per poi salutarlo e allontanarsi.
Rohan portò la sua Luna a casa e si addormentarono abbracciati, come aveva detto il medico.

Durante la notte Hayley si svegliò di soprassalto, sentendo un rumore. Qualcosa che sbatteva violentemente. Con il suo udito riusciva a sentire abbastanza lontanamente qualche suono. Si tirò a sedere velocemente e cercò di ascoltare meglio la provenienza di quel rumore. Sentì delle voci, non riusciva a distinguerle bene, si accigliò e prese una vestaglia vicino al letto. E si coprì allacciandola davanti alla pancia. Si rese conto di essere nuda non spiegandosene il motivo, ma non le importava in quel momento, doveva scoprire cosa fosse successo e a chi appartenessero quelle voci, appena l'avrebbe capito si sarebbe nascosta e non si sarebbe fatta vedere con solo quella vestaglia addosso che le facevano intravedere i seni, avrebbe chiamato sicuramente Rohan. Ciò che le premeva di più era capire chi fossero quelle persone e che cosa fosse stato il forte rumore. Si alzò piano dal letto e aprì la porta, solo in un secondo momento si rese conto che uscì dalla sua stanza, quella che condivideva con Rohan, ma lasciò perdere anche quel dettaglio. Durante tutto il tragitto del corridoio, si teneva la vestaglia in modo tale che non si slegasse in nodo e che non svolazzasse per via dello spostamento d'aria. Le voci si fecero sempre più vicine mano mano che lei si avvicinava. Si nascose dietro un muro, e girando il viso e guardando il salotto rimase stupita nel vedere a chi appartenessero le voci.

ALPHA & LUNA (da revisionare)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora