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Il mattino seguente Cassie si svegliò con una fame da lupi. Senza neanche passare dal bagno, si precipitò in cucina per razziare qualcosa dal frigorifero.
Alla fine prese solo del latte e tirò fuori dei cereali dalla credenza, la pigrizia aveva sopraffatto la voglia di qualcosa di più sfizioso.
《Ehilà sorellina. Pronta per il grande giorno? 》.
Il suono di quella voce la fece sussultare. Un flash di quella notte le tornò in mente, contro la sua volontà.
《Oggi mi iscrivo e basta, non inizio subito le lezioni》cercò di minimizzare Cassie. Portò i cereali sul bancone della cucina e iniziò a mangiarli, evitando di guardare il fratello.

Non sapeva se quell'imbarazzo le sarebbe mai passato, però non poteva fare altrimenti. Dylan si avvicinò pericolosamente alla sua schiena e prese una ciotola dalla mensola sopra la testa di Cassie, provocandole un brivido lungo la spina dorsale.
Lui però ce la mette davvero tutta per non farmi dimenticare. Pensò esasperata.
《Ti dispiace prendere quella maledetta ciotola entro natale?》disse infastidita.
《Sì, mi dispiace molto》 rispose Dylan con una voce profondamente sexy.
《Che stai cercando di fare?》sbottò la sorella alzandosi e prendendo le distanze.
Quella situazione non le piaceva per niente. Erano troppo vicini. E l'ultima volta era successo un casino.

Per di più, adesso, Cassie aveva anche un ragazzo ed era pure il migliore amico di suo fratello.
《Io? Stavo solo cercando questa》rispose tranquillamente Dylan, sventolando una ciotola con degli orsetti.
Cassie per sicurezza fece qualche altro passo indietro.
《Vado a prepararmi》disse correndo in camera e sbattendosi la porta alle spalle.
Perché diamine hai accettato i suoi passaggi in macchina? Cosa credi che succederà? Le sussurrò la vocina nella sua mente.
E dannazione, quanto aveva ragione. Ormai avevano passato il limite, non sarebbero mai tornati alla normalità.

Le cose sarebbero sempre state cosí e non potevano che peggiorare.
Cassie iniziò a tremare e le mancò il respiro. Si sedette sul letto e cercò di calmarsi, ma l'aria sembrava non voler entrare nei suoi polmoni e questo non fece che aumentare la sua ansia.
《Ehi Cas, posso entrare? Prima ho fatto il cazzone, scusami》disse il fratello socchiudendo la porta.
Non appena la vide in quelle condizioni si precipitò subito al suo fianco.
《Cosa succede? Cos'hai?》chiese preoccupato.
《N-non... riesco... a... respirare...》sussurrò lei.
Dylan capì in un istante che stava avendo un attacco di panico. In passato ne aveva sofferto anche lui.
Le mise una mano sulla schiena e iniziò a massaggiarla con dolcezza, tenendole sempre la mano.

《Non preoccuparti, ci sono io con te. Respira insieme a me》le sussurró all'orecchio.
Le fece sincronizzare il respiro col suo e dopo qualche decina di secondi parve tornare alla normalità.
《Come stai?》chiese Dylan scrutandola con attenzione.
Cassie continuava a guardare il pavimento come imbambolata.
Poi, dopo quella che parve un'eternità lo guardò dritto negli occhi, distruggendolo.
Sua sorella stava piangendo.
Dylan le asciugò una lacrima con un dito e iniziò ad accarezzarle la guancia.
《Ehi, sorellina, va tutto bene! Cosa c'è che non va? Puoi parlarne con me》le disse sinceramente.

《È proprio questo il problema. Non posso! Sei tu... io... noi. È impossibile. E poi c'è Zac, l'università... forse non sono pronta. Pensavo di esserlo, ma mi sbagliavo. Devo risolvere troppe cose ancora》disse fra un singhiozzo e l'altro.
Dylan l'abbracció impulsivamente e, vedendo che non si ritraeva la strinse più forte.
《Non dire così, capita a tutti di essere confusi su quello che si vuol fare. Nessuno pretende che tu debba decidere tutto adesso. Ma io ti osservo qualche volta quando leggi e, credimi, non ho mai visto nessuno più concentrato e appassionato di te nel farlo. Non rinunciare all'università solo per qualche dubbio momentaneo》 le sussurrò accarezzandole i capelli.

Non riusciva a capacitarsi di quanta dolcezza lei riuscisse a tirargli fuori. Neanche con Jennifer era mai stato così carino. E con Cassie non si stava neanche sforzando, era semplicemente se stesso.

《Va bene, non rinuncerò. Però rimandiamo alla prossima settimana l'iscrizione 》mugugnò la sorella contro il suo petto, stringendogli la maglietta. Lui annuì piano e si rese conto di essere perduto.
Lei era la donna che voleva, non Jen, né nessun'altra. E avrebbe fatto di tutto per renderla felice.
Prendendo coscienza di questa consapevolezza, la scostò da sé giusto per guardarla negli occhi, di quel verde meraviglioso, così simili ai suoi.
《Per quanto riguarda noi... mi farò da parte e appoggeró qualsiasi ragazzo tu sceglierai, purché ti faccia stare bene》disse stringendo i denti.
Quelle parole gli erano costate molto, ma se lei voleva così, lui l'avrebbe accontentata.
Cassie parve delusa da quelle parole, ma poco dopo, scrollò la testa e gli sorrise.
《Grazie D... lo apprezzo molto》disse guardandolo con un'intensità tale da farlo pentire delle parole appena pronunciate.

《E quindi oggi cosa vuoi fare? Mi sono preso la giornata libera quindi sono tutto tuo》appena finí la frase si morse la lingua. Col tempo avrebbe imparato a comportarsi solo da fratello maggiore. Col tempo...
Cassie lo guardò pensierosa.
《Maratona del Signore degli Anelli?》propose sorridendo.
《Versione integrale?》chiese lui alzandosi dal letto di lei.
《Ovvio!》.
《Ci aspetta una luuuuunga giornata》ridacchiò Dylan, dirigendosi verso la porta.
Fece per aprirla quando Cassie gli afferrò il polso e gli appoggiò la testa sulla schiena.
《Ehi D?》 Chiese stringendo la mano attorno al suo braccio.
Nel frattempo Dylan si era completamente immobilizzato e non osava muovere un muscolo.
《Si? 》chiese piano.
《In qualsiasi altra vita, avrei scelto te》.

Un Amore SbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora